venerdì, Aprile 26, 2024

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Il Coniglio

Tassonomia

Il coniglio è il terzo animale da compagnia in Italia e la sua diffusione sembra ancora in crescita. È un animale molto socievole che instaura profondi legami affettivi con il proprietario e si adatta molto bene alla convivenza con le persone.

Tassonomia

Classe: Mammiferi
Ordine: Lagomorfi
Famiglia: Leporidi
Genere: Oryctolagus
Specie: Oryctolagus cuniculus

Il coniglio, sebbene da molti ancora confuso nell’Ordine dei Roditori, appartiene, insieme alle lepri (Genere Lepus), ai Pika (Famiglia Ochotonidae, Genere Ochotona) ed ai conigli dalla coda bianca (Genere Sylvilagus), all’Ordine dei Lagomorfi in quanto presentano un secondo paio di denti incisivi nella mascella superiore, i cosiddetti “denti a piolo”, “denti da lupo” o dagli anglosassoni “peg teeth”.

Il coniglio è originario dell’Europa del Sud e dell’Africa settentrionale. Già i Fenici ne apprezzavano le carni e chiamavano la Spagna “Terra dei conigli” (i-shepan-im, da cui il nome poi latinizzato in Hispania). Gli antichi Romani ne iniziarono l’allevamento e anche, involontariamente, la diffusione, a causa di alcune fughe e dall’adattamento in Natura in ambienti diversi da quelli originali. Furono i monaci medievali che iniziarono il vero e proprio processo di addomesticamento iniziando ad operare una selezione in base alle caratteristiche di docilità (adattamento alla cattività) e funzionali (taglia e tipo di mantello).

Oggi esistono numerose razze di conigli che variano in funzione del colore del mantello, struttura delle orecchie, tipo di pelliccia, forma del cranio e taglia (si va da razze che pesano meno di 1 kg a più di 8 kg), anche se la maggior parte dei conigli da compagnia originano da incroci tra diverse “razze”.

 

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

 

 

Il coniglio è una preda in Natura, è sempre vigile e pronto a rapide fughe e tutto il suo organismo si è sviluppato per ottimizzare queste caratteristiche. La muscolatura, soprattutto degli arti posteriori, è molto sviluppata e potente mentre l’apparato scheletrico è molto più leggero il che predispone a facili fratture. Le zampe anteriori posseggono 5 dita mentre quelle posteriori solo 4 provviste di unghie non retrattili.

La bocca del coniglio è molto stretta ed il labbro superiore è diviso da un solco che continua, dividendosi, nelle narici, da qui il detto “labbro leporino”. I denti sono in numero di 28, gli incisivi sono separati dai premolari da uno spazio chiamato diastema. Tutti i denti sono definiti ipsodonti e si accrescono per tutta la vita del coniglio (circa 10-12 cm per anno).

I conigli possono respirare solo attraverso le narici, la frequenza respiratoria è di circa 30-60 respiri al minuto, quella cardiaca di 180-250 battiti al minuto. Una particolarità è il movimento delle narici (“twitching” degli anglosassoni) che ha una frequenza di circa 20-120 movimenti al minuto ma che si può fermare quando il coniglio è completamente rilassato.

La cavità addominale è molto grande rispetto a quella toracica per contenere l’apparato gastro- enterico.

La maturità sessuale nel maschio avviene a circa 4-6 mesi di età a seconda della taglia, quando i testicoli si rendono evidenti nelle sacche scrotali prive di pelo localizzate cranialmente al pene, come nei marsupiali. Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno a 4-5 mesi di età le razze più piccole, mentre per le più grandi si arriva sino agli 8 mesi. La gravidanza ha una lunghezza di 30-33 giorni e, a seconda delle razze, vengono concepiti da 4 a 12 piccoli, partoriti solitamente al mattino presto. I piccoli nascono completamente ciechi, sordi, senza pelo. L’allattamento dura solo alcuni minuti una o due volte al giorno ma in questi brevi periodi i piccoli riescono ad assumere una quantità di latte, molto nutriente, pari a circa il 20% del loro peso. I piccoli escono dal nido a circa 2-3 settimane e sono completamente svezzati a circa 4-5 settimane di età.

 

 

Comportamento

 

Il coniglio è un animale altamente sociale, gregario con una rigida gerarchia. Sono animali molto territoriali e si riconoscono numerosi comportamenti per la marcatura del territorio: spruzzi di urina sugli oggetti, deposizione di pellets fecali ricoperti dal secreto delle ghiandole anali ed inguinali in luoghi evidenti, sfregamento del mento sugli oggetti e sui soggetti del gruppo. I comportamenti per definire la dominanza sono ritualizzati e raramente portano ad uno scontro fisico.

Il comportamento del tambureggiamento del piede è impiegato per comunicare uno stato di fastidio, di irritazione o di allerta. L’alba ed il tramonto sono i due momenti della giornata in cui il coniglio si dedica alla ricerca ed al consumo di cibo. Per un ottimale funzionalità dell’apparato digerente devono assumere grandi quantità di fibra vegetale che serve sia come stimolo per il buon funzionalità dell’intestino che, dopo fermentazione intestinale, come fonte di nutrimento; i conigli, come le cavie ed i cavalli, sono gli unici animali in grado di ricavare nutrimento dalla fibra vegetale.

Sembra che i coniglietti vengano indirizzati a quale tipo di erbe nutrirsi in futuro iniziando a consumare, a circa 8-12 giorni, le feci che la madre lascia all’ingresso della tana. Un comportamento alimentare particolare è l’assunzione del ciecotrofo che viene consumato direttamente all’uscita dell’ano. Queste feci particolari sono il prodotto del primo passaggio dell’alimento più fine nel cieco ed è ricco di proteine e sali minerali. Sono feci più morbide, a volte a grappolo, ricoperte di muco che le protegge dall’acidità gastrica. Questo processo prende il nome di coprofagia, inizia, di solito, 3-8 ore dopo il pasto principale.

Il coniglio compie dei brevi sonnellini durante tutto l’arco della giornata ed anche durante questi brevi periodi è sempre molto all’erta, infatti, essendo preda in Natura, deve sempre essere vigile ed attento a tutti i rumori che lo circondano e pronto ad una fuga precipitosa.

 

Alimentazione

Gli errori dietetici sono la prima causa di malattia nel coniglio da compagnia. Una dieta corretta deve comprendere alimenti ricchi di fibra, povera di carboidrati e grassi; in Natura il coniglio è un erbivoro stretto con un apparato digerente ed una dentatura altamente specializzati per il consumo e la digestione della fibra alimentare, i conigli selvatici si nutrono di erbe fresche, insalate selvatiche (Tarassacum spp.), fiori di campo, foglie e, se capita, di frutta caduta dagli alberi. La maggioranza dei conigli domestici invece, consuma regolarmente miscele “per conigli” costituite da semi di ogni genere, fioccati da mais, nella migliore delle ipotesi da pellettati, pane, bastoncini melassati, una serie di dolciumi infinita “per conigli e roditori”, fette biscottate integrali, biscotti, pizza…

Tutti questi alimenti sono altamente sconsigliati. L’alimentazione del coniglio da compagnia deve essere basata sul consumo di verdura fresca rappresentata da diversi tipi di insalata, prediligendo le insalate a foglia scura che contengono un più elevato tenore in fibra, le insalate di campo, erba di prato, le foglie di alcuni ortaggi, erbe aromatiche, ecc. Bisogna moderare la somministrazione di Brassicacee (la Famiglia del cavolo) e di foglie di spinaci, la frutta è consentita solo saltuariamente ed in piccola quantità, le carote possono venir somministrate anche se non sono l’alimento principale, meglio sarebbe somministrare il ciuffo verde che normalmente è molto gradito. Piante tossiche che è preferibile non somministrare sono il geranio, la stella di natale, la buccia e le foglie della patata.

Un alimento fondamentale è il fieno; è la maggior fonte di fibra lunga che permette un adeguato funzionamento dell’apparato gastroenterico e consente il buono sviluppo e mantenimento della tavola dentaria. In commercio esistono numerose qualità di fieno; è da preferire un fieno polifita (costituito da erbe diverse) che all’apertura della confezione presenti una buona colorazione verde, non abbia steli grossolani e di eccessiva dimensione ed emani un gradevole profumo.

Un capitolo particolare è quello dei pellets altrimenti detti “mangimi”. Dovrebbero essere costituiti da fieni, erbe e verdure pressate, contenere non meno del 18-20% s.s. di fibra grezza, proteine <15% ed un contenuto in grassi intorno al 2-3% max. La dieta può essere integrata con l’uso di un pellet simile, non sostituire l’alimentazione naturale cui devono essere abituati i conigli.

Queste sono le principali “leggende” che si ascoltano riferite a proposito dell’alimentazione del coniglio:

ü non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore

ü non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore

ü è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti

ü il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela

 

Queste informazioni se vogliamo, nascondono un fondo di verità.

Analizziamo i punti:

 

non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore: questo è vero ma la ragione è che sin dallo svezzamento i coniglietti vengono abituati a mangiare miscele di semi, fioccati, pellettati, in questo modo la microflora intestinale viene selezionata per la digestione di questi cibi ed è quindi logico supporre che dei cambi improvvisi di razione provochino un repentino cambio delle popolazioni microbiche intestinali e le conseguenti fermentazioni anomale con eccessivo sviluppo di gas e diarrea. La semplice gradualità del cambio alimentare permette la selezione della nuova flora intestinale e impedisce lo sviluppo di queste sindromi, pericolose per la sopravvivenza del coniglio.

 

non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore: questo è direttamente collegato alla spiegazione precedente, con l’aggiunta del fatto che la verdura non sia bagnata; è implicita la falsità di questa affermazione in quanto anche i conigli bevono…

è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti: i denti del coniglio sono rivestiti di smalto come in tutti i Mammiferi, essendo il tessuto organico più duro conosciuto un semplice tozzo di pane secco non aiuta a consumare gli incisivi, in più, essendo costituito da amidi complessi, il pane altera il normale pH del contenuto intestinale selezionando la flora microbica ed alterando il normale processo di formazione di acidi grassi volatili prodotti dalle fermentazioni

il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela: i concetti base sono già stati illustrati precedentemente, in più c’è però il consiglio della somministrazione della mela, come integratore vitaminico (una mela al giorno…). E’ consentita la somministrazione di pezzetti di mela purché saltuaria, in quanto contenendo zuccheri semplici, altera il pH intestinale nel modo visto prima. Nell’alimentazione naturale, i conigli selvatici possono trovare della frutta ai piedi degli alberi, ma la loro alimentazione, essendo già corretta, tollera le alterazioni provocate dal consumo di frutta, in un coniglio da compagnia, magari già alimentato non correttamente, è semplice intuire come anche piccole alterazioni nella razione, possano provocare manifestazioni anche gravi.

 

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

 

 

La gabbia deve essere sufficientemente spaziosa, robusta, a prova di fuga e facile da pulire. L’apertura deve essere abbastanza larga da permettere di afferrare agevolmente il coniglio; l’ideale è che sia presente sia un ampio sportello superiore, per tirare fuori il coniglio con facilità, che un’apertura laterale, per permettere all’animale di entrare e uscire dalla gabbia da solo. Il tipo di fondo è molto importante per prevenire lesioni alle zampe. Il pavimento della gabbia deve essere solido (non di rete), ricoperto da uno strato abbondante di lettiera (stracci, trucioli, pellet di carta riciclata o di tutolo di mais, paglia o fieno). Non sono adatti i materiali abrasivi come il ghiaino per gatti. Il coniglio sopporta meglio le temperature basse di quelle alte, e sopra i 30°C rischia di andare incontro ad un colpo di calore. Pertanto se la gabbia è sistemata all’aperto occorre che sia almeno in parte protetta dalla luce solare diretta. La temperatura ambientale ideale è compresa tra 16° e 21°C. L’umidità non deve essere troppo elevata (30-70%). All’interno della gabbia va posta una casetta che funga da tana, in cui il coniglio, possa nascondersi quando si sente minacciato. Il resto dell’arredo sarà rappresentato da recipienti per l’acqua e il cibo che non possano essere rovesciati. L’abbeveratoio ideale è quello a goccia, facile da mantenere pulito. La pulizia della gabbia deve essere molto frequente; la lettiera andrebbe cambiata tutti i giorni. I conigli possono essere facilmente addestrati ad utilizzare una cassetta per i bisogni, come i gatti, il che permette di lasciarli liberi per casa. Se il coniglio ha già spontaneamente scelto una zona per sporcare, la cassetta va posta in quella zona. Per incoraggiare l’uso della cassetta si può collocarvi qualche pallina di feci. In ogni caso i conigli non devono mai essere lasciati liberi di girare per la casa senza sorveglianza. Gli elementi della casa che costituiscono un pericolo per i conigli lasciati liberi sono rappresentati da fili elettrici, stoffa e fili se ingeriti, piante tossiche, farmaci, e qualunque sostanza pericolosa per le persone. Altri pericoli sono rappresentati dalle cadute dall’alto (terrazze) e dall’aggressione da parte di cani, gatti o furetti. I bambini piccoli dovrebbero maneggiare i conigli solo in presenza di un adulto, perché facilmente li possono lasciar cadere causando loro delle lesioni. Se possibile, il coniglio trae grandi benefici dalla possibilità di stare all’aperto al sole, pascolando l’erba. Ciò va fatto in zone sicure, dove non possa essere aggredito da altri animali e non siano presenti sostanze inquinanti. Per evitare la fuga, si può utilizzare un guinzaglio a pettorina. All’esterno il coniglio non deve mai essere lasciato libero senza supervisione.

 

Vaccinazioni

 

 

I conigli possono essere vaccinati contro due malattie virali: la mixomatosi e la malattia emorragica virale. Secondo la località geografica, il veterinario stabilirà il piano vaccinale più opportuno. I richiami devono essere ripetuti regolarmente per tutta la vita. Entrambe sono malattie a denuncia obbligatoria, che prevedono la soppressione degli animali colpiti.

Mixomatosi

Può essere trasmessa per via diretta dagli animali ammalati o portatori a quelli sani o per via indiretta tramite artropodi (zanzare, pulci, zecche, ecc.). L’andamento può essere acuto, subacuto o cronico; alcuni conigli sono portatori asintomatici. L’incubazione è di 5-15 giorni. I sintomi comprendono: abbattimento, congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali. La morte sopravviene in 5-10 giorni. La mortalità è elevata, e non esiste alcuna terapia. I conigli che sopravvivono possono eliminare il virus per lungo tempo. La vaccinazione dà una buona protezione ed èsempre consigliabile negli animali da compagnia. I coniglietti possono essere vaccinati per la primavolta a 30 giorni di età, con un richiamo a 8-10 settimane.

Malattia emorragica virale

Colpisce i conigli al di sopra dei 30-50 giorni di vita. La malattia si diffonde sia per via diretta tra conigli ammalati e sani, che per via indiretta tramite insetti od oggetti contaminati. Il tempo di incubazione è breve, di sole 36-72 ore. La malattia si manifesta in modo improvviso con emorragie dal naso, dalla bocca e dall’ano, starnuti, crisi di tipo eccitativo, spasmi e morte; a volte si ha solo morte improvvisa. Non esiste alcuna terapia efficace.

La prima vaccinazione si esegue a 2 mesi e mezzo di età, ma in caso di necessità può essere anticipata.

 

 

Dr. Sergio Silvetti Med. Vet.
(SIVAE, AEMV member)
Via per Armeno n°1, 28010 Miasino (No)
Tel.: 3401441276
Indirizzo e-mail: sergio_74@tiscali.it
 
Bibliografia consultata
– Consiglio direttivo SIVAE: Il coniglio– AAE Associazione Animali Esotici: Il coniglio– Quesenberry/Hillyer: Medicina degli animali esotici II, Antonio Delfino Editore, 1997
– Hillyer/Quesenberry: Ferrets, Rabbits and Rodents clinicla medicine and surgery, W. B. Saunders Company
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Federico Lavanchehttps://www.animaleanimali.eu
Appassionato da sempre di animali di ogni genere, ho avuto la possibilità di allevarne molti, studiarli e apprezzarli. Non si finisce mai di imparare da loro.

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