
L’esemplare, un individuo adulto, è stato fotografato il 19 aprile 2013, poco dopo le 19, nel territorio dell’Azienda faunistico-venatoria “Sasseto Mortano”, in comune di Santa Sofia, dall’Avv. Gian Raniero Paulucci di Forlì.
Le foto sono state scattate al margine di una vecchia carrareccia, in un area del medio Appennino forlivese (altitudine 400 m s.l.m.) caratterizzata da fasce boscose, calanchi cespugliati, pascoli e campi coltivati, ricca di ungulati (caprioli, daini, cervi e cinghiali), lepri, fagiani e pernici rosse, tutti animali che rientrano nello spettro alimentare di questo predatore.
Negli scorsi due decenni diversi avvistamenti di lince erano stati segnalati nell’Appennino tosco-emiliano e tosco romagnolo, senza che le stesse fossero tuttavia supportate da prove documentali certe.
La presenza della lince in questa regione deriva con tutta probabilità da esemplari rilasciati in natura dall’uomo in anni recenti; infatti la specie è stata considerata estinta nell’Italia peninsulare a partire dal XVII secolo. Anche l’immigrazione dall’area alpina, dove attualmente vivono pochissimi esemplari, appare assi poco probabile per ragioni geografico-ambientali e demografiche.
fonte: http://www.isprambiente.gov.it/