Preso il ‘nemico dei cani’: bocconi con chiodi uncinati e vignette contro Edoardo Stoppa

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Le azioni erano state rivendicate attraverso alcune locandine appese sui pali della luce a Riolo e Imola. Sono stati proprio i disegni a portare gli inquirenti nella giusta direzione

Preso il ‘nemico dei cani’: bocconi con chiodi uncinati e vignette contro Edoardo Stoppa
E’ accusato di aver sparso i numerosi bocconi di prosciutto farcito di chiodi uncinati a Riolo Terme. Un incensurato cinquantenne disoccupato è stato denunciato dai Carabinieri, al termine di un’attività investigativa seguita dal pubblico ministero Daniele Barberini e dal procuratore capo Alessandro Mancini, con l’accusa di maltrattamento di animali. Un odio verso gli animali motivato per la scarsa attenzione dell’opinione pubblica verso la famiglia.

Maltrattamenti di animali, inchiodato dai Carabinieri (foto Argnani)LE INDAGINI – L’attività degli uomini dell’Arma della stazione di Riolo Terme e della Compagnia di Faenza ha mosso i primi passi lo scorso novembre, quando alcuni cittadini hanno segnalato i bocconi avvelenati nei quartieri residenziali del comune montano, ma anche in un’area dedicata alla sgambatura dei cani. Le azioni erano state rivendicate attraverso alcuni volantini appesi sui pali della luce a Riolo e Imola.

Tra questi un disegno di una ragazza che decapita un cane, a dimostrazione dell’odio verso gli animali a quattro zampe. Sono state proprio le vignette a portare gli inquirenti nella giusta direzione. I militari hanno acquisito gli elenchi di persone con formazione di studi artistici. Quindi sono arrivati al blog del sospettato dove, tra l’altro, sono pubblicate vignette contro noti animalisti.

Maltrattamenti di animali, inchiodato dai Carabinieri (foto Argnani) (1)ODIO ANCHE CONTRO EDOARDO STOPPA DI “STRISCIA” – La perquisizione domiciliare effettuata mercoledì mattina, sollecitata dal procuratore Mancini, ha permesso di trovare nascosti in un armadio chiodi del tipo di quelli usati per i bocconi, ma anche volantini (anche contro l’inviato di Striscia la Notizia, Edoardo Stoppa) e petardi da modificare con pallini d’acciaio che però non ha utilizzato. Sequestrate anche delle pinzette usate presumibilmente per rendere i chiodi uncinati. Ulteriore fonte di prova alcune immagini fotografiche che il 50enne aveva scattato e che immortalavano le aree dove erano stati sparsi i bocconi. Sono diversi gli animali colpiti, ma fortunatamente salvati dai veterinari.

Maltrattamenti di animali, inchiodato dai Carabinieri (foto Argnani) (2)IL COMMENTO DEL SINDACO – Il sindaco Alfonso Nicolardi ha ringraziato pubblicamente il comando provinciale, la Compagnia di Faenza ed in particolare il comando di Riolo Terme dell’Arma dei Carabinieri, “per il successo conseguito con le indagini che hanno portato ad identificare e sottoporre a fermo l’autore delle polpette chiodate distribuite nel nostro territorio comunale. A nome dell’Amministrazione, dei cittadini e di tutti i proprietari di animali domestici, va la gratitudine agli uomini dell’Arma che dimostrano, anche in questo caso, come il loro lavoro e la loro presenza sia un importante strumento di potenziamento del senso di sicurezza collettiva. Un intervento così tempestivo ha, infatti, evitato un ulteriore innalzamento della tensione sociale”.

“La velocità con cui si sono chiuse le indagini – ha aggiunto Nicolardi – sono testimonianza di efficienza ed efficacia nella quotidiana azione degli uomini dell’Arma. Abbiamo ancora in mente gli straordinari risultati ottenuti in recenti operazioni d’indagine ed interventi su episodi criminosi risolti in tempi strettissimi. Una presenza, quella dei Carabinieri, svolta con dedizione, costanza e prossimità ai cittadini che, come abbiamo visto anche in questo caso, porta a risultati straordinariamente importanti”.

Emerge però anche un velo di rammarico per l’accaduto. “Dispiacere e quindi rammarico – ha concluso Nicolardi – rimane soprattutto in riferimento alla persona che ha compiuto questi atti. Chi compie azioni di questo tipo è evidente, purtroppo, che non ha piena consapevolezza delle gravi implicazioni e delle conseguenze negative che comportano. Un disagio, per quanto importante, non può giustificare azioni delittuose di questo tipo”.

L’ENPA – “Ancora una volta l’Arma dei Carabinieri e la Procura di Ravenna si sono distinti nell’attività di prevenzione e repressione dei crimini contro gli animali – afferma la presidente Nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Tali indagini, condotte a tempo di record con estrema efficienza, hanno consentito, dove vi fossero conferme circa l’identità dell’autore, di salvare le vite di molti animali e di risparmiare ai loro proprietari lo strazio di una dolorosissima perdita”.

Aggiunge Maria Teresa Ravaioli, presidente dell’Enpa di Faenza: “Ci sentiamo tutti più al sicuro. Il nostro grande timore era non solo che l’aguzzino potesse colpire altri Comuni della provincia ma che egli potesse altresì trovare degli emuli. Essere riusciti a risalire al presunto autore degli “avvelenamenti” ha un grande potere di deterrenza nei confronti di chi delinque contro gli animali sperando in na qualche forma di impunità. Per questo desidero ringraziare, in particolare, oltre alla Procura di Ravenna, il comandante dei Carabinieri di Faenza, Cristiano Marella”.

fonte: www.ravennatoday.it

Gli animali di affezione sono impignorabili.

animali-domesticiModifica dell’art. 514 c.p.c.

Oggi gli animali di affezione sono divenuti beni impignorabili essendo stati introdotti nell’elenco delle cose mobili assolutamente impignorabili (come le cose sacre, gli anelli nuziali, le decorazioni al valore, le lettere di famiglia).
A tal fine il legislatore, sul modello, ad esempio del codice di procedura civile tedesco, ha inserito due ipotesi a quelle già previste dall’art. 514 c.p.c.. In primo luogo ha previsto al n. 6-bis) l’impignorabilità degli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali.

img_consigli_per_risparmiare_con_l_animale_domestico_14450_300_squareIn secondo luogo, al numero 6-ter) ha previsto l’impignorabilità degli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli.
Restano, quindi, esclusi dal regime di impignorabilità tutti quegli animali che il debitore tiene con sé per fini produttivi, alimentari e commerciali.
Per quest’ultimi non esiste, quindi, nessuna norma diversa da quel che è previsto dalle norme del codice di procedura civile per tutte le (altre) cose mobili. In altri e più chiari termini, il legislatore non ha inteso seguire né l’esempio tedesco prima richiamato né le proposte di legge che erano state formulate.
E così, ad esempio, il codice tedesco prevede che il giudice dell’esecuzione possa autorizzare il pignoramento dell’animale dall’elevato valore quanto l’impignorabilità comporterebbe una compressione del diritto del creditore che non potrebbe essere giustificata neppure in considerazione delle esigenze di tutela degli animali.
Ed ancora, non è stato dato seguito all’articolato progetto di legge a suo tempo presentato dall’on. Brambilla che, nell’introdurre un nuovo art. 2911 bis cod. civ., avrebbe voluto subordinare il pignoramento degli animali non domestici alla presentazione di una documentazione da parte del creditore procedente.
Si tratta, quindi, dell’ultimo (in ordine di tempo) intervento normativo che ha ad oggetto il trattamento giuridico degli animali: dalle norme sull’obbligo del soccorso agli animali feriti a seguito di incidente stradale, alla norma sugli animali in condominio per restare ai più noti.
Un tema, la sorte degli animali, che è sempre stato oggetto di attenzione talvolta anche in modo singolare come il caso che aveva deciso il Tribunale di Firenze nel marzo 2009 quando decise che “in caso di abitazione goduta in compossesso da due condomini, il fatto che uno dei due vi introduca, contro il consenso dell’altro, un animale domestico (gatto) costituisce turbativa del possesso, con conseguente ordine di allontanamento dell’animale”.
page_44393-dogs-cute-dogs-wallpaperMa anche situazioni complesse come quelle che si verificano e che hanno protagonisti (loro malgrado) proprio gli animali: è capitato assai di frequente che animali venissero lasciati su fondi oggetto di provvedimenti di rilascio con non poche difficoltà nell’esecuzione (ora forse risolta dalla modifica dell’art. 609 c.p.c.).
Occorre prendere atto, infine, che – sebbene la questione sia molto discussa e particolarmente avvertita, anche alla luce delle novità più recenti a tutela degli animali – la nuova previsione, da un punto di vista tecnico giuridico, conferma l’equiparazione tra animale e cosa: ed infatti, gli animali compaiono proprio nell’elenco delle “cose”.
Siamo, quindi, sulla strada dell’attuazione degli impegni internazionalmente assunti non poco tempo fa, ma ancora lontani dalla piena esecuzione della valorizzazione del principio della “importanza degli animali da compagnia a causa del contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società” e della concezione dell’animale come essere senziente.

fonte: www.avvocatocivilista.net

Ci avete fatto caso? Dove sono finiti i passeri che vedevamo da bambini?

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Passera di Italia

Quelli che fino a pochi decenni fa erano gli uccelli più comuni nei nostri cortili, dove spartivano le granaglie con le galline e gli altri animali domestici, oggi sono diventati rari e ormai quasi a rischio di estinzione, da noi come nel resto d’Europa.

In Inghilterra studi mirati condotti dalla seconda metà degli anni Settanta a oggi hanno messo in luce una riduzione del 65% dei nidi complessivi. In Francia negli ultimi 17 anni i passeri sono calati del 10% e in Germania nel 2002 la Passera europea (Passer domesticus) è stata designata «Specie dell’Anno» per via del calo vertiginoso delle popolazioni (circa il 45% in 10 anni).

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Passeri di Italia

Da noi erano molto comuni due specie: la Passera d’Italia (Passer italiae) e la Passera mattugia (Passer montanus), entrambe prevalentemente non migratrici, se non a breve raggio. Hanno caratteri molto simili e sono distinguibili solo da un occhio molto esperto. La mattugia si distingue per una chiazza nera sulla guancia bianca. Il becco forte, adatto a sminuzzare i duri involucri delle sementi, caratterizza entrambe le due specie, come anche le altre specie di Passeridae presenti in Europa, Medio Oriente e Nord Africa.
“La Passera d’Italia, presente prevalentemente in zone antropizzate, specie urbane, è in progressivo importante declino. La Passera mattugia è più rurale, anche spesso legata alla presenza dell’uomo; fa assembramenti invernali in incolti, è anch’essa in declino” (Maurizio Sighele, VBW).

La passera scopaiola, della quale Mario Rigoni Stern racconta nel suo libro UOMINI BOSCHI E API che dormiva nella cuccia assieme al cane Cimbro, non è un passero, è un prunellide. “Come il sordone si riproduce in quota in arbusti contorti e sverna in pianura. Gli individui che vediamo in inverno potrebbero essere centro-nord europei “ (M. Sighele).

Passera Mattugia
Passera Mattugia

Le cause principali di regressione della presenza dei passeri sono da imputare alla scomparsa dei siti di nidificazione, alla modernizzazione del sistema di allevamento degli animali domestici nei cortili (pollai in primis) e all’avvelenamento delle campagne. Si deve tener conto che la passera d’Italia, come lo storno, costruiva il proprio nido sotto i coppi dei tetti e che negli ultimi decenni i moderni sistemi di posa dei tetti ne hanno interdetto l’accesso agli uccelli. La passera mattugia, più campagnola, preferisce fare i propri nidi nelle cavità naturali e negli anfratti dei muri a secco.

L’eccessiva meccanizzazione delle pratiche agricole, colpevoli di minimizzare la quantità di raccolto abbandonato nei campi, hanno sicuramente influito sulla sopravvivenza dei passeri. Allo stesso tempo i vecchi granai sono stati sostituiti da depositi e magazzini più funzionali, entro i quali è molto più complicato poter accedere alla ricerca dei preziosi semi. Ci sarebbero, in buona sostanza, minori risorse alimentari a disposizione di questi piccoli uccelli, cosa che determina, in inverno, un tasso di mortalità molto più elevato.

Così dai nostri cieli e dalle nostre campagne se ne vanno le rondini e i passeri, mentre vengono sempre più numerosi i neri corvi, le cornacchie e le gazze, segni di un cambiamento profondo nell’ecologia del territorio in cui viviamo e presagio poco propizio per il futuro.

Croccantini per animali, il video di Report di Rai 3

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trasmissione report crocchette per animali

Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti. Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia. Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l’utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l’alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di 8 miliardi di euro). L’inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l’ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi.

Link per vedere il video: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Report-Troppa-trippa-inchiesta-su-mercato-cibo-per-cani-e-gatti-in-italia-croccantini-video-9b47ed6b-76f0-4435-b0fb-0ae03334e117.html

fonte: http://www.crocchettepercani.com/

Come scegliere la crocchetta giusta per il tuo cane

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scegliere crocchette per cani miglioriQuando arriva un animale in casa per la prima volta, ci si interroga su quale sia l’alimento per cani giusto da scegliere. Gli scaffali dei supermercati e dei negozi specializzati sono pieni di mangimi per cani, da quelli i cui nomi sono noti perché pubblicizzati,a quelli i cui nomi sono del tutto sconosciuti.

Un’ altra alternativa è la cucina casalinga, difficilmente equilibrata ed inoltre teniamo presente che l’intestino degli animali , diverso dal nostro, non è in grado di digerire alcuni alimenti, ed altri risultano addirittura velenosi.

Innanzitutto vediamo di capire le informazioni che troviamo sulle etichette dei mangimi, cominciando dalla TIPOLOGIA: completo o complementare. Un alimento completo, oltre a contenere proteine, grassi, cereali, ecc.., è integrato con vitamine e sali minerali, mentre l’alimento complementare no.

Gli alimenti secchi sono generalmente prodotti completi, mentre gli umidi sono per lo più complementari.Quindi meglio scegliere una crocchetta per cani.

Il trattamento che subiscono le materie prime per essere trasformate in crocchette (calore, macinazione, disidratazione ecc.), portano a grosse carenze vitaminiche, e consumare prodotti non integrati, può portare a delle carenze.

Per ottenere migliori risultati, le integrazioni vanno fatte dopo l’estrusione , quando la temperatura della crocchetta è più bassa e ancora morbida in modo che queste sostanze possano penetrare all’interno.

Esistono prodotti economici, categorie più costose e i super premium, tra cui prodotti biologici e olistici.

I biologici non sono fatti con l’utilizzo di prodotti chimici od organismi geneticamente modificati.

scegliere crocchette per cani miglioriI mangimi per cani olistici sono integrati con essenze fitoterapiche e con probiotici, che sono elementi decisamente salutari.

L’assunzione di essenze vegetali aggiunte ai cibi industriali, i minerali e gli antiossidanti, nel tempo aiutano a prevenire l’insorgenza di alcune malattie e migliorano lo stato di salute dell’intestino e dell’apparato cardiocircolatorio.

I mangimi per cani completi a loro volta possono essere premium o superpremium. La diversità è data dalla qualità ,dalla quantità e dalla lavorazione degli ingredienti usati.

I prodotti economici, in genere hanno come primo ingrediente i cereali, i sottoprodotti di origine animale o vegetale e integrazioni vitaminiche sintetiche, ed inoltre sono conservati con antiossidanti chimici.

I prodotti premium sono qualitativamente migliori dei primi, ma spesso contengono sottoprodotti delle carni e dei vegetali. Gli alimenti super premium sono preparati con carni ad uso umano e cereali di buona qualità, arricchiti con vitamine, sali minerali ecc., al fine di ottenere un alimento equilibrato e sano.

Alcuni mangimi riportano come primo ingrediente le farine di carne che sono prodotte con i derivati della carne, ovvero tutte le parti dell’animale che non sono muscolo (pelle, piume, ossa, interiora, ecc.). I derivati della carne sono fonti di proteine dal basso valore biologico, quindi poco digeribili e la cui digestione comporta un alta produzione di tossine.

La grande produzione di tossine affatica gli organi preposti alla filtrazione (fegato e reni) e all’espulsione (pelle ed intestino).

In soggetti sensibili, questo processo, può comportate la nascita di intolleranze alimentari.

Uno dei motivi per cui la pelle bovina e i derivati della carne sono poco digeribili è perchè in essi è contenuta un’alta percentuale di collagene.

scegliere crocchette per cani miglioriDopo poche settimane di alimentazione di qualità superiore, i benefici sono evidenziati da feci solide, contenute e poco odorose, pelo morbido e alito migliore. Nel tempo i giovamenti si noteranno sulla muscolatura che diventa più tonica, ossatura robusta e denti forti e sani.

L’alimentazione di qualità è apparentemente più costosa, ma essendo più nutriente, il dosaggio sarà inferiore, quindi a conti fatti si risparmia e la parcella del veterinario saranno meno salata!

La lista degli ingredienti dei croccantini, ovvero la COMPOSIZIONE, fornisce informazioni importanti sulla qualità dell’alimento.

L’ingrediente principale deve essere una fonte di proteine di alta qualità(pollo, o agnello ecc.); se vengono elencate diverse forme dello stesso ingrediente(es. frumento, crusca, cruschello, fiocchi ecc.), il contenuto totale dell’ingrediente stesso (il frumento) è dato dalla somma delle varie componenti.

Gli ADDITIVI sono sostanze che possono influenzare positivamente le caratteristiche dei mangimi.

Per conservare gli alimenti , vengono usate vitamina c, vitamina e, oppure olio di rosmarino, garofano o altre spezie. Alcuni mangimi, anche di marche rinomate, vengono conservati con additivi chimici, quali BHT e BHA.

Altro dato da considerare è quello delle dosi consigliate a seconda del peso, dell’età e dell’attività fisica dell’animale.

Per approfondimenti visita www.crocchettepercani.com

L’incidente del Passo Dyatlov, una storia vera. lo Yeti killer

Quello che stiamo per raccontarvi è però un episodio realmente accaduto, e ben documentato. È una storia inquietante, e nonostante le innumerevoli ipotesi che sono state avanzate, gli strani eventi che avvennero più di 50 anni fa su uno sperduto crinale di montagna nel centro della Russia rimangono a tutt’oggi senza spiegazione.

Passo DyatlovIl 25 Gennaio 1959 dieci sciatori partirono dalla cittadina di Sverdlovsk, negli Urali orientali, per un’escursione sulle cime più a nord: in particolare erano diretti alla montagna chiamata Otorten.mysteriousdeathoftheexpedition-18

Per il gruppo, capitanato dall’escursionista ventitreenne Igor Dyatlov, quella “gita” doveva essere un severo allenamento per le future spedizioni nelle regioni artiche, ancora più estreme e difficili: tutti e dieci erano alpinisti e sciatori esperti, e il fatto che in quella stagione il percorso scelto fosse particolarmente insidioso non li spaventava.

 

Passo DyatlovArrivati in treno a Ivdel, si diressero con un furgone a Vizhai, l’ultimo avamposto abitato. Da lì si misero in marcia il 27 gennaio diretti alla montagna. Il giorno dopo, però, uno dei membri si ammalò e fu costretto a tornare indietro: il suo nome era Yuri Yudin… l’unico sopravvissuto.

Gli altri nove proseguirono, e il 31 gennaio arrivarono ad un passo sul versante orientale della montagna chiamata Kholat Syakhl, che nel dialetto degli indigeni mansi significa “montagna dei morti”, una vetta simbolica per quel popolo e centro di molte leggende (cosa che in seguito contribuirà alle più fantasiose speculazioni). Il giorno successivo decisero di tentare la scalata, ma una tempesta di neve ridusse la visibilità e fece loro perdere l’orientamento: invece di proseguire verso il passo e arrivare dall’altra parte del costone, il gruppo deviò e si ritrovò a inerpicarsi proprio verso la cima della montagna. Una volta accortisi dell’errore, i nove alpinisti decisero di piantare le tende lì dov’erano, e attendere il giorno successivo che avrebbe forse portato migliori condizioni meteorologiche.

 

dyatlov-pass-incidentTutto questo lo sappiamo grazie ai diari e alle macchine fotografiche ritrovate al campo, che ci raccontano la spedizione fino questo fatidico giorno e ci mostrano le ultime foto del gruppo allegro e spensierato. Ma cosa successe quella notte è impossibile comprenderlo. Più tardi Yudin, salvatosi paradossalmente grazie alle sue condizioni di salute precarie, dirà: “se avessi la possibilità di chiedere a Dio una sola domanda, sarebbe ‘che cosa è successo davvero ai miei amici quella notte?’”.

I nove, infatti, non fecero più ritorno e dopo un periodo di attesa (questo tipo di spedizione raramente si conclude nella data prevista, per cui un periodo di tolleranza viene di norma rispettato) i familiari allertarono le autorità, e polizia ed esercito incominciarono le ricerche; il 26 febbraio, in seguito all’avvistamento aereo del campo, i soccorsi ritrovarono la tenda, gravemente danneggiata.dyatlov_search_party_helicopter-copy

 

 

Passo Dyatlov

Risultò subito chiaro che qualcosa di insolito doveva essere accaduto: la tenda era stata tagliata dall’interno, e le orme circostanti facevano supporre che i nove fossero fuggiti in fretta e furia dal loro riparo, per salvarsi da qualcosa che stava già nella tenda insieme a loro, qualcosa di talmente pericoloso che non ci fu nemmeno il tempo di sciogliere i nodi e uscire dall’ingresso.

Passo Dyatlov

Passo Dyatlov
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Seguendo le tracce, i ricercatori fanno la seconda strana scoperta: poco distante, a meno di un chilometro di distanza, vengono trovati i primi due corpi, sotto un vecchio pino al limitare di un bosco. I rimasugli di un fuoco indicano che hanno tentato di riscaldarsi, ma non è questo il fatto sconcertante: i due cadaveri sono scalzi, e indossano soltanto la biancheria intima. Cosa li ha spinti ad allontanarsi seminudi nella tormenta, a una temperatura di -30°C?

Non è tutto: i rami del pino sono spezzati fino a un’altezza di quattro metri e mezzo, e brandelli di carne vengono trovati nella corteccia. Da cosa cercavano di scappare i due uomini, arrampicandosi sull’albero? Se scappavano da un animale aggressivo perché i loro corpi sono stati lasciati intatti dalla fiera?

 

Passo DyatlovA diverse distanze, fra il campo e il pino, vengono trovati altri tre corpi: le loro posizioni indicano che stavano tentando di ritornare al campo. Uno in particolare tiene ancora in mano un ramo, e con l’altro braccio sembra proteggersi il capo.

Passo Dyatlov

Passo Dyatlov

 

 

 

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All’inizio i medici che esaminarono i cinque corpi conclusero che la causa della morte fosse il freddo: non c’erano segni di violenza, e il fatto che non fossero vestiti significava che l’ipotermia era sopravvenuta in tempi piuttosto brevi. Uno dei corpi mostrava una fessura nel cranio, che non venne però ritenuta fatale.

Ma due mesi dopo, a maggio, vennero scoperti gli ultimi quattro corpi sepolti nel ghiaccio all’interno del bosco, e di colpo il quadro di insieme cambiò del tutto. Questi nuovi cadaveri, a differenza dei primi cinque, erano completamente vestiti. Uno di essi aveva il cranio sfondato, e altri due mostravano fratture importanti al torace. Secondo il medico che effettuò le autopsie, la forza necessaria per ridurre così i corpi doveva essere eccezionale: aveva visto fratture simili soltanto negli incidenti stradali. Escluse che le ferite potessero essere state causate da un essere umano.

Passo Dyatlov

 

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La cosa bizzarra era che i corpi non presentavano ferite esteriori, né ematomi o segni di alcun genere; impossibile comprendere che cosa avesse sfondato le costole verso l’interno. Una delle ragazze morte aveva la testa rovesciata all’indietro: esaminandola, i medici si accorsero che la sua lingua era stata strappata alla radice (anche se non riuscirono a comprendere se la ferita fosse stata causata post-mortem oppure mentre la povera donna era ancora in vita). Notarono anche che alcuni degli alpinisti avevano addosso vestiti scambiati o rubati ai loro compagni: come se per coprirsi dal freddo avessero spogliato i morti. Alcuni degli indumenti e degli oggetti trovati addosso ai corpi pare emettessero radiazioni sopra la media.

L’unica descrizione possibile degli eventi è la seguente: a notte fonda, qualcosa terrorizza i nove alpinisti che fuggono tagliando la tenda; alcuni di loro si riparano vicino all’albero, cercando di arrampicarvici (per scappare? per controllare il campo che hanno appena abbandonato?). Il fatto che alcuni di loro fossero seminudi nonostante le temperature bassissime potrebbe essere ricollegato al fenomeno dell’undressing paradossale; comunque sia, essendo parzialmente svestiti, comprendono che stanno per morire assiderati. Così alcuni cercano di ritornare al campo, ma muoiono nel tentativo. Il secondo gruppetto, sceso più a valle, riesce a resistere un po’ di più; ma ad un certo punto succede qualcos’altro che causa le gravi ferite che risulteranno fatali.

Cosa hanno incontrato gli alpinisti? Cosa li ha terrorizzati così tanto?

Le ipotesi sono innumerevoli: in un primo tempo si sospettò che una tribù mansi li avesse attaccati per aver invaso il loro territorio – ma nessun’orma fu rinvenuta a parte quelle delle vittime. Inoltre nessuna lacerazione esterna sui corpi faceva propendere per un attacco armato, e come già detto l’entità delle ferite escluderebbe un intervento umano. Altri hanno ipotizzato che una paranoia da valanga avesse colpito il gruppo il quale, intimorito da qualche rumore simile a quello di una imminente slavina, si sarebbe precipitato a cercare riparo; ma questo non spiega le strane ferite. Ovviamente c’è chi giura di aver avvistato quella notte strane luci sorvolare la montagna… e qui la fantasia comincia a correre libera e vengono chiamati in causa gli alieni,  oppure delle fantomatiche operazioni militari russe segretissime su armi sperimentali (missilistiche o ad infrasuoni), e addirittura un “abominevole uomo delle nevi” tipico degli Urali chiamato almas. Eppure l’enigma, nonostante le decadi intercorse, resiste ad ogni tentativo di spiegazione. Come un estremo, beffardo indizio, ecco l’ultima fotografia scattata dalla macchina fotografica del gruppo.

 

dyatlov_pass_incident_03Il luogo dei drammatici eventi è ora chiamato passo Dyatlov, in onore al leader del gruppo di sfortunati sciatori che lì persero tragicamente la vita.

 

dyatlov-pass-accident-memorialEcco la pagina di Wikipedia dedicata all’incidente del passo Dyatlov.

fonte: bizzarrobazar.com/

(Grazie, Frankie Grass!)

 Il Video sull’incidente del passo di Dyatlov

The Cannibal in the Jungle

Cannibal in the jungle, evento televisivo sulla storia Vera dello studioso Timothy Darrow, unico sopravvissuto di una spedizione scientifica in Indonesia del 1977, accusato di cannibalismo, condannato a più di trent’anni e morto in galera 9 mesi prima di raccogliere le prove che lo scagionano da ogni accusa. In questo video, in inglese, si vedono filmati originali girati dal dott Darrow che ritraggono gli ominidi (probabilmente Homo floresiensis) simili ai nostri antenati austrolopitechi che si nutrono di carne cruda, anche umana…

Homo floresiensis (dall’isola indonesiana di Flores sulla quale sono venuti alla luce i suoi resti) è il nome proposto da alcuni antropologi per dei fossili di ominidi vissuti fino a 13.000 anni fa, scoperti da un gruppo di ricercatori australiani e indonesiani nel settembre del 2003.

Alcuni antropologi hanno formulato l’ipotesi che sparuti gruppi di floresiensis possano ancora vivere in regioni forestali isolate dell’isola.

Probabilmente ha convissuto con l’Homo sapiens. I tratti di questo ominide sono a metà tra quelli dei primi ominidi e il moderno Homo sapiens. Era alto poco più di un metro, e con una capacità cranica di soli 380 cm³, molto inferiore non solo rispetto ai suoi contemporanei, ma anche a tutti gli ominidi conosciuti che hanno preceduto l’Homo sapiens, compresi gli scimpanzé e i gorilla. Con riferimento alla scarsa altezza, gli scopritori dei fossili ribattezzarono informalmente hobbit i membri di questa specie estinta. I ricercatori di Flores e dell’Indonesia invece usarono il nomignolo di Ebu, con cui è conosciuto anche l’unico esemplare completo, con riferimento all’Ebu Gogo (trad. lett. “mangio qualunque cosa”), una creatura appartenente al folklore locale che è descritta come un uomo-scimmia di bassa statura che rubava cibo e bambini agli abitanti di Flores fino al principio del Settecento, quando sarebbe stata sterminata. La somiglianza dei reperti con questa creatura mitologica, così come la diffusione nell’arcipelago indonesiano di moltissime leggende di uomini scimmia (fra i più noti e con le maggiori connessioni regionali, l’Orango Pendek e l’Ebu Gogo) ha interessato moltissimo la comunità mondiale dei criptozoologi, e anche di molti zoologi (J. Mac Kimmon, Kaplan,D. Martyr, D. Chivers).[senza fonte]

Cibi pericolosi per cani

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Di seguito troverete diversi alimenti ASSOLUTAMENTE DA EVITARE per il vostro cane.

Cioccolato e Cacao
Il cacao contiene una sostanza chimica, la teobromina, che può risultare tossica per il cane perché in questa specie animale viene metabolizzata molto lentamente.La teobromina è un composto chimico tossico per il cane e può arrecare danni al cuore, ai polmoni, ai reni e al sistema nervoso centrale. Ne bastano 50 grammi per intossicare un cane di taglia piccola. Se un animale mangia del cioccolato in quantità consistente, la teobromina può permanere nel suo sangue fino a 20 ore, provocandogli disturbi che possono andare dalle convulsioni all’attacco cardiaco e all’emoraggia interna fino – nei casi peggiori alla morte Il primo trattamento, da eseguirsi entro due ore dall’ingestione, consiste nel provocare il vomito È quindi necessario interpellare un veterinario.

Caramelle e gomme
I dolcificanti come lo xilitolo fanno male al cane. Questo tipo di dolcificante chiamato anche “zucchero del legno” è estratto dalle fragole, betulle, lamponi, prugne e grano. Il potere dolcificante è molto simile a quello del saccarosio, ma contiene il 40% in meno di calorie. In Europa viene utilizzato come additivo alimentare per esempio nelle gomme da masticare. Questa sostanza innocua per l´uomo è tossica per il cane in quanto, se ingerito in grosse quantità, può causare un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue inducendo una depressione del sistema nervoso centrale, perdita di coordinazione e spasmi dopo 30 minuti dalla sua ingestione.
Mentre le caramelle spesso contengono lattosio, difficile da digerire per il cane.

Macadamia
Spesso si usano come snack quelli degli esseri umani e il loro gusto è sicuramente gradito ai cani. Ma fanno loro del male.
I sintomi da intossicazione sono: debolezza, soprattutto a carico degli arti posteriori, depressione, vomito, tremori, febbre, dolori addominali, e pallore delle mucose, problemi neurologici (come paralisi temporanea e incapacità a stare in piedi). Possono essere tossiche anche a basse dosi (4-5 noci per un cane di 10 kg)

Zucchero
L´apporto di zuccheri è importante sia come fonte d´energia rapidamente disponibile, sia come regolatore dell´attività della flora batterica. Il cane però non assimila tutti gli zuccheri con facilità. Nessun problema per glucosio e saccarosio (lo zucchero comune), mentre ha difficoltà a digerire il lattosio (spesso presente in merendine e biscotti).
L´eccessivo apporto di zuccheri può provocare l´insorgenza di alcune patologie come per esempio il diabete mellito.

Sale
L’eccesso di sale non è buona cosa per gli animali, proprio come per l’uomo. A maggior ragione se il cane soffre di una patologia cardiocircolatoria. In questo caso, il minor consumo di sale contribuisce a diminuire il volume di sangue e quindi il lavoro che il cuore deve compiere. Cibi molto salati possono rappresentare un pericolo per l´animale se non ha acqua a disposizione. L´eccessiva quantità di sale può scatenare attacchi epilettici che portano al coma e alla morte.

Cipolle e cavoli
Le cipolle possono essere ingerite dal cane per il loro aroma, ma il loro effetto sul metabolismo è negativo.Le cipolle infatti contengono un composto, un disolfuro di n-propile, così come i cavoli, che agisce a livello di globuli rossi circolanti distruggendoli. . Negli eritrociti si vengono così a formare i Corpi di Heinz, con conseguente debolezza e rottura della membrana cellulare Il corredo sintomatologico compare dopo 1-4 giorni dall’ingestione delle cipolle; vomito, diarrea e urine di colore scuro sono i principali segni clinici. Attenzione che si sono verificati casi di anemia grave dovuti ad una dieta comprendente dosi minime di cipolla (ad es. pasta condita coi sughi al pomodoro pronti) protratta però per anni.

Aglio
Stessi effetti negativi sul metabolismo come riportato per la cipolla, ma a differenza deve essere ingerito in grande quantità.

Pomodori acerbi, foglie e germogli di patata:
Il livello di tossicità di queste piante dipende soprattutto dalla composizione del terreno, dalla temperatura e dal grado di umidità in cui sono cresciuti. Pomodori e patate contengono inoltre una tossina chiamata solanina che i cani, a differenza degli esseri umani, non metabolizzano. Queste sostanze possono quindi creare problemi a carico dell´apparato digerente, tachicardia, tremori affanno e irrequietezza.
Quanto detto per foglie e germogli non vale invece per la patata che viene utilizzata normalmente nell´alimentazione del cane, soprattutto come componente di alcuni mangimi industriali specifici per soggetti con intolleranze ed allergie alimentari.

Rabarbaro Foglie
Grandi quantità di foglie di rabarbaro cotta o cruda può causare convulsioni, coma e in casi estremi, morte.

Noce moscata
Alti livelli di noce moscata può provocare convulsioni, tremori, problemi al sistema nervoso centrale, e persino la morte.

Semi di senape

Lievito
Può espandersi e produrre gas nell’apparato digerente, causando il dolore e la possibile rottura dello stomaco o dell’intestino. lievitazione può anche rilasciare etanolo, sufficiente a causare avvelenamento da alcool.

Luppolo
Può scatenare difficoltà respiratorie, aumento della frequenza cardiaca, temperatura elevata, convulsioni e morte.

Uva e uva sultanina
A parte il grande contenuto di zuccheri, è stato recentemente confermato che l’uva e l’uvette sono pericolosi per i nostri cani, purtroppo ancora non si riesce a capire qual’è l’elemento che scateni il processo che va a danneggiare in modo irreversibile i reni causando insufficienza renale e nella maggior parte dei casi la morte del cane.
Possono dare gli stessi problemi di cipolla e aglio nonché dolori addominali e perdita dell’appetito.

Avocado
Le foglie, il frutto e i semi di questa pianta contengono un principio tossico chiamato persin. Non si conosce ancora la potenzialità tossica dei prodotti che contengono avocado e per questo motivo si sconsiglia qualsiasi alimento a base di questo frutto.
Attenzione: sembra che la varietà Guatemalteca di avocado – quella presente maggiormente nei supermercati – sia la più tossica per i cani

Noci
Possono causare ostruzioni intestinali e quelle ammuffite possono causare convulsioni.

Semi e noccioli
Sono tossici i semi della mela, i noccioli di ciliegia,pesca, albicocca e prugna: contengono cianuro e possono portare al coma.

Cibi grassi
I grassi sono indispensabili per l´organismo. Tuttavia, nella dieta del cane non devono superare il 10%; gli eccessi portano solo all’obesità (sono infatti le sostanze che sviluppano il maggior numero di calorie: 9 per 1 grammo), e predispongono l´animale a una serie di malattie (es. pancreatite) e a una vecchiaia precoce.
Sono contenuti in una certa percentuale in tutti gli alimenti. La digestione dei grassi è per il cane la più difficile e laboriosa ed è ancora più complessa se i grassi sono cotti.
La funzione dei grassi è quasi esclusivamente energetica. Servono inoltre per l´utilizzazione di certe vitamine (A,D,E) che sono solubili solo nei grassi. Nelle giuste quantità contribuiscono anche a mantenere morbidi pelle e cuscinetti interdigitali, e migliorano lo stato del pelo.
I cani che vivono all´aperto in zone fredde hanno bisogno di una maggiore quantità di grassi che sia sufficiente per mantenere il calore corporeo.

Insaccati
Anche gli insaccati (mortadella, prosciutto crudo, salsicce, prodotti salati ed essiccati) non devono comparire sulla ciotola dei nostri cani. Contengono molto sale e grassi, che sono dannosi per il cane. Inoltre possono essere fonte di infestazione di toxoplasmosi. Si tratta di una zoonosi, ossia di una malattia che colpisce sia l’uomo sia l’animale provocata da un parassita che può localizzarsi nella carne cruda di agnello e di maiale e negli insaccati. Solo con la cottura, il microrganismo viene eliminato.
La pelle stessa dei salumi, inoltre, può essere pericolosa visto che, nella maggior parte dei casi, il vecchio budello è stato ormai sostituito con un involucro di plastica.

Fegato
Grandi quantità di possono causare tossicità della vitamina A, che colpisce i muscoli e le ossa, e deposito di rame nel fegato, che è una malattia fatale.

Omogeneizzati per bambini
La somministrazione di prodotti per l’infanzia a cani non favorisce la risoluzione dei loro problemi di salute, ma li può aggravare, perché spesso negli omogeneizzati è presente la polvere di cipolla come aromatizzante, la cui minima quota può già essere responsabile dei danni a livello eritrocitario.

Cibi avariati o scaduti
Il proprietario ha spesso l´abitudine di somministrare al cane cibi che scarta perché avariati o scaduti. E però necessario fare molta attenzione perché in certi casi questi alimenti possono provocare disturbi all´apparato gastro-intestinale (vomito e diarrea).
La convinzione che il cane debba nutrirsi con gli “scarti” della cucina casalinga è un concetto completamente superato grazie ai numerosi studi condotti sulle esigenze nutrizionali degli animali.

Alcol
L´alcol contenuto in bevande come il vino può intossicare i cani (e i gatti) determinando vomito, diarrea, perdita della capacità motoria, scompensi del sistema nervoso centrale, tremori, difficoltà respiratorie, squilibri metabolici e coma. La causa è che il cane non possiede gli enzimi adatti per metabolizzare questa sostanza. Attenzione: grandi quantità di alcol possono determinare la morte dell´animale per collasso respiratorio.

Caffè
La caffeina può portare gravi problemi nel cane; infatti oltre ai disturbi a livello gastrointestinale, può determinare alterazioni del ritmo cardiaco e, nei casi più gravi, ictus.

Tabacco
Contiene nicotina, che colpisce il sistema digerente e nervoso, e può portare a tachicardia, collasso, coma e morte.

Questa lista non può essere esaustiva, perciò se se il tuo cane sembra non stare bene e sospetti che abbia mangiato qualcosa di particolare avverti immediatamente il veterinario.