Sapevi che devi denunciare la tartaruga di terra al CITES?

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Molti di noi hanno una tartaruga in giardino, ma pochi sanno che dal 1992 è obbligatorio denunciarla al Corpo Forestale: i dettagli della normativa.

La legge 150/92 ha reso obbligatorio denunciare il possesso di tutti gli esemplari di Testudo Hermanni (la nostra comune tartaruga di terra) agli uffici del Corpo forestale dello Stato-Servizio CITES e il termine ultimo per la denuncia era il 31 dicembre 1995. Purtroppo, chi non ha denunciato i propri esemplari entro il 31/12/1995 non può sanare la propria situazione e rischia una sanzione e denunciare la testuggine solo ora equivale ad autodenunciarsi. In ogni caso, evitate di abbandonare gli esemplari non denunciati, perchè oltre a rischiare la morte, potrebbero “inquinare geneticamente” le specie locali.

Tutte le nascite in cattività o decessi degli esemplari devono essere denunciati entro 10 giorni dall’evento. A tal fine è necessario inviare la denuncia di nascita per raccomandata A/R al Corpo forestale dello Stato – Servizio CITES della vostra provincia e regione. Ovviamente, potete denunciare la nascita di un piccolo solo se i genitori sono a loro volta denunciati; in caso contrario non potete sanare la situazione nè dei genitori, nè del piccolo. Per analogia, dovete denunciare la morte di un esemplare solo se questo era stato a suo tempo denunciato.

E nel caso delle compravendite? Dal 2008 non è più possibile effettuare cessioni di tartarughe, anche gratuite, in assenza del certificato CITES. Se volete vendere o cedere gli esemplari nati, dovete fare istanza al Servizio Certificazione CITES per ottenere un’apposita certificazione, specificando gli esemplari da cedere: un funzionario effettuerà una visita per accertare la regolare posizione, il numero degli animali e la corretta stabulazione degli stessi, farà una relazione sul metodo di allevamento e poi la commissione scientifica valuterà il tutto, rilasciando l’eventuale parere positivo.

Per le testuggini europee è possibile l’applicazione di un microchip che porta un codice di lettere e numeri da inserire sotto la pelle o nei muscoli, ma la legge pone un limite di dimensioni per questa procedura, pertanto se la tartaruga ha meno di 4 anni e il carapace è lungo meno di 10cm ci si affida a delle fotografie di buona qualità del carapace e del piastrone, che consentono di identificare i singoli esemplari in modo univoco. Fate attenzione quindi a non acquistare tartarughe da allevatori che non vi consegnano i documenti, perchè non potendo regolarizzare la loro detenzione rischiereste sempre pesanti sanzioni. Inoltre, se si esemplari adulti, è facile che siano animali prelevati in natura e vi rendereste complici del bracconaggio!

Se durante le vostre escursioni trovate una testuggine non catturatela, ma lasciatela in libertà, limitatevi eventualmente ad allontanarla dalla strada, perchè non corra rischi con le automobili. Se la trovate in una zona verde, portarla a casa equivale a contribuire all’estinzione delle Testudo hermanni in natura. Inoltre, un animale nato e vissuto in natura potrebbe avere difficoltà ad adattarsi alla cattività, soprattutto se siete allevatori inesperti, e non potreste mai regolarizzarne la detenzione rimanendo sempre a rischio di pesanti sanzioni. Se invece la trovate in una zona urbanizzata, cercate nei dintorni da quale giardino potrebbe essere fuggita: di certo non avrà percorso molta strada. Anche in questo caso, portando a casa la tartaruga non avreste possibilità di regolarizzarla e sareste sempre a rischio di pesanti sanzioni.

fonte: petpassion.tv

Cos’è il benessere animale?


Animali della Fattoria
benessere animale

L’Unione europea riconosce che gli animali sono esseri senzienti e meritevoli di protezione. La normativa comunitaria stabilisce requisiti minimi volti a preservare gli animali da qualsiasi sofferenza inutile durante tre fasi principali: l’allevamento, il trasporto e l’abbattimento. Inoltre sono contemplate altre questioni, quali la sperimentazione animale ed il commercio di pellicce. Il piano d’azione 2006-2010 delinea le principali componenti dell’intervento europeo in questo settore, sia all’interno dell’Unione che oltre le sue frontiere.

Il concetto di benessere animale può risultare difficile da capire perchè non ha una sola definizione e può significare diverse cose per persone diverse. Per benessere si intende generalmente “la qualità della vita di un animale come viene percepita da un singolo animale”.

Il benessere animale nel suo complesso non include solo la salute e il benessere fisico dell’animale ma anche il suo benessere psicologico e la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali.

Il benessere può essere considerate rispettato se gli animali sono in buona salute, si sentono bene e sono liberi dal dolore, come viene descritto dalle “Cinque libertà”.

Le cinque libertà

        1. Prima libertà: dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione
          garantendo all’animale l’accesso ad acqua fresca e ad una dieta che lo mantenga in piena salute
        2. Seconda libertà: di avere un ambiente fisico adeguato
          dando all’animale un ambiente che includa riparo e una comoda area di riposo
        3. Terza libertà: dal dolore, dalle ferite, dalle malattie
          prevenendole o diagnosticandole/trattandole rapidamente
        4. Quarta libertà: di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali specie-specifiche
          fornendo all’animale spazio sufficiente, strutture adeguate e la compagnia di animali della propria specie
        5. Quinta libertà: dalla paura e dal disagio
          assicurando all’ animale condizioni e cura che non comportino sofferenza psicologica.

Si può dunque asserire il buono stato di benessere animale allorché l’animale realizzi buone condizioni fisiche e mentali; in tal senso, ad ogni animale devono soprattutto essere evitate inutili sofferenze. E’ inoltre necessario che sia garantito il benessere in allevamento, durante il trasporto, nelle fiere, mercati, esposizioni o al macello. Ciò implica la possibilità di stimarlo attraverso delle valutazioni che siano quanto più possibile oggettive.
Le cosiddette “cinque libertà” (Brambell Report, 1968) costituiscono dei criteri di riferimento per la formulazione di tale giudizio: esse permettono di perseguire il rispetto dell’animale allevato, migliorandone le condizioni di vita e, contestualmente, di salvaguardare ed implementare le scelte industriali nel settore zootecnico.

http://www.ciwf.it/

E alla fine arriva Ciccio, il nostro maiale.

maiale allevato a casa

Tanti, ma non troppi anni fa, chi aveva una corte, un’aia, uno spazio all’aperto, allevava a casa un maiale ad uso alimentare, per il consumo familiare. In Romania, ancora oggi, ogni famiglia di campagna ha il suo maiale che viene macellato nel periodo natalizio, spesso con l’aiuto del parente o del vicino di casa che a sua volta contraccambierà il favore facendosi dare una mano al momento della macellazione del suo maiale. La macellazione del maiale è sempre stata una giornata di festa, di condivisione, di aiuto reciproco. L’aria frizzante di dicembre, il fuoco, l’odore del fumo, pane, salame e del buon vino accompagnano da sempre questo giorno unico.

io con CioccioChi lo avrebbe detto…dopo tanti anni, ho deciso di riprendere il maiale anch’io! In passato avevo già fatto questa esperienza e come tradizione vuole, l’allevamento casalingo del suino a scopo alimentare è facile, biologico e di grande resa. Prima di tutto ho sentito il servizio asl veterinario della  mia zona per verificare la fattibilità. Dopo un sopralluogo del veterinario incaricato insieme ad un componente per il benessere animale, ho avuto l’ok e il mio numero di stalla utile anche per l’acquisto successivo delle pecore e delle caprette.

La sistemazione per Grugru è stata facile, abbiamo recintato circa 20mq di terreno su cui è presente un piccolo riparo in muratura. Per il recinto abbiamo utilizzato pali di legno, filo di ferro tra un palo e l’altro e del telo verde per vivaisti. All’interno abbiamo fatto passare tramite appositi anelli il nastro elettrificato. Il primo giro di nastro è a 25 cm dal terreno, IMG_7789l’altro a 50 cm. Il recinto elettrico è fondamentale per contenere un suino. Hanno una forza sul grugno pazzesca e amano tirare su col muso qualsiasi cosa anche la più pesante, come se fosse un fuscello leggero leggero…

La cassetta che fornisce l’impulso elettrico sta al di fuori, accanto al cancelletto di entrata ricavato da una pedana per pallet. Eravamo consapevoli del fatto che Ciccio avrebbe presto “arato” tutto il terreno presente per cui abbiamo fatto particolare attenzione a interrare e cementare la mangiatoia e la beverina ricavati entrambi da 2 vecchi lavandini. All’interno del riparo, provvisto di pavimento in cemento abbiamo posto abbondante paglia.

A Settembre siamo andati a prenotarlo presso un allevamento intensivo. L’allevatore è stato coscienzioso, preparato e disponibile. Lo ha tenuto per una settimana diviso dagli altri, lo IMG_7790ha sverminato e ha verificato che fosse in perfetta salute. Ci ha regalato mezzo sacco di mangime da mischiare gradualmente con quello fornito a casa. Ci ha raccomandato di tenerlo d’occhio perchè i primi giorni, i suinetti si sentono soli e non mangiano. Ci ha regalato anche un vermifugo da somministrargli qualche tempo prima della macellazione. Siccome lo prendevamo per settembre, ci ha consigliato un peso vivo di almeno una quarantina di chili in modo da essere sufficientemente grande nel periodo del freddo intenso e così abbiamo fatto. Ciccio pesa 43 kili e con 120 euro abbiamo iniziato questa esperienza.  Il trasporto è dovuto avvenire con mezzo idoneo e autorizzato al trasporto animale insieme ai documenti di cessione (modello IV) con tutti i dati dell’animale, dell’allevamento e del servizio veterinario di appartenenza. Questi documenti sono stati prontamente trasmessi al nostro servizio asl di zona collegati al nostro numero stalla. I primi 2 giorni Ciccio si è fatto delle grandi dormite nel suo riparo, letteralmente sommerso IMG_7787dalla paglia. Dormiva così profondamente che sembrava morto… poi ha iniziato ad assaggiare gli avanzi di cucina, gusti diversi, hanno risvegliato il desiderio atavico di nutrirsi… Gli diamo da mangiare due volte al giorno, mattina e sera. Si accontenta davvero di poco: avanzi di cucina come pasta, verdure cotte, minestroni, bucce di mela, pane duro, grissini, frutta bacata, ecc… Il nostro panettiere ci tiene da parte il pane avanzato che ci vende a 50 cent il kilo. E’ una ottima fonte di carboidrati a basso prezzo. Al consorzio agrario invece compriamo un saccone di fioccato misto di cereali che lo fanno letteralmente impazzire! Tutti i prodotti della serra e dell’orto non più idonei al consumo casalingo finiscono al nostro maiale di casa. Pomodori, zucchine, cetrioli, peperoni, melanzane ormai vecchiotte..

IMG_7782Tutto funziona a meraviglia. Ha scelto come “bagno” un punto opposto a dove ha l’acqua e la mangiatoia, altra dimostrazione di intelligenza. Ciccio è passato da un allevamento intensivo ad una vacanza! Passa le sue giornate a mangiare, a prendere il sole, a dormire, a sgrufolare allegramente nel terreno. Cresce a vista d’occhio. L’allevatore dice che questa razza, la Large White, ha una velocità di crescita impressionante, circa 1,7 kg al giorno… Una “macchina” da ingrasso, e si vede! Il prossimo anno ho intenzione di allevare un maiale di Cinta Senese, razza antichissima dalla qualità gastronomica elevatissima. Il fatto è che essendo un animale di razza arcaica, cresce molto meno velocemente del White quindi servono molti più mesi per portarlo ad un adeguato peso di macellazione. In cambio di qualche salsiccia e un arrosto, la pasticceria vicina ci regala scarti di pizzette, pasticcini, tortine, salatini di vario tipo e genere di cui Ciccio è ghiotto. Siamo nel 2014 e sono felice di poter vivere ancora questa esperienza, so cosa metteremo in tavola e so che la carne e i suoi derivati non avranno lo stesso sapore di quella comprata. Spero che queste informazioni possano servire ad altre famiglie come la nostra che cercano, ancor oggi, il biologico, la genuinità e gli antichi sapori di una volta!

Federico Lavanche

Aggiornamento al 29-12-2014

maiale ciccioNon è stata una buona idea lasciare al maiale tutto quello spazio di terreno perchè in poco tempo, con il suo grosso grugno, ha smosso tutto il terreno che con le piogge si è inzuppato all’inverosimile. Per fortuna il terreno ha una leggera pendenza che ha consentito il naturale deflusso delle acque. Il prossimo anno, di fronte alla apertura del suo ricovero, faremo un battuto di cemento recintato con pali di ferro.

Il carattere di Ciccio è cambiato radicalmente, non cerca più i grattini che gli regalevamo al cambio dell’acqua o al momento del pasto. Ora, l’unica cosa che cerca è il cibo. E’ diventato una “macchina da ingrasso”. Dorme, mangia, beve, sgrufola. E’ arrivato il primo freddo e gli ho messo abbondante paglia nel ricovero, cosa che ha gradito moltissimo.

Chi siamo – AnimalieAnimali.eu

allevatoreSiamo un gruppo di utenti che ama gli animali in maniera tradizionale. Riconosciamo il fatto che ogni animale, fin dalla antichità, sia stato selezionato ed allevato dall’uomo per le sue specifiche funzioni e attitudini. Il cane è stato addomesticato per accompagnare gli uomini durante le battute di caccia o per difenderli dai predoni o a difesa delle “ville” o delle “corti” o del bestiame.Altri animali, sono stati utilizzati da sempre per le uova, per la carne, per la lana o come animali da soma. Non troviamo nulla di male nel cavalcare un cavallo, a mungere una mucca o a nutrirci di un pollo o a mangiare una fiorentina. Aree di pensiero come “animalismo” o “veganismo” vengono rispettate a patto che non ci vengano imposte. Siamo assolutamente contro ogni tipo di maltrattamento e accanimento, fisico e psicologico su qualsiasi essere vivente. Se anche tu credi nei nostri valori, sei il benvenuto, se così non fosse, internet è pieno di siti di “amanti degli animali“.. facci il piacere, partecipa li…..

Roma, bimba di tre anni muore dopo essere stata azzannata dal pastore tedesco di casa

pastore tedesco25-09-2014

Una bambina di tre anni è morta dopo essere stata azzannata dal suo cane, un pastore tedesco. E’ accaduto ieri sera a Fiano Romano, in provincia di Roma. La bimba è stata morsa al collo, sulle braccia e sulla testa. Portata in gravissime condizioni in ospedale, è morta nella notte. Sul posto i carabinieri. La dinamica – A quanto ricostruito, ieri sera intorno alle 19.30 la bambina era in casa con il papà. Approfittando di un attimo di distrazione del genitore, si è avvicinata al recinto dove c’era il pastore tedesco di 9 anni, regolarmente tenuto nel rispetto delle attuali normative. Il cane l’ha morsa sul collo, rompendole la trachea, sulle braccia e sulla testa. La piccola, italiana di tre anni, è stata trasportata dal 118 in condizioni disperate al policlinico Sant’Andrea dove è arrivata in arresto cardiocorcolatorio. Ricoverata in prognosi riservata, è deceduta nella notte. Sul posto i carabinieri della stazione di Fiano Romano.

Pecora Suffolk

pecora suffolk

La razza di pecore Suffolk, originaria della Gran Bretagna, si caratterizza per l’aspetto imponente,
la rusticità e l’estrema adattabilità al pascolo anche in condizioni di clima inclemente.
Pochi capi (da 2 a 4 esemplari) sono in genere più che sufficienti per tenere «pulita» un’area
incolta di circa un ettaro senza dover ricorrere al decespugliatore

Origine.

Questa speciale razza di pecore è stata ottenuta in Gran Bretagna a metà dell’ Ottocento, incrociando pecore della Contea di Norfolk (Norfolk Homed) con arieti Southdown. Viene allevata in Scozia, Galles, Irlanda, nord-centro e sud Europa, Nord America, Nuova Zelanda. Dalla Southdown ha ereditato la qualità della carne e della lana, dalla Norfolk Homed la rusticità. Ottima razza da carne e ottima pascolatrice, da vari anni è stata importata anche in Italia centro settentrionale per incroci con razze locali e per l’allevamento per la produzione di agnelli pesanti.

Caratteristiche.

pecora suffolk 2Le Suffolk mangiano moltissima erba, hanno una taglia molto grande, il vello spesso e bianco, la testa nera e gli arti nudi e neri, non hanno corna, sono da carne e non producono latte. Il tronco è cilindrico e voluminoso. I maschi raggiungono il peso da 120 a 140 kg ed oltre , le femmine da 75 a 90 kg . Hanno un’ ottima fecondità, con grande capacità di allattamento e quindi l’accrescimento degli agnelli è molto rapido: ad appena 70 giorni di vita possono superare i 30 kg di peso. La loro carne è assai apprezzata,magra e molto digeribile.
Le pecore Suffolk hanno un aspetto bello e imponente, sono molto docili, tanto che si avvicinano alle persone, piacciono specialmente ai bambini, poiché vengono a prendere il mangime dalle loro mani.
Sono molto resistenti, vivono sempre all’aperto anche in inverno. Non temono le basse temperature, anche quando piove o nevica raramente si riparano. Soffrono nelle estati molto calde, per questo è bene che nei loro recinti ci siano delle piante che facciano ombra e, naturalmente, devono avere sempre buona acqua a disposizione.

In Italia.

Il maggior numero di capi Suffolk si trova nell’italia centro settentrionale, in special modo in Emilia Romagna sono dislocati parecchi allevamenti con una consistenza di circa 2.700 capi. La Toscana è al secondo posto con circa 340 capi ma al primo posto per l’allevamento in selezione di riproduttori di altissima qualità di razza Suffolk. In particolare nella Vallata del Mugello, in provincia di Firenze, si trovano oltre il 95% dei capi di tutta la regione.

Tosatura

come-tosare-le-pecore (2)È noto che la tosatura degli ovini avviene, in generale, nello stesso periodo per tutte le razze. Nel caso della pecora Suffolk, è da considerare che questo esemplare patisce le afose giornate estive e quindi dovrete comportarvi di conseguenza. Detto questo dovrete effettuare la tosatura delle vostre pecore all’inizio della primavera, in particolare verso la fine di Marzo e l’inizio di Aprile. All’occorrenza potreste andare addirittura incontro alla necessità di effettuare anche due tosature per anno, nel caso in cui le temperature si dovessero assestare per lunghi periodi verso i 30 gradi.Dunque a seconda delle temperature, mettete in preventivo la possibilità di effettuate la seconda tosatura durante come-tosare-le-pecorel’estate, nel periodo di Luglio. Badate che la lana sia molto asciutta, quindi possibilmente procedete alla tosatura oltre metà mattinata, non prima poiché la lana potrebbe risultare umida per la brina notturna.È consigliabile, radunare le pecore in una stanza coperta, almeno il pomeriggio prima della rasatura, in maniera da proteggerle dalla brina notturna. Per effettuare la rasatura, vi consiglio sia le tipiche forbici da tosatura oppure le pratiche macchinette elettriche, facilmente acquistabili sul mercato.Procedete alla tosatura tenendo fermo l’animale con una mano, mentre con l’altra impugnate le forbici o la macchinetta elettrica. Iniziate a tosare la pancia della pecora, e in successione passate agli arti inferiori, al dorso e infine agli arti superiori.

Manuale Allevamento Suffolk PDF (da leggere!)manuale-suffolk-1

Anatra da carne – anatra Pechino

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L’anatra Pechino è la razza più tipica da carne. Precoce, ben sviluppata, è perfettamente adatta per la produzione di carne.
L’origine è orientale, importata probabilmente dalla Cina, ma l’attuale razza ha subito l’influenza della selezione operata intorno al 1870 in Belgio. Da oltre un secolo è allevata anche nel nostro paese.
È un’anatra con forme massicce e portamento rilevato per cui l’asse centrale forma, rispetto all’orizzonte, un angolo di circa 70°. La sua andatura diritta è spontanea e permanente conferendo alla Pechino un aspetto da pinguino. Il becco è breve, largo e diritto di colore arancio vivace e uniforme. Le zampe sono forti e diritte di colore arancio.
Il piumaggio, di colore bianco, è abbondante e fitto con grande quantità di piumino.
Il maschio adulto raggiunge il peso di circa 4,00 kg; il peso della femmina è leggermente inferiore: 3,500 Kg..
E’ un’anatra molto rustica che non vola e si adatta bene a qualsiasi tipo di alimentazione. Il suo allevamento non richiede la presenza di acqua per la produzione di carne. Nell’allevamento dei riproduttori la presenza di acqua favorisce una maggiore fecondità delle uova.
Ha una buona produzione di uova, a guscio bianco, arrivando a deporre circa 130-150 uova e più se soggette ad accurata selezione.
È una razza prevalentemente da carne. Gli anatroccoli sono molto precoci: a otto settimane pesano già circa 2,5-3,00 Kg. mentre a 11 settimane superano di molto i 4,00 Kg.
Se allevata in purezza produce carni abbastanza grasse. Data la sua notevole precocità l’anatra Pechino viene utilizzata, come linea femminile, incrociata con maschi di anatre rustiche ottenendo carni di maggiore qualità e più magre. La femmina di Pechino viene anche incrociata con maschi di anatra muta (di Barberia) per la produzione dei Mulard che sono degli ottimi ibridi (sterili) in grado di produrre carni di qualità pregiata.

fonte: biozootec.it

Capra camosciata delle Alpi

camosciata delle alpi

Federico e capretteFin da bambino, grazie all’amore per gli animali trasmesso da mia madre, ho avuto a che fare con caprette tibetane e saanen che producevano una discreta quantità di latte per il fabbisogno familiare. Vivendo in Piemonte, ho avuto modo di avvicinarmi ad una razza di capra molto bella e rustica che proviene dei monti Svizzeri: la capra camosciata delle Alpi. E’ una capretta di dimensioni medio/grandi, curiosa e domestica, adatta sia per la pianura che in montagna. E’ una grande produttrice di latte a tal punto che durante la lattazione, le primipare ne producono in media 300 litri, le pluripare fino a 500 litri…

Molto apprezzata nel suo Paese di origine, si è diffusa anche in Francia e in Germania. In Italia è molto diffusa al nord.

Caratteristiche morfologiche e produttive

Taglia: medio-grande.
Testa: relativamente piccola, leggera e fine, barba nei maschi. Orecchie: lunghe, oblique in avanti mai pendenti.
Tronco: torace ed addome ampi, mammelle di tipo piriforme e capezzoli ben sviluppati.
Vello: fulvo con varie tonalità, pelo corto, con riga mulina. Estremità degli arti e unghielli neri, caratteristica maschera facciale.
Pelle: sottile, pigmentata in nero; lingua, palato ed aperture naturali scure.
Altezza al garrese: Maschi a. cm. 86 – Femmine a. cm. 74
Peso medio: Maschi a. Kg. 100 – Femmine a. Kg. 70
Produzioni medie latte: primipare lt. 324 – pluripare lt. 507
Fertilità: 95%
Peso medio dei capretti alla nascita 3,5 kg, a 60 giorni 12,5 kg.

Prezzo indicativo a capo: tra i 150 euro e i 250 euro

Proprietà del latte di capra

Il latte di capra, decisamente poco utilizzato da noi rispetto al latte vaccino, trova invece notevole utilizzo in altri paesi, come la Francia, nella produzioni di prodotti caseari.
In effetti il latte di capra, poco conosciuto e poco gradito dai consumatori italiani, è ricco di proprietà benefiche che lo dovrebbero far preferire al latte che quotidianamente consumiamo.
Tanti sono i benefici che si traggono dall’assunzione del latte di capra.
Innanzi tutto il latte di capra è più digeribile, dato che la catena dei suoi grassi è di natura completamente diversa rispetto al latte vaccino.
Le proteine presenti in questo latte sono sostanzialmente dello stesso gruppo e livello di quelle presenti nel latte vaccino, con in più la taurina, un aminoacido che svolge una funzione di primaria importanza nella sintesi degli acidi biliari.
Inoltre è caratterizzato dalla assoluta mancanza di potere aterogeno, quello che innesca il processo aterosclerotico così pericoloso per la salute delle arterie e del cuore.
Il latte di capra si contraddistingue per il contributo in calcio e fosforo ottimo per le ossa, e per la sua ricchezza di vitamine.
Dopo quello di asina, è il più simile al latte materno, ideale per i bambini.

In primavera, quando nasceranno i capretti, avremo il primo latte con il quale faremo formaggi freschi e stagionati, tranquilli, faremo anche le foto e vi diremo come farli al meglio!

Continuate a seguirci!

Federico Lavanche

Il Paradosso Legato al Consumo di Carne: Come Possiamo Amare gli Animali e al Contempo Mangiarli?

amare animali

Steve Loughnan,Boyka Bratanova e Elisa Puvia
University of Kent, e Université Libre de Bruxelles.

bistecca-alla-fiorentinaLa relazione tra esseri umani e animali è moralmente complessa. Tale complessità deriva dal nostro comportamento ambivalente nei confronti degli animali ed è esemplificata al meglio nel consumo di carne. Mangiare carne è moralmente problematico perché contrappone il nostro desiderio di non far del male agli animali con il nostro appetito per le loro carni. Questa tensione – amare gli animali e consumare carne – rappresenta l’essenza del paradosso legato al consumo di carne.
La carne costituisce una parte importante della dieta dei paesi occidentali. Un italiano medio consuma all’incirca 90 kg di carne l’anno, con un incremento di circa il 200% dagli anni ’60 (WRI, 2010). Per soddisfare questa crescente richiesta è necessario produrre una gran quantità di carne. Prendendo in considerazione la sola produzione interna, nel 2001 l’Italia ha prodotto 4.1 milioni tonnellate di carne (WRI, 2010). La produzione di questa muccagran quantità di carne richiede la macellazione di un gran numero di animali. Nei soli Stati Uniti il numero di animali uccisi ha raggiunto il tetto di 9 miliardi di animali per anno (Joy, 2010). Questa cifra non comprende il consumo dei paesi europei, il crescente consumo di carne nei paesi non-occidentali e l’allevamento e consumo di pesce. In breve, mangiamo sempre più carne e questo significa che un maggior numero di animali è destinato a essere ucciso.
i-gattti-preferiscono-le-donne-618x412Queste statistiche potrebbero indurci a pensare che viviamo in un epoca in cui non ci si cura affatto degli animali. Macelliamo un numero sempre crescente di animali per soddisfare il nostro crescente appetito di carne. Tuttavia, ci sono buone ragioni per sostenere che la società
in cui viviamo mostra un interesse sempre crescente per il benessere degli animali. Secondo la American Pet Association, un terzo degli americani possiede un cane (39%) oppure un gatto (33%) e i proprietari di animali da compagnia spendono complessivamente 43 miliardi di dollari l’anno per i loro animali (APPA, 2009). Possedere un numero crescente di animali fa si che in generale ci si prenda maggiormente cura di loro. In Italia, atti di crudeltà nei confronti degli animali possono portare a una condanna fino a tre anni di reclusione (Gazzetta
Ufficiale, 2004). Il fatto che il possesso di animali sia così diffuso e la presenza di leggi così severe contro atti di crudeltà nei loro confronti, sembra contrastare con il nostro crescente consumo di carne. Come può una società da una parte uccidere miliardi di animali per cibo e dall’altra farli entrare nelle proprie case e approvare leggi per proteggerli? Come possono le persone amare al contempo gli animali e le loro carni? In altre parole,come fanno le persone a gestire il paradosso legato al consumo di carne? Voi, cosa ne pensate? Non voglio aprire una diatriba tra vegetariani, vegani o tra i convinti consumatori di carne ma semplicemente sapere la vostra opinione a riguardo. Grazie.

Tenia nel gatto: cos’è, il contagio, sintomi, diagnosi, prevenzione e trattamento

tenia-02La tenia (o cestode) è un verme, color bianco-crema, un parassita intestinale che può arrivare a raggiungere i 15-60 cm. E’ abbastanza comune nei gatti anche se le tipologie più frequenti sono essenzialmente due: il Dipylidium canium e la Taenia taeniaeformis. Per il contagio questi parassiti hanno bisogno di un ospite intermedio e di uno finale (che nella fattispecie è il vostro gatto domestico). Il Dipylidium alberga in forma di larva nelle pulci dei mici ( e dei cani) che vengono involontariamente ingerite dall’animale durante la normale toelettatura.

Si agganciano all’intestino tenue del felino, e diventano tenie adulte che nell’arco di 2-3 settimane sono in grado di rilasciare uova. A differenza di altri vermi intestinali la tenia tenie riesce a eliminare le uova nelle feci di gatto, attraverso dei segmenti mobili (proglottidi) che escono dall’ano. Sembrano chicchi di riso, ed una volta essiccati assomigliano a semi di sesamo. E’ buona norma prestare attenzione all’individuazione di tali segmenti in giro per la casa e soprattutto nell’area anale del gatto. L’ospite intermedio della taeniae taeniaeformis è caratterizzato dai piccoli roditori (topolini che vengono mangiati dal gatto).
I sintomi della tenia nel gatto
La tenia nel gatto non è pericolosa, non almeno come la filaria. Il sintomo più noto (anche per assimilazione alla tenia che colpisce l’essere umano) è la perdita di peso: il verme infatti assimila le sostanze nutritive direttamente dal suo ospite. Questo accade però ad uno stadio molto avanzato dell’infestazione e si accompagna anche ad una debolezza generale (dovuta a carenza nutrizionale) e ad un manto arruffato e stressato. Si può assistere ad alterazioni della motilità intestinale, con episodi di diarrea alternati a costipazione, oltre che un intenso prurito anale, dovuto al movimento e alla fuoriuscita degli stessi parassiti.

Come si fa la diagnosi di tenia nel gatto?
E’ chiaro che (come per gli ossiuri nei bambini) basta osservare la zona anale con attenzione per vedere ad occhio nudo i parassiti, ma è più opportuno un controllo dal medico veterinario che, dopo l’osservazione diretta potrebbe richiedere anche un’analisi al microscopio delle feci del gatto. E’ buona norma tenere sotto controllo anche la zona in cui il micio dorme.

Esiste una cura per la tenia nel gatto? E la prevenzione?
Ovviamente sì. E’ un verme, e si può utilizzare un vermifugo capace di uccidere il parassita all’interno dell’organismo del micio che poi verrà assorbito direttamente dall’intestino col cibo ed eliminato con le feci. La prevenzione consta essenzialmente nel tenere lontani gli ospiti intermedi: “abbastanza semplice” per la t. taeniformis (i roditori), più complesso con le pulci, ma sicuramente possibile. Una disinfestazione (da pulci e ratti) dell’ambiente dovrà necessariamente combinarsi alla terapia farmacologia antiparassitaria. Questo parassita per contagiare un altro gatto o l’essere umano necessita sempre e solo l’ingestione degli animali ospiti.

Una storia vera, tenia del gatto
Buongiorno,
vi scrivo per avere maggiori chiarimenti in merito alla tenia.
Avevo notato delle cose strane in casa: sul divano ho
rinvenuto dei cosi del tutto simili a piccolissimi chicchi di riso, sia per forma che per consistenza… e mi domandavo che diavolo fossero…. e poi anche sul copriletto dove dormono al pomeriggio.

Ieri sera ho avuto una brutta sorpresa: mi si siede in
braccio la gatta e siccome ero in calzoncini corti sento il suo sederino bagnato, così la alzo per spostarla e sorpresa! trovo un vermicino bianco tipo quelli delle ciliegie.
Insomma che stamane chiamo il veterinario che mi conferma che è tenia: io nemmeno immaginavo che dei gatti adulti potessero avere “i vermi” perchè ero convinta che dopo esser stati svermati da cuccioli fossero protetti per tutta la vita… e invece..

Il Dott. mi dice che possono averla presa ingoiando pulci (che non hanno visto che stanno solo in casa) o feci contenenti la tenia: ora mi domando come sia stato possibile il contagio? ..un mistero!

Ora mi ha detto di somministrargli del Droncit e poi altra mezza pasticca per il richiamo tra 21 gg.

Domande:
1. non sono sicura che ce l’abbiano tutti e 4 i gatti con cui vivo e il vet. dice di fare comunque la profilassi a tutti che tanto non gli fa male: voi che ne dite?
2. è una cosa “grave”? che conseguenze può avere?
3. con che cosa devo pulire la casa onde evitare il ricontagio? Conegrina, alcool o amoniaca?

Grazie in anticipo per la cortese risposta.

Valentina
Risposta di Paola Cavana
Buongiorno,
l’infestazione da tenia solitamente non è una cosa grave. I farmaci somministrati per eliminare le tenie sono generalmente ben tollerati dai gatti e la tenia, una volta eliminata, non lascia conseguenze. Quanto a come i suoi gatti abbiano potuto contrarre la tenia vivendo in casa, come già le è stato detto, è probabile che la causa sia da ricercare nella presenza di qualche pulce e che si tratti quindi di una tenia chiamata Dipylidium caninum: il gatto, durante le normali operazioni di toelettatura, ingerisce la pulce infestata dalla tenia (è la larva della pulce che si infesta con la tenia) che dopo aver raggiunto l’intestino del gatto si sviluppa e diventa adulta iniziando a produrre le uova che vengono eliminate nell’ambiente nelle cosiddette proglottidi (che sono quelle che lei ha identificato come chicchi di riso o vermicino delle ciliegie).
Come prevenzione, per evitare nuove infestazioni, è necessario utilizzare regolarmente un prodotto antipulci anche se i gatti vivono in casa (vanno bene le pipette spot-on da mettere mensilmente sulla cute in mezzo alle scapole: ad esempio, il Frontline Combo spot-on, ma comunque si faccia consigliare dal suo veterinario il prodotto più adatto ai suoi gatti). Per quanto riguarda la casa non occorre usare particolari disinfettanti: le consiglierei di lavare i pavimenti e di compiere le normali pulizie per eliminare le eventuali larve di pulce presenti.
E’ consigliabile somministrare il farmaco contro la tenia a tutti i gatti conviventi ed effettuare a tutti la profilassi antipulci mensile.

droncitDRONCIT:

Azienda:
Bayer S.p.a.
Data pubblicazione:
08/11/2013
Categoria:
Medicinale Veterinario
AIC – Codice EAN:
100388038
Confezione:
Confezione da 6 compresse
Indicazioni:
Droncit è efficace contro: Echinococcus granulosus * Echinococcus multilocularis Taenia ovis Taenia hydatigena Taenia multiceps Hydatigena (Taenia) taeniaeformis Dipylidium caninum Mesocestoides corti Taenia pisiformis Diphyllobothrium (Spirometra) erinacei * Echinococcus granulosus: Il cane, portatore della tenia echinococco, s’infesta tramite l’ovino, bovino o suino e può trasmettere anche all’uomo l’echinococcosi (idatidosi, forma cistica), grave malattia sociale delle regioni con allevamento ovino. L’intervento terapeutico e/o profilattico con Droncit (possibilmente programmato su vasta scala) interrompe il ciclo biologico del parassita ed evita la trasmissione all’uomo.
Posologia:
Dosaggio consigliato La dose base per cani e gatti è di 5 mg/kg p.v. Quindi: 1 compressa fino a 10 kg p.v. 2 ” da 11 a 20 kg 3 ” da 21 a 30 kg Contro il Diphyllobothrium (Spirometra) è necessaria la dose di una compressa per 2,5 kg p.v. Eventuali sovradosaggi fino al doppio della dose consigliata non sono pregiudizievoli soprattutto nei casi di intervento contro massive infestazioni da tenia echinococco. Modalità d’uso Droncit viene tollerato molto bene. Il trattamento va effettuato a digiuno e gli animali debbono essere tenuti sotto controllo subito dopo la somministrazione in modo da poter ripetere il trattamento nel caso di eventuale rigetto delle compresse. Droncit può essere somministrato direttamente o avvolto nella carne, oppure frantumato nell’alimento.
Regime dispensazione:
Senza obbligo di prescrizione
Gruppo Anatomico ATCvet:
QP – 52 – Antielmintici
Somministrazione:
Orale
Specie:
Cani, Gatti
Principi attivi:
Nome/Concentrazione
praziquantel (FU)
50 mg