Mastino dei Pirenei

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Spagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri.
Come tutti i molossi, anche il Mastino dei Pirenei (Mastìn del Perineo – Matin des Pyrénées) deriva da cani asiatici giunti in Europa diversi secoli fa. In particolare, deriva dai molossi giunti nella zona sud-occidentale d’Europa. Lo Standard di razza venne approvato solo nel 1946; prima di allora la razza era stata completamente ignorata dalla cinofilia ufficiale. Questo cane veniva comunque impiegato da secoli per difendere le greggi dagli attacchi di lupi ed anche orsi. È una razza ancora in fase di ricostruzione e non è ancora molto diffusa in esposizione, su consiglio dello stesso club spagnolo, perché si attende una produzione media più omogenea. In Italia ci sono dei soggetti di ottimo livello.

Aspetto generale

Cane di grande taglia, brachicefalo e mesomorfo. È un cane ben proporzionato, possente e muscoloso. Questo cane nonostante la mole, non deve essere pesante né flaccido.

Carattere

Oggi è considerato un validissimo guardiano della casa, in passato era considerato un validissimo guardiano delle greggi. Questo grande cane non è mai inutilmente aggressivo ma può diventare davvero temibile se decide di attaccare. Cane molto rustico e consapevole della sua forza. Con i bambini è molto dolce e tollerante, anche se può creare loro, senza volere, problemi per la sua mole e la sua voglia di dimostrare affetto. È molto robusto in età adulta, ma deve essere molto seguito durante la crescita. Come tutti i grandi cani, non è molto longevo. La sua collocazione ideale è il giardino. Necessita sempre di periodici contatti con il proprio padrone.

Mastino dei Pirenei Yoni Bi Gud de la Tajadera del Tio Roy, maschio di Mastino dei Pirenei (foto www.murtois.com)

Mastino dei Pirenei Murtoi’s Elliot, maschio di Mastino dei Pirenei (foto www.murtois.com)

Mastino dei Pirenei Murtoi’s Quesita, cucciola di due mesi di Mastino dei Pirenei (foto www.murtois.com)

Standard

Altezza:
– maschi limite minimo 77 cm
– femmine limite minimo 72 cm.
(Non esiste un limite massimo, perché sono preferiti i soggetti più grandi possibile).
Peso: varia da 45 a 70 kg.

Tronco: molto robusto e ben proporzionato. Molto muscoloso.
Testa e muso: la testa è grande, forte e moderatamente lunga, con rapporto cranio-muso di 5:4.
Tartufo: il tartufo è sempre di colore nero e piuttosto ampio.
Denti: la dentatura è completa e corretta. Mascelle molto forti.
Collo: robusto e forte.
Orecchie: di grandezza media e di forma triangolare; portate pendenti e piatte.
Occhi: sono piccoli, a mandorla, di colore nocciola preferibilmente scuro.
Arti: arti imperfetto appiombo, forti e molto muscolosi.
Spalla: ben inserita e con buona angolazione.
Muscolatura: di eccellente sviluppo.
Coda: è forte, flessibile, grossa alla base; la coda arriva fino al garretto.
Pelo: folto e abbastanza lungo (la media ideale va dai 6 ai 9 cm); più lungo sulle spalle, sul collo e sotto il ventre. Deve essere ruvido ma non lanoso.
Colori ammessi: quello di base è il bianco, con maschera ben definita; eventualmente si possono avere sul corpo macchie dello stesso colore della maschera, di forma irregolare ma nitide. I colori preferiti per maschera e macchie sono: grigio medio, fulvo dorato intenso, bruno, nero, grigio argento. Sempre bianche la punta della coda e l’estremità degli arti.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, monorchidismo, criptorchidismo, atipicità, movimento scorretto, retrotreno difettoso, occhio chiaro, pelo poco folto o corto, colori non ammessi dallo standard, misure fuori standard, muscolatura insufficiente, tartufo depigmentato, dorso insellato, piedi piccoli, punte delle zampe di colore diverso dal bianco, carattere aggressivo, carattere timido o pauroso.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Pastore Belga Malinois

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Belgio. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

Il Cane da Pastore Belga Malinois (Malinois – Mechelaar) prende il nome dalla città antica di Malines, nella provincia di Anversa. Questa varietà di Pastore Belga a pelo corto, deriva dai cani da pastore dell’Europa centrale. Attualmente le varietà del Pastore Belga sono quattro, ma agli inizi della sua storia erano considerate cinque. Il Malinois è molto diffuso e conosciuto in Belgio. Questa razza è allevata anche in Italia, selezionato in passato da molti allevatori, tra cui Antonio Tavazzani.

Aspetto generale

Cane mediolineo, di media taglia. E’ armonicamente proporzionato. Razza rustica, intelligente, abituata alla vita all’aria aperta, costruito per resistere alle intemperie stagionali e alle, così frequenti, variazioni atmosferiche del clima belga. La razza deve dare impressione di elegante robustezza. La razza comprende quattro varietà di cani, con medesime caratteristiche strutturali e caratteriali, ma che differiscono nel colore del mantello e nella qualità del pelo. Misurazioni importanti: lunghezza del corpo, dalla punta della spalla alla punta della natica, di 62 cm; lunghezza del dorso, dal garrese alla cresta del bacino, di 41 cm; circonferenza del torace dietro ai gomiti, minimo di 75 cm; altezza del torace 31 cm; distanza da terra al punto più basso del torace 31 cm; lunghezza della testa 25 cm; lunghezza del muso da 12,5 a 13 cm.

Carattere

Le quattro varietà hanno caratteristiche comportamentali identiche. Cane molto dedito e affezionato alla famiglia e al proprio padrone, ha un’innata attitudine al ruolo di guardiano del gregge e della proprietà. È vigilante e attento; il suo sguardo vivo e interrogatore denota la sua intelligenza. All’occorrenza è, senza alcuna esitazione un’eccellente cane per la difesa personale, che riesce a far emergere il suo indomito coraggio e la sua straordinaria agilità. Compagno di giochi instancabile e affettuoso nei confronti dei bambini.

Pastore Belga Malinois Pastore Belga Malinois (foto www.malinois.cz)

Pastore Belga Malinois Pastore Belga Malinois (foto www.stat.duke.edu)

Standard

Altezza:
– maschi 62 cm
– femmine 58 cm.
(Tolleranza di 2 cm in meno e 4 cm in più).
Peso: da 25 a 30 kg.

Tronco: è possente ma senza pesantezza. Il petto è poco largo, senza peraltro essere stretto. Torace poco largo, ma in compenso profondo e disceso. La gabbia toracica p circoscritta dalle costole che sono arcuate nella parte superiore. Garrese ben accentuato. Linea superiore diritta, larga con muscolatura potente. Ventre di sviluppo moderato. Groppa leggermente inclinata, larga ma senza eccesso.
Testa e muso: ben cesellata, lunga, a senza esagerazione e asciutta. Cranio e muso di uguale lunghezza. Muso di lunghezza media. Canna nasale dritta con assi cranio-facciali paralleli. Labbra di pelle sottile. Guance ben piatte anche se muscolose. Stop moderato, arcate sopracciliari non prominenti. Cranio di lunghezza media.
Tartufo: nero, con narici ben aperte.
Denti: forti, bianchi, regolari, fortemente impiantati. Chiusura a forbice.
Collo: incollatura ben sciolta. Collo leggermente allungato, ben muscoloso, senza giogaia. Nuca leggermente arcuata.
Orecchie: di apparenza nettamente triangolare, rigide e dritte, attaccate alte, di lunghezza proporzionata, conchiglia ben arrotondata alla base.
Occhi: di grandezza media, la forma è leggermente a mandorla, di colore brunazzo, preferibilmente scuro.
Arti: con ossatura compatta, muscolatura asciutta e forte. Avambracci lunghi e ben muscolosi. Metacarpi corti e forti; giunture pulite; senza tracce di rachitismo. Piedi piuttosto rotondi. Posteriori potenti con appiombi perpendicolari al suolo. Cosce larghe e fortemente muscolate. Gambe lunghe e larghe. Metatarso solido e corto.
Spalla: lunga e obliqua, ben aderente.
Andatura: deve essere vivace e sciolta, coprente il massimo possibile il terreno.
Muscolatura: poderosa, soprattutto negli arti posteriori.
Coda: ben piazzata, forte alla base, di lunghezza media.
Pelle: elastica ma ben tesa su tutto il corpo. Mucose esterne fortemente pigmentate.
Pelo: molto corto sulla testa, sulla faccia esterna delle orecchie e sulla parte inferiore degli arti. Corto sul resto del corpo. Più cespuglioso alla coda, intorno al collo, dove disegna un piccolo collare, che nasce alla base delle orecchie e si estende sino alla gola. Inoltre, il bordo delle cosce è frangiato di peli più lunghi. Il pelo sulla coda è a spiga.
Colori ammessi: unicamente fulvo carbonato con maschera nera.
Difetti più ricorrenti: pelo troppo lungo, leggero prognatismo, enognatismo, pelo setoso, pelo ondulato o corto, ciuffi di pelo fine disseminato a ciocche, coda a ciuffo, misure fuori standard, colori non ammessi, muso lungo, orecchie pendenti, mancanza di premolari, andatura scorretta, occhi chiari, piedi aperti, spalle troppo dritte, arti posteriori deboli, garretti diritti, coda portata alta, assenza di sottopelo.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Pinscher

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania. Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri.

Le origini del Pinscher sono antiche. E’ il pronipote del “Ratte tedesco”, un antico cane. Ad alcuni piace definirlo una copia in versione ridotta del “Dobermann”. In realtà non è assolutamente una copia del Dobermann ridotto per selezione, ma deriva dal Pinscher propriamente detto di media taglia. A metà Ottocento, nelle cucciolate comparivano anche soggetti a pelo duro, insieme a quelli a pelo corto. Il Club che tutelava la razza, prese provvedimenti e decise che potevano essere iscritti al Libro Origini solo soggetti che discendevano da almeno tre generazioni a pelo raso. Questo consentì di avere dei risultati efficaci e di stabilizzare la razza. Fino a qualche decennio fa era stato inserito, come classificazione, nel gruppo 9, cioè nei cani da compagnia, poi è stato portato nel gruppo dei cani di utilità; questo cambiamento è anche giusto data la sua dote di ottimo guardiano.

Aspetto generale

Cane di media taglia, dolicomorfo dolicocefalo. La sua struttura è robusta con una massa muscolare ben distribuita e costruito nel quadrato. Possiede un pelo liscio e corto.

Carattere

Cane elegante e leggero. Possiede gli organi sensoriali altamente sviluppati. Ha una buona intelligenza e una spiccata attitudine all’apprendimento. La sua perseveranza è uno degli elementi fondamentali del suo temperamento. Ha una buona resistenza alle malattie. E’ una razza dotata di pregi che ne fanno un eccellente, se pure piccolo, cane da guardia. Ma non è solo un buon guardiano, infatti ha anche un carattere piacevole e, data la sua taglia poco ingombrante, è adatto per vivere in appartamento. E’ un ottimo compagno per tutta la famiglia.

PinscherPinscher (foto www.altofondale.it)

PinscherPinscher (Brio, Cora e Ariel miglior gruppo dell’allevamento 2002/2003 www.altofondale.it)

 

Standard

Altezza: varia da cm 43 a cm 48.

Tronco: non è molto largo. La sua lunghezza è circa pari a quella dell’altezza al garrese. Possiede un dorso leggermente scosceso. Costruzione compatta.
Testa e muso: di forma allungata. Il muso è appuntito. La lunghezza totale della testa è in rapporto di 1:2 circa con la lunghezza del dorso.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale, di colorazione nera.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero; deve avere chiusura a forbice ben combaciante.
Collo: slanciato, eretto e solido. Privo di giogaia.
Pelle: aderente al corpo in ogni suo punto.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con le scapole oblique e piatte. Devono avere costituzione solida. L’ossatura è leggera, ma ben proporzionata alle dimensioni del cane.
Muscolatura: robusta, soprattutto sugli arti.
Linea superiore: rigida e dritta.
Coda: con attaccatura alta. Di norma viene amputata all’altezza della terza vertebra.
Proporzioni: lunghezza del tronco pari all’altezza al garrese. Costruzione nel quadrato.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; sempre liscio, corto e fitto. Preferibilmente lucido.
Colori ammessi: rosso cervo e nero focato, nello standard internazionale.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, costruzione massiccia, alti o bassi sugli arti, attaccatura delle orecchie troppo bassa, dorso allungato, muso corto, piedi lunghi, giogaia, ambio, mescolanze di colore.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Pointer Inglese

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 7 – cani da ferma.

Ci sono molte incertezze sulle origini del Pointer Inglese (English pointer). Secondo alcuni autori questo cane deriverebbe dal “Bracco Italiano” e secondo altri dal “Bracco di Burgos” o dal “Bracco portoghese”. È però probabile che il Pointer sia originario della Francia e da lì sarebbe poi arrivato in Inghilterra, dove è cominciata la sua accurata selezione. Sembra certo che sia stato incrociato con il “Foxhound”. Il suo nome “Pointer” significa “puntatore”. È uno dei cani più famosi e più diffusi al mondo. Per un periodo il Pointer è riuscito a soppiantare quasi totalmente in Italia il “Bracco italiano” ed lo “Spinone italiano”, che solo recentemente sono riusciti a essere rivalutati.

Aspetto generale

Cane di media taglia, il cui tronco sta nel quadrato. È un cane che in ogni sua parte rivela la massima potenza unita alla massima facilità dei movimenti. Una delle caratteristiche tipiche di questa razza è la tipica testa con gli assi cranio-facciali convergenti. Cane di grande flemma e di grande effetto. Statuario durante la sua ferma.

Carattere

E’ un cane molto robusto. Non pone problemi particolari. È una razza irruente nella caccia. Si rivela tranquillo in famiglia, ma estremamente energico sul lavoro. Cane da ferma famoso soprattutto per la sua grande velocità. Caccia sempre al galoppo. La sua ferma è statuaria. È ottimo anche come cane da compagnia. Molto dolce ed educato in casa. A volte è un po’ timido con gli estranei. Molto attaccato al proprio padrone.

 

Pointer Inglese Pointer Inglese (foto Camerini – Allevamento di Casa Cecchini – Pelago FI)

Pointer Inglese Pointer Inglese (foto Camerini – Allevamento di Casa Cecchini – Pelago FI)

 

Standard

Altezza:
– maschi tra i 63 ed i 69 cm
– femmine tra i 61 ed i 66 cm.

Tronco: sta nel quadrato.
Testa e muso: presenta assi cranio-facciali convergenti; la lunghezza del cranio è uguale a quella del muso. Il muso è quadrato, con tartufo rialzato; lo stop molto marcato.
Tartufo: tartufo rialzato, di colore nero.
Denti: dentatura completa e corretta. Chiusura a forbice.
Collo: elegante, arcuato, asciutto, lungo e leggero.
Orecchie: pendenti, morbide, sottili, di forma quasi triangolare, piatte.
Occhi: sono grandi, rotondi, di color ocra scuro.
Arti: sono ben sviluppati e muscolati, perfettamente in appiombo.
Spalla: di giusta inclinazione.
Andatura: molto rapida.
Muscolatura: di ottimo sviluppo.
Coda: è grossa alla radice e si affusola verso la punta, che deve essere ben fine.
Pelle: ben aderente al corpo in ogni sua parte.
Pelo: raso, liscio, fine, lucente.
Colori ammessi: bianco, nero, nero-focato, fulvo, rosso, marrone, marrone bruciato, limone, in tutte le loro gradazioni. Tutti i colori possono essere uniti o con bianco.
Difetti più ricorrenti: mancanza di premolari, prognatismo, enognatismo, colori non ammessi dallo standard, misure fuori standard, movimento scorretto, retrotreno difettoso, occhio chiaro, orecchie portate male, carattere timido, assi cranio-facciali paralleli, atipicità della testa, tartufo depigmentato, coda troppo grossa, pelo non lucente, monorchidismo, criptorchidismo, muscolatura insufficiente.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Akita Inu

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Giappone. Classificazione F.C.I.: Gruppo 5 – cani di tipo spitz e di tipo primitivo.

Questa razza appartiene sicuramente ad un ceppo di cani nordici-orientali al quale appartengono molte altre razze da slitta, come il “Kamciatka” o il “Laika” e altri cani da traino siberiani. L’Akita fa parte del grande gruppo di cani nipponici, nel quale si possono inserire, per l’affinità nella conformazione generale e per alcune caratteristiche simili, Il “Cane dell’Hokkaido”, il “Shiba inu”, il “Kisu ken”, il “Shikoku ken”, il “Kai-ken”, ed altri. La culla d’origine dell’Akita Inu si colloca nella zona dell’isola di Honsu, nella regione nord-occidentale, che è una delle più estese di quelle che formano l’arcipelago giapponese. In passato era impiegato per la caccia alla grossa selvaggina ed anche per il combattimento, che nei secoli scorsi era molto popolare. Dal Seicento fino all’Ottocento veniva utilizzato nei combattimenti. Tra il 1912 al 1925, questa razza ebbe un notevole declino a causa dei continui incroci, che venivano effettuati per dare origine a meticci dalle eccellenti qualità combattive. Dal momento in cui questi combattimenti vennero proibiti, per controllare il gioco d’azzardo, si allevarono cani incrociati tra l’antico cane giapponese e molossoidi di probabili origini occidentali. Nel 1919 un gruppo di studiosi fondarono un’istituzione per preservare questa razza. Nel 1931 la razza venne dichiarata “Monumento naturale nazionale”.

Aspetto generale

Cane di media taglia, mesomorfo mesocefalo. Come classificazione morfologica è considerato un lipoide. E’ un cane di forte costruzione, con ossatura robusta e corpo molto ben proporzionato. Le sue più evidenti caratteristiche sono la potenza e la dignità. Possiede un pelo morbido ed una coda che si arrotola sulla groppa. Esteticamente, questa razza, unisce la forza all’armonia.

Carattere

E’ una razza dal carattere eccezionale. Possiede un temperamento calmo, sensibile e soprattutto fedele. E’ un compagno delizioso con dell’uomo. Si dimostra molto devoto al suo padrone. Le persone estranee che si dimostrano gentili vengono trattate con rispetto, ma i trasgressori non avranno scampo se si permettono di varcare la zona protetta da questa razza. La lealtà e l’ubbidienza sono le sue qualità principali. Molto intelligente e facilmente addestrabile. E’ una razza adatte a diverse funzioni e attitudini: buon cane da guardia e da difesa, adatto anche per la compagnia. E’ un cane che non agisce mai i maniera subdola.

Akita Inu Akita Inu (foto www.agraria.org)

Akita Inu Akita Inu (foto www.agraria.org)

Akita Inu Akita Inu (foto www.agraria.org)

Standard

Altezza:
– maschi circa 67 cm
– femmine circa 61 cm
con variazione di 3 cm in più o in meno tollerata.
Peso: da 34 a 50 kg

Tronco: con garrese alto e abbastanza lungo. Il dorso è diritto e piatto. I reni sono ampi e forti. Torace ampio e profondo. Costole ben cerchiate. Petto ben sviluppato.
Testa e muso: con cranio piatto e ampio tra le orecchie, fronte alta con solco mediano ben marcato. Lo stop è ben definito. Le guance sono adeguatamente sviluppate. Il muso ha una canna nasale diritta, con labbra forti e non pendenti.
Tartufo: è di colore nero. Ammesso il tartufo fegato solo nei cani con mantello bianco.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e molto sviluppati.
Collo: grosso, muscoloso, in giusta e buona proporzione con la testa.
Pelle: abbastanza aderente al corpo in ogni sua parte.
Arti: gli anteriori hanno avambracci pieni, grossi e dritti. Pasturali moderatamente flessi. I piedi sono grossi e arrotondati, con unghie scure. I posteriori hanno cosce ben sviluppate e lunghe rispetto alla gamba. I garretti sono potenti, asciutti ed elastici. I garretti hanno moderata angolazione.
Spalla: forte e potente, moderatamente discesa.
Muscolatura: sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: dritta, robusta e solida.
Coda: grossa e piena. Arrotolata con una curva a destra o a sinistra. La coda deve estendersi fino all’articolazione del garretto, quando è lasciata cadere in basso.
Pelo: l’esterno è diritto e di giusta lunghezza. Il sottopelo è molto folto, soffice e compatto. Sulla coda è più lungo.
Colori ammessi: fulvo-rosso, sesamo (pelo fulvo-rosso con punte nere), tigrato e bianco. Tutti i colori citati, eccetto il bianco, devono presentare l'”urajiro” (pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sotto la mascella, sulla gola, sul petto e sul ventre, nonché sul lato inferiore della coda e nella parte interna degli arti).

Difetti più ricorrenti: enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, colori diversi da quelli indicati dallo standard, spalla dritta, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, mancanze di premolari, coda torta, orecchie cadenti, prognatismo, carattere timido, pelo corto, lingua macchiata.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Alano Tedesco

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania. Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri.

L’ Alano Tedesco (chiamato semplicemente Alano) è conosciuto anche come “Grande Danese”, anche se di fatto non ha niente a che vedere con la Danimarca. Si pensa che la sua derivazione sia dovuta ad incroci tra grandi cani mastini e dei levrieri. Gli studiosi sostengono che questi incroci sino stati realizzati grazie alle importazioni di grandi cani e di levrieri da parte dei commercianti Fenici che solcavano il Mediterraneo scambiando della merce rara come alcuni grandi molossoidi. Una teoria sull’origine, che molti ritengono più valida, è quella che il popolo degli “Alani”, che era un popolo nomade dell’Iran, emigrarono in antichità in Europa centrale portandosi al loro fianco dei grandi molossi; dal cui il termine italiano “Alano”. E’ una razza che è ormai diffusa e conosciuta dovunque.

Aspetto generale

L’Alano è una delle razze di maggior taglia, mesomorfo mesocefalo. Pur essendo un cane di grande taglia, non è massiccio e tozzo, ma al contrario, è snello e slanciato. La sua testa è imponente e le sue linee sono eccezionalmente eleganti nell’insieme. Da alcuni viene indicato come il “molosso per eccellenza”.

Carattere

Eccellente cane da guardia. Gentile con la famiglia che lo cura, ma inadatto per stare con i bambini, non tanto per il suo carattere ma solo esclusivamente per le sue dimensioni. Mai attaccherebbe una persona senza motivo; è sempre leale e fedele. La sua testa espressiva fa capire al padrone tutte le sue intenzioni. E’ un cane molto affettuoso, il quale sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per chi lo accudisce. Ama moltissimo svolgere passeggiate insieme al padrone e non si allontana mai da esso. E’ una razza che non può deludere nel carattere.

Alano Alano arlecchino (foto www.agraria.org)

Alano Alano arlecchino (foto www.agraria.org)

Standard

Altezza:
– maschi almeno 80 cm
– femmine almeno 72 cm
Peso: 45-55 kg

Tronco: con costruzione nel quadrato. L’altezza al garrese è circa pari alla lunghezza del tronco. Il dorso è corto. Il ventre è ben rialzato.
Testa e muso: aspetto molto importante per questa razza. E’ Allungata, stretta e con una bellissima espressione. Il muso è pieno con labbra abbondanti. Orecchie attaccate alte; talvolta vengono tagliate lunghe ed appuntite.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale e deve essere largo e voluminoso. Sempre di colore scuro.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e molto sviluppati. Chiusura a forbice.
Collo: lungo e asciutto. Deve essere attaccato alto. Muscoloso con pelle ben aderente.
Pelle: aderente al corpo in ogni sua parte.
Arti: sempre in appiombo, forti e muscolosi. Nel posteriore la coscia deve essere larga e con buona massa muscolare. Forti le articolazioni.
Spalla: scapole lunghe e oblique, formando un angolo con l’avambraccio compreso tra i 100° ed i 110°, calcolato tracciando la direzione della scapola e quella dell’omero (dunque del braccio e non avambraccio). Ciò consente la maggior ampiezza nel passo.
Muscolatura: sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: dritta, robusta e tesa.
Coda: di giusta lunghezza. Deve arrivare all’altezza dei garretti posteriori. L’attaccatura è alta.
Proporzioni: costruzione nel quadrato.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; liscio, fitto e lucido.
Colori ammessi: tigrato, fulvo, nero, blu, bianco e nero (detto Arlecchino).
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, convergenza e divergenza degli assi cranio-facciali, criptorchidismo, monorchidismo, colori diversi da quelli indicati dallo standard, spalla dritta, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, mancanze di premolari.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Alaskan Malamute

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: USA. Classificazione F.C.I.: Gruppo 5 – cani di tipo spitz e di tipo primitivo.

L’Alaskan Malamute fa parte dei “Cani da Grande Nord”. Di questo gruppo, oltre all’Alaskan, fanno parte: il “Siberian Husky”, il “Groenlandese”, L’”Esquimese”, L’”Iceland dog”, ed alcune altre razze note. Queste razze sono tutte più o meno somaticamente affini tra loro. Nella regione nordica del pianeta, che comprende la Siberia, la Lapponia, la Groenlandia, l’Alaska, ecc., vivono una serie di razze selezionate per il traino delle slitte. Queste razze sono state rese note tramite i diversi romanzi ed il cinema. Una di queste razze è l’Alaskan Malamute. La provenienze e l’origine di questa razza rimane soltanto una supposizione, perché non si hanno prove concrete di dove si sia sviluppato questo tipo di cane. Quasi tutte le razze da slitta appartengono agli Stati Uniti. Nel 1926 il Kennel Club divise i Cani del Nord in 4 gruppi distinti, uno di questi gruppi è il gruppo degli Alaskan Malamutes. Prende il suo nome dalla tribù dei “Mahlemutes”, che si era stabilita nella regione nord-occidentale dell’Alaska. I cani che avevano erano molto rispettati e adorati da tutte le tribù. Quando queste zone furono occupate dagli europei, questi cani furono da subito, utilizzati per il traino delle slitte, per i trasporti e soprattutto per le consegne della posta. Si dimostrarono immediatamente dei perfetti “motori viventi” e da allora non cambiarono mai il loro ruolo nell’aiuto dell’uomo. Questa razza detiene tutt’oggi la maggior parte dei records di velocità e di potenza per il traino. Nel 1935 fu ufficialmente riconosciuta la razza a livello internazionale.

Aspetto generale

Cane di media-grande taglia, mesomorfo mesocefalo. E’ classificato morfologicamente come un lipoide. E’ un cane poderoso e molto ben costruito. Possiede un tronco robusto, un corpo solido e forte. Il corpo è fornito di una densa e folta pelliccia, di lunghezza sufficiente a proteggerlo. E’ una razza molto appariscente, che si distingue sempre per il suo maestoso portamento ed il suo splendido pelo. A prima vista esprime potenza.

Carattere

E’ una razza affettuosa, affezionata e molto fedele con tutti. Il suo temperamento è impeccabile.
E’ un compagno ideale, molto devoto e leale. Gioca sempre volentieri e non perde l’occasione per mostrare la sua grande dignità. Molto intelligente e discretamente addestrabile. E’ una razza molto resistente e rustica. Non ha problemi di clima e non esige temperature freddissime, come molti inesperti credono.
E’ una razza che esige una minima toelettature del pelo. La sua espressione manifesta intelligenza. Trova sempre il modo di farsi comprendere dal padrone.
Razza perfetta per trainare la slitta.

Alaskan Malamute Alaskan Malamute (foto www.alaskanmalamute.it)

Alaskan Malamute Alaskan Malamute (foto www.agraria.org)

Alaskan Malamute Alaskan Malamute (foto www.alaskanmalamute.it)

Standard

Altezza:
– maschi circa 63,5 cm
– femmine circa 58,4 cm
Peso:
– maschi intorno ai 38,4 kg
– femmine intorno ai 33,9 kg

Tronco: il torace deve essere profondo e vigoroso ed il tronco ha una struttura robusta ma non deve essere troppo corto. Il dorso diritto e dolcemente discendente dalle spalle alle cosce. I lombi ben muscolosi e non troppo corti in modo da non pregiudicare il movimento leggero,e potente del treno posteriore. Il lombo lungo che indebolisca il dorso costituisce difetto. Non ci deve essere eccesso di pelo.
Testa e muso: è larga e potente, ma deve essere proporzionata al resto del corpo in modo da non far apparire il cane tozzo. Il cranio è largo tra le orecchie e si restringe gradualmente verso gli occhi. E’ anche arrotondato verso le guance, le quali dovranno essere piuttosto piatte. Vi dovrà essere un lieve solco frontale tra gli occhi. La parte superiore del cranio e la parte superiore del muso sono pressoché in linea dritta fra di loro. Il muso è largo, massiccio e ben proporzionato rispetto al cranio e a tutta la testa.
Tartufo: sempre di colore nero.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e molto sviluppati. Denti grossi e chiusura a forbice.
Collo: deve essere forte e moderatamente arcuato.
Orecchie: di media grandezza, proporzionate al cranio.
Occhi: bruni, a forma di mandorla, abbastanza larghi. Gli occhi scuri sono preferibili.
Pelle: abbastanza aderente al corpo in ogni sua parte.
Arti: gli anteriori sono di ossatura forte e ben muscolosi, in appiombo fino ai metacarpi, che devono essere corti, forti e visti di lato quasi verticali. I posteriori devono avere cosce larghe e forti ed eccezionalmente muscolose. La gamba è moderatamente angolata. Il garretto è largo e spesso, leggermente piegato. Gli arti di questa razza devono indicare una insolita forza e una enorme potenza di propulsione.
Spalla: leggermente spioventi.
Muscolatura: sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: diritta, robusta e solida.
Coda: situata in giusta posizione, inserita sulla linea della spina dorsale, deve essere ricoperta di pelo folto. Quando il cane non lavora la coda deve essere portata sopra la schiena. Non deve essere strettamente arrotolata.
Pelo: molto abbondante e fitto, né lungo né dolce. Il sottopelo deve essere tanto fitto da nascondere interamente la pelle.
Colori ammessi: dal grigio chiaro al nero, in tutte le sue sfumature. La parte inferiore del corpo, gli arti, le zampe e la maschera del muso presentano sempre del bianco. Il bianco uniforme è ammesso.
Difetti più ricorrenti: enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, colori diversi da quelli indicati dallo standard, spalla dritta, ambio, misure fuori standard, mancanze di premolari, coda torta, orecchie cadenti, prognatismo, carattere timido, pelo corto, coda strettamente arrotolata, orecchie inserite troppo alte.

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American Bulldog

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: USA. Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA
 

L’American Bulldog discende dagli antichi molossi usati anche dagli antichi Romani nei combattimenti. Si è forgiato dai molossoidi che fin al ‘700 erano chiamati indistintamente “Bulldog”. Originariamente, in Gran Bretagna, i Bulldogs erano utilizzati per fare la guardia ad il bestiame e per custodire la proprietà privata. La razza antica venne impiegata anche in duri combattimenti contro tori e tra cani di razze diverse, finché non furono proibiti. Dal 1835 il tipo originale di B. sparì e venne sostituito da un cane meno atletico, ora conosciuto come “Bulldog Inglese”. Tuttavia l’originale Bulldog è stato conservato dagli immigranti che portarono i loro cani con loro nel continente americano. Dopo la seconda guerra mondiale vi erano rimasti pochi esemplari, ma la razza fu riconsiderata grazie al lavoro svolto da alcuni grandi allevatori. Attualmente la razza è riconosciuta dalle seguenti associazioni: ABA, ARF, UKC, NKC, NABA, ARBA, JDJB, ABCC, AABC, NKC, CKC, OREBA, APRI.

Aspetto generale

Cane di media taglia. E’ un cane che da’ l’impressione di grande potenza e dinamicità. Grande forza. Razza dalla costruzione solida, molto muscoloso, ma allo stesso tempo molto agile e scattante. Abbastanza elegante nel portamento e molto attento a tutto ciò che lo circonda. La sua espressione è decisa e seria. Razza ben piazzata e robusta. Molto più agile e molto più dinamico del suo “parente” inglese. Possiede una testa quadrata con discrete guance ed un solco tra gli occhi. Ha una muscolatura molto ben modellata.

Carattere

Non deve mai dimostrarsi eccessivamente timido o aggressivo verso l’uomo. In America è conosciuto per i molteplici atti di eroismo verso il padrone. È una razza che possiede un’ottima intelligenza, di conseguenza sa essere molto ubbidiente ed è una razza abbastanza ben addestrabile. Se ben abituato non dà nessun tipo di problema a vivere in appartamento ed a continuo contatto con la famiglia. Possiede un forte istinto protettivo. È una razza che esige un moderato moto quotidiano.

American Bulldog
American Bulldog (foto www.bulldogbreeds.com)

American Bulldog
Cucciolo di American Bulldog (foto www.bulldogbreeds.com)

Standard

Lo Standard dell’American Bulldog non è riconosciuto dalla Federazione Cinotecnica Internazionale (F.C.I.). la razza è riconosciuta dall’U.K.C.

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American Pit Bull Terrier

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: USA. Classificazione F.C.I.: RAZZA NON RICONOSCIUTA

L’American Pit Bull Terrier discende dagli antichi molossi usati anche dagli antichi Romani nei combattimenti. Si è forgiato dai molossoidi che fin al ‘700 erano chiamati indistintamente “Bulldog”. Alla fine dell’Ottocento, grazie all’inserimento di sangue “Terrier”, nascono diverse razze, che daranno in seguito origine all’”American Staffordshire Terrier” e all’”American Pit Bull Terrier”. Nel 1898 nasce l’United Kennel Club e fin da subito vede con favore i combattimenti canini, che erano stati severamente proibiti in Inghilterra. Uno dei cani più usati nei combattimenti era appunto questa “razza”, che venne molto pubblicizzata dall’UKC. Nell’anno 1909 nacque la prima “American Pit Bull Association”. Nel corso degli anni, e specialmente negli ultimi anni, si sono sviluppate molte voci e credenze sull’aggressività e sulla ponderosità delle mascelle di questa “razza”. Al contrario di quanto si possa pensare questa “razza” è affidabile, se non si pretendono da esso atteggiamenti iperaggressivi. Resta comunque un cane di carattere, non adatto a tutti.

Aspetto generale

Cane di media-piccola taglia. E’ un cane che da’ l’impressione di grande potenza e dinamicità. Grande forza rispetto alle dimensioni. Razza dalla costruzione solida, molto muscoloso, ma allo stesso tempo molto agile e scattante. Abbastanza elegante nel portamento e molto attento a tutto ciò che lo circonda. La sua espressione è decisa e seria. Razza ben piazzata e robusta.

Carattere

Dal suo passato trae il suo carattere di indomito coraggio. Cane che si affeziona in modo particolare ad una persona in precisa. Questa persona rimarrà il suo unico pensiero durante tutta la sua vita. Cane molto agile e di una rapidità di movimenti incredibile. Potente e rustico. Cane dal coraggio impressionante e dalle prestazioni eccezionali. Impavido cane da guardia e allo stesso tempo ottimo compagno per stare in famiglia. Se abituato è adatto anche a stare con i bambini. Anche per questa razza non sono assolutamente vere le voci riguardanti le sue naturali note di cattiveria e di ferocia. Certo, come tante altre razze, è stato selezionato per decenni soltanto per il suo istinto combattivo, ma quest’ultimo può essere fatto riemergere solamente tramite una manipolazione da parte dell’uomo.

American Pit Bull Terrier American Pit Bull Terrier (foto www.caragankennel.com)

American Pit Bull Terrier American Pit Bull Terrier (foto www.caragankennel.com)

Standard

Lo Standard dell’American Pit Bull Terrier non è riconosciuto né dalla Federazione Cinotecnica Internazionale (F.C.I.), né dall’American Kennel Club. È riconociuto soltanto dall’United Kennel Club. L’ADBA detiene un registro d’iscrizione. Gli Standard esistenti attualmente sono due.

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Basset-Hound

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: USA – Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 6 – segugi e cani per pista di sangue.

Il Basset-Hound è una razza di formazione relativamente recente. È stata importata in Inghilterra nell’Ottocento. È una razza che si è formata in Francia, è stata selezionata nel secolo XVII dal vecchio tipo del “Segugio di St. Hubert”. In Gran Bretagna questo Basset venne attentamente selezionato. Nel 1883 venne riconosciuto ufficialmente e venne iscritto al Kennel Club inglese. Sorsero successivamente molte dispute su come andava selezionata la razza. Alcuni pensavano che si doveva evidenziare l’aspetto estetico della razza, altri sostenevano che si doveva mantenere l’utilità venatoria della razza. La sua diffusione e popolarità venne evidenziata solamente dopo che gli Stati Uniti presero in mano la selezione di questa particolare razza la quale venne allevata e selezionata, fino a risultare americana a tutti gli effetti. La sua nazionalità è sempre in disputa tra gli inglesi e gli americani. L’ultimo standard è stato emanato nel 1977 dall’Inghilterra. Il modo più corretto è dire che la sua nazionalità è anglo-americana. Il Basset Hound è molto ben allevato anche in Italia, grazie a grandi Allevatori come ad esempio il Dott. Giuseppe Benelli.

Aspetto generale

Cane di piccola taglia, anacolimorfo aberrante Bassotto, dolicocefalo. Classificato morfologicamente come braccoide.
Cane dagli arti corti, ma di considerevole sostanza, ben bilanciato. La sua ossatura è più pesante, in rapporto alla taglia, di qualsiasi altra razza, mentre i suoi movimenti sono sciolti e privi di goffaggine. Lungo tutto il corpo le fase muscolari sono ben distribuite e sviluppate. La sua voce è forte e profonda.
Possiede tutte le caratteristiche che gli offrono la possibilità di seguire perfettamente una pista, anche su terreno difficile. Nel movimento non dimostra oscillazione dei gomiti e dei ginocchi e le articolazioni non sono rigide. Possiede delle lunghe orecchie, le quali sono uno degli aspetti che rendono unica questa splendida razza.

Carattere

E’ un cane eccezionale. Di temperamento dolce, né vivace né timido. Possiede grande resistenza ed è estremamente devoto al padrone. Si affeziona in modo struggente alla famiglia che ne ha cura. È un compagno eccezionale. Ama essere portato ad intraprendere lunghe passeggiate, anche se a volte, se abituato a stare in casa, diventa un po’ pigro. Uno dei cani preferiti dai bambini a causa del suo aspetto originale e buffo. Ormai viene poco usato per le sue prestazioni nella caccia, ma viene soprattutto elogiato e prediletto per le sue doti di buon cane per la compagnia.

Basset-Hound Basset-Hound (foto www.agraria.org)

Basset-Hound Basset-Hound (foto www.agraria.org)

Standard

Altezza: 13 a 15 pollici, che corrispondono circa da 33,02 cm a 38,10 cm.
Peso: varia dai 18 ai 27 kg.

Tronco: petto possente con manubrio dello sterno en evidente, torace ben disceso e cerchiato con costole ben arrotondate ed allungate all’indietro. Il dorso è largo, forte, dritto, con il garrese e la groppa approssimativamente alla stessa altezza. Il rene è corto e può essere leggermente arcuato.
Testa e muso: a cupola, con leggero stop e cresta occipitale ben marcata. Di media lunghezza, leggermente più stretta dalla fronte al tartufo. Il muso, nella sua apparenza generale è scarno, ma non a punta. La lunghezza del cranio è pari a quella del muso. Gli assi cranio-facciali sono tra loro paralleli. Sul fronte ed ai lati esterni degli occhi ci sono moderate pieghe di pelle. In ogni caso la pelle della testa è così rilassata da formare visibili rughe quando il cane tende la testa in avanti. Il labbro superiore pendulo, copre abbondantemente quello inferiore.
Tartufo: completamente nero; è marrone o color fegato in soggetti dal mantello chiaro. È largo, con narici ben aperte, può sporgere un poco oltre la faccia anteriore del muso.
Denti: deve essere completa. La chiusura è a forbice o a tenaglia.
Collo: muscoloso ed abbastanza lungo, con buona arcuatura e con bel distacco dalla nuca; esso presenta nel suo margine inferiore un’abbondante giogaia, ma senza esagerazione.
Orecchie: inserite molto basse e indietro, mai a di sotto della linea dell’occhio. Sono molto lunghe, cadono morbide e con voluta interna. Sono di tessitura vellutata, morbide e di cartilagine molto sottile. Se tese in avanti devono oltrepassare la punta del tartufo.
Occhi: castani. Possono sfumare al nocciola in soggetti dal mantello chiaro. Non devono essere né sporgenti, né infossati. La palpebra inferiore mostra, moderatamente, la membrana nittitante di colore rosso. L’espressione è seria e calma.
Arti: corti, potenti  con ossatura importante. I gomiti sono ben aderenti al torace. I carpi leggermente torti ma non tanto da impedire un movimento sciolto o da toccarsi tra loro quando il cane si muove. Il piede può essere rivolto dritto in avanti o essere leggermente girato in fuori, in ogni caso il cane deve stare perfettamente allineato, con il peso ben distribuito tra le dita ed i cuscinetti plantari, così che l’impronta lasciata a terra è quella di un cane di grande taglia. Il posteriore è muscolosissimo, robusto, visto da dietro deve sembrare una sfera. Ginocchi ben obliqui ed in avanti.
Andatura: il suo movimento deve suscitare l’impressione di armonia e potenza, con gli arti che si muovono perfettamente in linea.
Spalla: scapole ben inclinate e spalla non pesante.
Muscolatura: molto sviluppata in tutto il corpo, soprattutto negli arti posteriori.
Coda: ben portata, piuttosto lunga, forte alla base e si restringe verso la punta. Nella sua parte inferiore il pelo moderatamente più lungo e duro. Quando il cane si muove, viene portata su e si incurva gentilmente verso il dorso, a sciabola. Mai arricciata e gaia.
Pelo: liscio, corto ed aderente senza essere troppo fine.
Colori ammessi: generalmente tricolore, bianco e arancio o bianco e limone. Sono ammessi però tutti i colori degli Hounds.
Difetti più ricorrenti: atipicità, costruzione gracile, mancanza di armonia, arti e piedi deboli, depigmentazione, monorchidismo, criptorchidismo, enognatismo, prognatismo, mancanze di premolari, mascella deviata, coda torta, assi longitudinali della testa divergenti o convergenti, movimento scorretto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bassotto Tedesco a Pelo Corto

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania. Classificazione F.C.I.: Gruppo 4 – bassotti.

Bassotto Tedesco a pelo corto – (Kurzhaariger Teckel)
Nella classificazione F.C.I., il gruppo 4 è quello che contiene il minor numero di razze; sono nove diverse varietà di Bassotto, che si differenziano per il pelo e per la statura. Tutti i tipi di Bassotto hanno origine comune. Ha origini molto antiche. Alcuni esperti affermano che, una forma ancestrale di questa razza, accompagnava le guardie faraoniche durante il Medio Regno nel 2100-1700 a.C. circa. “La storia del bassotto non può dirsi recente, ma si sviluppa attraverso diversi secoli”. Il primo libro pubblicato sui Bassotti risale all’anno 1885 e l’autore fu R.Cornell. Nel 1888 il Colonnello Emile Ilgner ed il Conte Klaus Hahn fondarono il “Deutscher Teckel Club”, il quale ha dato un notevole incremento alla razza; allora erano iscritti solo i soggetti di taglia normale, quelli più piccoli vennero selezionati più tardi. Due anni dopo la fondazione del Club di razza, nel libro di allevamento risultavano iscritti 386 esemplari a pelo corto. I Bassotti a pelo corto costituiscono la base di partenza e da esso sono derivati tutti gli altri tipi di pelo. L’incrocio tra i vari tipi di pelo è severamente vietato dalla Federazione. È tra i cani più conosciuti del Mondo. In Germania è, insieme al “Pastore tedesco”, il cane nazionale.

Aspetto generale

Cane di piccole dimensioni, anacolimorfo aberrante bassotto, dolicocefalo. Razza bassa sugli arti, allungata, compatta. Nell’aspetto è vigoroso, con muscolatura solida. Il suo portamento della testa è fiero, con espressione intelligente. Malgrado la sproporzione fra il corpo lungo e gli arti corti, non deve apparire né sgraziato, né pesante, né intralciato nei movimenti, né deve sembrare smilzo ed ondeggiante come una donnola.

Carattere

Razza ineguagliabile per affettuosità e devozione nei confronti del proprio padrone e della famiglia. Con questa razza non esistono problemi di incompatibilità. È un cane che riesce sempre a farsi capire ed a comunicare con le persone. È un perfetto cane da compagnia, date le sue grandi qualità caratteriali. Razza molto generosa. È allegro e abbastanza vivace. Razza piuttosto intelligente ed ubbidiente. Adattissimo per stare a contatto diretto con i bambini. Razza ottima per tenere sempre in casa o in appartamento.

Bassotto Tedesco a Pelo Corto
Bassotto Tedesco a Pelo Corto

Bassotto Tedesco a Pelo Corto Bassotto Tedesco a Pelo Corto (foto www.linimitabile.com)

Standard

Peso: non superiore ai 9 kg e circonferenza toracica non superiore a 35 cm.

Tronco: il dorso deve avere un garrese alto e lungo che si fonde armonicamente con la linea dorsale dritta e con la regione renale leggermente arcuata. Le punta dello sterno deve essere solida, tanto sporgente da formare ai due lati delle cavità. La cassa toracica vista di fronte è ovale, vista dall’alto e di profilo capace e larga, così da dare ampio spazio ad un pieno sviluppo del cuore e dei polmoni. Cassa toracica ben estesa all’indietro ed armonicamente inserita nella regione addominale. Se spalla ed omero hanno la giusta lunghezza ed angolatura, l’arto anteriore, visto di lato, copre il punto più basso della linea del petto. Il ventre è moderatamente retratto.
Testa e muso: allungata e , vista dall’alto e di profilo, restringentesi uniformemente verso il tartufo, ben delineata ed asciutta. Il cranio leggermente convesso si inserisce armonicamente senza depressione naso-frontale nella canna nasale finemente modellata e leggermente arcuata. Arcate sopraccigliari fortemente sporgenti. Canna nasale lunga e slanciata. Labbra ben tese e ben ricoprenti la mascella inferiore. Non pendule, né sottili, con piega poco marcata alla commessura. Narici ben aperte. Mascelle robuste e molto estese il cui punto di origine è posto fin dietro gli occhi, con dentatura e mandibola ben sviluppate.
Tartufo: di colore nero, con narici ben aperte.
Denti: canini robusti e perfettamente combacianti. Le dentature a tenaglia ed a forbice sono ambedue valide. 42 denti.
Collo: di buona lunghezza, muscoloso, asciutto. Senza giogaia. Leggermente arcuato alla nuca. Portato naturalmente eretto.
Orecchie: con attaccatura alta, ma non troppo in avanti, abbondanti, ma non troppo lunghe. Punte ben arrotondate. Non sottili, né a punta, né accartocciate. Molto mobili. Il profilo anteriore ben aderente alla guancia.
Occhi: di media grandezza, ovali, posti lateralmente; di espressione viva ed energica e nel contempo buoni ed amichevoli, non fissi. Di colore bruno-rosso scuro brillante, fino al bruno-nero, con qualsiasi colore del mantello.
Arti: in relazione al suo impiego di cane da tana, l’anteriore deve essere muscoloso, tarchiato, disceso, profondo e largo. Braccio lungo quanto la spalla e formante con questa un angolo retto; di solida ossatura e muscolatura, ben aderente alle costole, ma libero nei movimenti. Avambraccio corto, possibilmente un poco arcuato verso l’interno. Le ossa metacarpiane, viste di lato, non devono essere né troppo verticali, né troppo inclinate. Il piede è ben chiuso con dita ben arcuate. Suole robuste. Nel posteriore la groppa è lunga. Il bacino non troppo corto. Il femore è solido, di buona lunghezza, articolato ad angolo retto con il coxale. La coscia è molto arrotondata. Il metatarso è lungo e leggermente inclinato in avanti. Gli appiombi posteriori sono perfettamente dritti.
Spalla: lunga ed obliqua, solidamente aderente al torace ben sviluppato, fortemente e plasticamente muscolata.
Andatura: disinvolta con portamento fiero della testa.
Muscolatura: ben evidente e ben sviluppata.
Coda: finemente assottigliatesi verso l’estremità, coperta di pelo, ma in modo non troppo abbondante. Una maggiore qualità di pelo nella parte inferiore della coda non costituisce difetto, ma vale quale segno di una tendenza a pelo abbondante. Costituisce difetto il pelo a spazzola nella parte inferiore della coda così come coda interamente o parzialmente priva di pelo.
Pelo: corto, fitto, brillante, liscio ed aderente al corpo, senza zone prive di pelo.
Colori ammessi: unicolore e bicolori. Unicolore fulvo, fulvo-giallo, giallo con o senza striature nere. Bicolore nero cupo o bruno o grigio o bianco con focature bruno-ruggine o gialle disposte sopra gli occhi, ai lati del muso e sotto il labbro inferiore, nell’interno delle orecchie, sul petto, nella parte interna delle cosce, sui piedi, intorno all’ano e di li fino sul primo terzo o alla metà della coda.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, mascella deviata, mancanza di denti, colori del mantello diversi da quelli indicati nello Standard, posteriore scorretto, arti torti, movimento scorretto, chiusura incrociata, costruzione gracile, andatura pesante, piede divaricato, dorso insellato, occhi gazzuoli, orecchie con attaccatura troppo alta, cranio troppo largo o troppo stretto, monorchidismo, criptorchidismo.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Beagle

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 6 – segugi e cani per pista di sangue.

Molto utilizzato in passato e ancora oggi nella caccia alla piccola selvaggina. Il Beagle è una razza piuttosto antica. Già nel secolo XIII, veniva menzionata in alcuni poemi. Fu la razza prediletta di Elisabetta I. E’ stato introdotto in moltissimi paesi europei, con eccellenti risultati. In Francia è, senza dubbio, la razza canina più popolare. In Gran Bretagna, come la maggior parte delle razze da caccia, sono allevati per due scopi ed in due diversi modi. Si allevano i Beagle da caccia e si allevano i Beagle da esposizione e compagnia. In Italia e in tutti paesi affiliati alla FCI lo standard è unico. In Francia questa razza fu importata intorno al 1860 e divenne, con il passare del tempo un cane molto ricercato per le sue doti e prestazioni nella caccia; l’’Inghilterra così venne superata nella popolarità di questo tipo di cane, perché per loro non era da considerarsi un buon cane da caccia, date le sue dimensioni ridotte e la sua moderata velocità. La sua diffusione in Italia è avvenuta negli ultimi decenni, ma il suo ruolo, per la maggior parte dei casi, è solo quello di cane da compagnia.

Aspetto generale

Cane di piccola taglia, mesomorfo mesocefalo. Il suo aspetto è molto grazioso e compatto. Cane ben costruito, con una notevole energia e vitalità. L’esteriorità è uno dei suoi elementi migliori, perché conquista la simpatia di molti bambini e anche di molti adulti.

Carattere

Canino docile e molto affettuoso. Segue il suo padrone in ogni luogo e non si allontana mai da esso. Molto ubbidiente se abituato fin da cucciolo. Abbastanza ben addestrabile. E’ un cane che abbaia moltissimo e sa svolgere anche la funzione di “piccolo guardiano”. Il suo temperamento è forte. Per la sua mole ridotta può stare anche in appartamento purché gli si dedichi il tempo per fare lunghe passeggiate. Cerca continuamente la compagnia della persona a cui si è affezionato. Ottimo cane da caccia e ottimo cane da compagnia.

Beagle

Maschio di Beagle (foto www.agraria.org)

Standard

Altezza: da 33 cm a 40 cm.
Peso: da 13 a 17 kg.

Standard revisionato dalla FCI in data 24 giugno 1987
da Club Italiano del Beagle, Beagle-Harrier e Harrier

Apparenza generale: un segugio forte e vigoroso, dalla struttura compatta, che dia l’impressione di qualità senza mai essere grossolano.
Caratteristiche: un segugio di temperamento festoso ed allegro la cui essenziale funzione è di cacciare, primariamente la lepre, seguendo la passata.
Spavaldo, attivo e dotato di grande forza e determinazione.
Sempre all’erta, intelligente, dal temperamento equilibrato e mai discontinuo.
Temperamento: forte e vigile, senza mai mostrare spirito aggressivo o timidezza.
Testa e cranio: di moderata lunghezza, potente ma senza grossolanità, più ingentilita nelle femmine, senza rughe.
Cranio leggermente a cupola, moderatamente largo, con occipite appena accennato.
Stop ben definito.
La lunghezza del cranio (dall’occipite allo stop) deve essere il più possibile uguale alla lunghezza del muso (dallo stop alla punta del tartufo).
Il muso non deve essere appuntito.
Le labbra devono essere ben pendenti ma non in maniera eccessiva.
Il naso è largo, preferibilmente nero, ma una minore pigmentazione è permessa nei soggetti con i mantelli e colori più chiari.
Narici larghe.
Occhi: marrone scuro nocciola, moderatamente grandi, non affossati né prominenti, ben distanziati l’uno dall’altro e dalla espressione dolce ed attraente.
Orecchie: lunghe, con estremità arrotondate, quando tese verso avanti dovrebbero quasi raggiungere la punta del tartufo.
Inserite basse, di fine tessitura e pendenti con garbo contro le guance.
Bocca: le mandibole devono essere forti, con una chiusura a forbice perfetta, regolare e completa, con gli incisivi superiori ed inferiori ben allineati e spaziati in modo da determinare la voluta quadratura.
Collo: sufficientemente lungo da consentire al cane di seguire agevolmente la traccia su terreno, leggermente arcuato e con una leggera giogaia.
Arti anteriori: spalle bene inclinate, non appesantite, anteriori diritti, posizionati verticalmente ben sotto il cane, di buona sostanza ed ossatura rotonda, senza restringimento verso i piedi.
Metacarpi corti e gomiti ben fermi, non rivolti verso l’esterno o l’interno, l’altezza da terra al gomito è pari alla metà dell’altezza da terra alla punta delle scapole.
Tronco: linea superiore diritta sull’orizzontale e senza spezzature.
Torace ben disteso al di sotto dei gomiti.
Costole ben cerchiate ed allungate in profondità.
Rene raccolto, potente senza eccessiva arcuatura.
Arti posteriori: di buona muscolatura, ben angolati con garretti corti, forti e paralleli visti da dietro.
Piedi: raccolti e solidi con forte tomaia.
Il Beagle non deve avere “il piede della lepre”, le unghie devono essere corte.
Coda: forte di nerbo e moderatamente lunga.
Attaccatura alta e portata gaiamente ma non curvata sul dorso e comunque inclinata davanti rispetto all’inserzione.
Ben coperta di peli specialmente nella parte più interna.
Movimento: in movimento la linea dorsale deve essere ben ferma senza nessun accenno di rollio.
Gli arti anteriori devono avere un’ampia e sciolta estensione in avanti, sempre ben diritti e senza nessun accenno ad un passo corto; gli arti posteriori devono avere sempre un efficace spinta muovendosi parallelamente.
Il posteriore non deve essere mai chiuso, l’anteriore non deve mai essere ondeggiante.
Pelo: corto, denso ed impermeabile.
Colore: ogni colore riconosciuto per i cani da seguita è ammesso, escluso il color fegato.
La punta della coda deve essere bianca.
Altezza: il limite minimo è desiderabile che non sia inferiore a 33 cm (13 pollici).
E’ desiderabile che l’ altezza massima non superi i 40 cm (16 pollici).
Difetti: ogni discostamento dalle descrizioni delle varie regioni sopra riportate dovrebbe essere considerato difetto e va considerato tanto più grave quanto più ci si discorda dalla descrizione fenomenica come sopra.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, misure fuori standard, testa stretta, stop troppo accentuato, occhi piccoli, focature carbonate alla testa, dorso molle, coda lunga, depigmentazione del tartufo, movimento scorretto.
Nota: i maschi devono avere due testicoli, apparentemente normali, completamente discesi nello scroto.

Beagle Elisabeth

Chiamati così in onore della regina Elisabetta I, che li predilesse ed allevò, questi Beagle erano cani che misuravano dai 18 ai 25 cm d’altezza.
Esemplari di questo tipo di Beagle venivano allevati in Gran Bretagna fino dell’Ottocento; per la loro dimensione ridotta non riuscivano facilmente a riprodurre per cui, un po’ alla volta, cominciarono a scomparire ed anche tentativi seguenti di allevatori inglesi di far rivivere il mini Beagle agli inizi del ‘900 fallirono.
L’ultimo standard del Beagle non prevede questa varietà, per cui oggi cani di altezza inferiore a 33 cm sono da considerarsi fuori dello standard.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bearded Collie

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gruppo 1 bearded_collie

Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

Per alcuni esperti, questa particolare razza era già presente all’epoca romanica. La mancanza di documentazione sulle sue origini danno soltanto la possibilità di sostenere varie ipotesi. Quasi per certo, l’antenato del Bearded è anche il progenitore del “Bobtail”, del “Brianrd”, del “Bergamasco”, del “Pumi” e del “Puli” in Ungheria. C’è chi pensa che anche “l’Oftscharka russo” provenga dal medesimo ascendente. Si è notata nel Bearded, inoltre, una certa somiglianza con il “Cane da Pastore Polacco”. Esiste anche la supposizione, abbastanza probabile, che questa razza sia di derivazione autoctona. All’inizio dell’Ottocento , questo cane era considerato, senza dubbio, un cane da lavoro, ai quali veniva affidata la giuda e la completa conduzione delle mandrie di bestiame per lo spostamento da una località all’altra. Nella stagione invernale, il Bearded si rivelava di enorme aiuto al proprietario della mandria, perché non esistevano i mezzi meccanici di oggi per gestire e guidare il bestiame. Il primo Club venne costituito ad Edinburgo nel 1912. Al principio non ebbe una grande diffusione, ma poi venne rivalutato dal 1950 in poi. Dal 1970 la razza venne importata in molti paesi europei ed extraeuropei, tra cui gli U.S.A.
Il suo nome significa “Collie barbuto”.

Aspetto generale

Cane di media taglia, dolicomorfo mesocefalo. Possiede una robusta costituzione. Non è molto pesante, nonostante la sua robustezza. Non presenta né aspetto massiccio, né l’andatura del “Bobtail”. Il muso ha un’espressione molto affascinante e tipica. La sua caratteristica principale è il suo pelo, che si presenta molto lungo, anche sul muso; forma una sorta di barba e di lunghi baffi.

Carattere

Temperamento eccezionale. Un cene molto vivace e allegro. Fedele amico, molto leale ed affettuoso. Non si stanca mai di stare insieme al suo padrone. Non deve mai essere aggressivo o pauroso; se nel suo carattere si presentano questi due aspetto, sono da considerarsi difetto da penalizzare. Cane molto sicuro di sé. Temibile guardiano della proprietà. La sua espressione è molto simpatica e significativa. Trova sempre il modo per farsi capire dall’uomo. Perfetto compagno.

Bearded Collie Gruppo di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Bearded Collie Miss Cuddle, femmina di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Bearded Collie Cucciolo di Bearded Collie ( foto www.beardedcollie.it )

Standard

Altezza:
– maschi da 53 a 56 cm
– femmine da 51 a 53 cm
Peso: da 18 a 27 kg

Tronco: Torace ben abbassato, ampio e ben profondo all’altezza del cuore, con costole ben cerchiate ma non a doghe di botte. È la lunghezza della gabbia toracica a dare la lunghezza del corpo, non quella del rene.
Testa e muso: Testa proporzionata alla taglia, con cranio largo, piatto e quadrato. Dallo stop all’occipite la distanza è la stessa di quella misurata tra gli orifizi degli orecchi. Muso forte, di lunghezza pari a quella del cranio dallo stop all’occipite; l’impressione complessiva è quella di forza e di discreta ampiezza della scatola cranica. Stop moderato; tartufo grande e quadrato in armonia con il colore del mantello.
Tartufo: Tartufo e labbra sono in tinta unita,senza macchie; la pigmentazione delle labbra e del bordo palpebrale sono corrispondenti al colore del tartufo.
Denti: Denti grandi e bianchi. Mascelle forti; dentatura perfetta, regolare e completa chiusura a forbice.
Orecchie: Di media dimensione, pendenti. In allerta, si rizzano alla base al livello della sommità del cranio, ma non al disopra di questo. Collo di moderata lunghezza, muscoloso e leggermente incurvato.
Occhi: In armonia con il colore del mantello, grandi e ben distanziati, non sporgenti, dolci ed affettuosi. Sopracciglia formanti un arco verso l’alto e in avanti, ma non tanto lunghe da nascondere gli occhi.
Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo.
Arti: Spalle bene inclinate dietro. Arti diritti e verticali, con buona ossatura e ricoperti di pelo irsuto in tutte le parti; metacarpi elastici ma non deboli. Buona muscolatura, con gambe bene impostate; grasselle ben angolate; garretti ben abbassati; metatarsi in perfetto appiombo e che debbono collocarsi subito dietro una perpendicolare ideale tracciata a partire dalla punta della natica.
Movimento: Sciolto, compatto; molto ampia e disinvolta la falcata.
Muscolatura: ben sviluppata in tutto il corpo.
Linea superiore: diritta.
Coda: Attaccata bassa, non torta e abbastanza lunga perché la sua ultima vertebra arrivi almeno fino all’altezza del garretto. Portata bassa e ricurva verso l’alto, può allungarsi in corsa. Ricoperta di abbondante pelo.
Pelo: Sottopelo morbido e fitto, quasi una pelliccia; pelo di copertura piatto, ruvido, forte e ispido, di tessitura non lanuginosa, non a boccoli, ancorché si ammetta una lieve ondulazione. Di lunghezza e densità sufficiente a fornire una buona protezione e far risaltare la forma del soggetto. Non deve subire alcun trattamento.
Muso ricoperto di peli sparsi, leggermente più lunghi di lato, tanto da coprire le labbra, formando la tipica barba.
Colori ammessi: grigioardesia, fulvo che dà sul rosso, nero e blu, tutti i toni del grigio, marrone o sabbia, con o senza macchie bianche; ove ci siano, compaiono sul muso, in testa, all’estremità della coda, sul torace, agli arti e ai piedi; collare bianco. Le radici dei peli bianchi non devono estendersi dietro le spalle; non deve apparire il bianco al disotto dei garretti e sulla parte esterna degli arti posteriori.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, carattere diffidente, carattere timido, andatura scorretta, pelo troppo corto, mancanza di premolari, mascella deviata, posteriore scorretto, carattere aggressivo, mancanza o eccesso di stop, muso sottile, orecchie troppo corte, spalla dritta, colori non ammessi.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bobtail

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

Le origini del Bobtail non sono ancora molto conosciute, ma molti esperti affermano che derivi da cani da pastore molto simili a questa razza, vissuti molti secoli fa in Inghilterra. Si ritiene che la loro zona di origine coincida con la Contea di Devon e anche con gli Highlands della Scozia; questo spiegherebbe la sua rusticità e l’abbondanza di pelo, date le rigide condizioni climatiche in queste zone. Non può essere considerato un cane del tutto autoctono, poiché si sono riscontrati, nei suoi aspetti morfologici, alcune somiglianze con i “Pastori della Russia” e con i cani da gregge asiatici. C’è anche chi sostiene che tra i suoi progenitori ci siano anche i “Mastini”, importati dai colonizzatori Romani nelle isole inglesi. Il Bobtail esordì per la prima volta ad una esposizione cinofila a Birmingham nel 1873, ma senza ottenere successo. Nel 1888 viene fondato il primo Club, e la razza diventò popolare, specialmente negli Stati Uniti. Il suo nome “Bobtail” significa “coda corta”.

Aspetto generale

Cane di aspetto compatto, mesomorfo mesocefalo. Non è alto sugli arti ed è molto ben rivestito di pelo in tutto il corpo. E’ un cane tarchiato, robusto e muscoloso. La sua espressione esprime intelligenza. La sua testa è molto particolare, perché ha il pelo che arriva a ricoprire gli occhi.

Carattere

Il Bobtail è una razza che conquista simpatie di molte persone, a causa del suo aspetto particolare. E’ un cane che possiede grandi doti di affettuosità. E’ molto allegro e intelligente. Molto docile con i bambini e con le persone che conosce. Da non sottovalutarsi anche le sue capacità di essere un temibile cane da guardia, il quale non da’ scampo ad intrusi nel suo territorio. Utilizzato molto, in diversi paesi, per il suo antico compito di sorvegliare il gregge e guidarlo insieme al pastore. Molto ubbidiente e facilmente addestrabile.

Bobtail
Maschio Bobtail ( foto www.allevamento-bobtail.it )

 

Standard

Altezza:
– maschi da 56 cm ed oltre
– femmine un po’ inferiore dei maschi
Peso: 30-40 kg

Tronco: piuttosto compatto. Costruito nel quadrato, con torace ampio e profondo e rene dolcemente arcuato e molto vigoroso.
Testa e muso: con cranio ampio e di forma quadrata, ben arrotondato e completamente ricoperto di pelo. Il muso deve essere abbastanza lungo, forte, quadrato e tronco. Ben accentuato lo stop.
Tartufo: sempre di colore nero; deve presentarsi largo e voluminoso.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: abbastanza lungo, arcuato e completamente ricoperto di pelo.
Pelle: aderente al corpo in ogni sua parte.
Occhi: devono essere scuri o gazzuoli.
Orecchie: piccole e portate a piatto sui lati della testa. Ricoperte di pelo.
Arti: ben in appiombo, con buona ossatura. Non devono essere di eccessiva lunghezza. Completamente ricoperti di pelo. Devono avere una buona muscolatura.
Spalla: oblique e si ristringono alle punte. Il cane è più basso alle spalle che al rene.
Muscolatura: ben sviluppata in tutte le parti del corpo.
Coda: ben proporzionata al corpo.
Proporzioni: costruzione nel quadrato.
Colori ammessi: sfumature del grigio, brizzolato, blu, con o senza pezzature bianche.
Difetti più ricorrenti: testa lunga e stretta, mancanze di premolari, misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, angolazioni scorrette, testa scorretta, appiombi non dritti, piede lungo, pelo non abbondante, colori fuori standard, tronco allungato, occhio chiaro.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Border Collie

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari (escluso bovari svizzeri).

L’origine di questa singolare razza è poco nota. Infatti, nella regione del “Border”, situata tra Scozia ed Inghilterra, questa razza, per quanto si ricordi è sempre esistita. Molti esperti ritengono che questo cane derivi da un ceppe comune a tutti i cani da pastore nordici. E’ stato selezionato, per secoli, esclusivamente per guidare e proteggere i greggi. Col passare del tempo, è diventato il perfetto ausiliare del pastore. La sua attitudine al lavoro è così impressa nel suo corredo genetico che, in assenza di ovini, raduna animali da cortile. Un cane perfetto nel suo lavoro; sicuramente il miglior cane da pastore del mondo, nonché il più utilizzato per questo impiego. Questa razza è entrata da poco tempo ufficialmente nella cinofilia internazionale. E’ abbastanza diffuso e conosciuto in Europa, grazie, non solo alle sue prestazioni di utilità, ma anche alle diverse apparizioni in spettacoli e film.

Aspetto generale

Cane di media-piccola taglia, dolicomorfo mesocefalo. Il suo aspetto è di un cane ben proporzionato e molto elegante nel portamento e nelle linee del corpo. La sua figura è armonica. E’ un cane con una grande resistenza, capace di sostenere lunghi tempi di lavoro. Cane di aspetto simpatico e allo stesso tempo esteticamente apprezzabile.

Carattere

Perfetto cane da pastore. Molto ubbidiente e addestrabile con facilità. E’ un cane con una agilità e velocità impressionante. Possiede un’incredibile intelligenza. A lui piace rendersi utile nel lavoro e conosce la sua utilità. Si sente in dovere di aiutare il suo padrone. Molto attaccato a colui che lo accudisce, al quale esprime tutta la sua affettuosità. Molto serio e deciso quando deve guidare il gregge. Temibile avversario per chiunque tenti di nuocere alle pecore che sono sotto il suo controllo. Sempre vigile e attento a tutto quello che succede intorno a lui e a tutti i comandi del padrone.

Border Collie Isotta, femmina di Border Collie (foto di Ermanno Salvaterra www.salvaterra.biz)

Border Collie Isotta, femmina di Border Collie (foto di Ermanno Salvaterra www.salvaterra.biz)

Standard

Altezza:
– maschi circa 21 pollici, cioè 53 cm.
– femmine un po’ meno dei maschi.
Peso: da 14 a 20 kg.

Tronco: di moderata lunghezza. Il dorso è largo e forte. Il torace è ben disceso e piuttosto largo. Il rene è forte, muscoloso e leggermente arcuato.
Testa e muso: cranio di buona larghezza. Il muso va assottigliandosi verso l’estremità. Il muso è  abbastanza corto e forte. La lunghezza del cranio e quella del muso sono circa di pari misura. Lo stop è ben marcato.
Tartufo: deve essere sempre di colore nero, con narici larghe.
Denti: sani, regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: con incollatura di buona lunghezza, forte e muscoloso. Il portamento è nobile.
Orecchie: di taglia e di tessitura media. Portate semi-erette.
Occhi: di forma ovale e di colore bruno scuro.
Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo.
Arti: Ben in appiombo. Gli anteriori sono perfettamente paralleli. L’ossatura è rotonda e forte, ma non massiccia.
Movimento: sciolta e regolare. Gli arti si muovono con forza e velocità.
Muscolatura: ben sviluppata in tutto il corpo.
Linea superiore: diritta.
Coda: di moderata lunghezza, deve raggiungere almeno il garretto. L’attaccatura è bassa. Ben guarnita di pelo.
Pelo: il pelo di copertura ha una lunghezza moderata, e deve essere denso e di tessitura media. Il sottopelo è corto, e costituisce una discreta protezione contro le intemperie ed il clima del nord Inghilterra.
Colori ammessi: sono ammessi tutti i colori. La maggior parte dei soggetti sono bianchi e neri.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, carattere diffidente, carattere timido, andatura scorretta, pelo troppo lungo.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bovaro Bernese

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Svizzera. Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

I Bovari del Bernese sono chiamati anche “Sennenhunde”. Le origini sono molto antiche. Molti autori sostengono la teoria che il “Bernese” sia di origine autoctona. Un’altra teoria espone il fatto che l’antenato del Bovaro sia stato introdotto dalle legioni dell’antica Roma, in Svizzera, essendo questa una delle tante colonie imperiali romane. È stato utilizzato per secoli come cane da mandria, da contadino e da lavoro, infatti c’è ancora chi lo chiama con il suo vecchio nome: Vaccaro o Cane da stalla. Egli ultimi secoli, questa razza, ha rischiato seriamente l’estinzione, a causa di vari incroci effettuati con razze locali. Fu l’allevatore Schertenleib che riuscì a ritrovare gli ultimi soggetti rimasti ed a ricostruire la razza, con un’accurata selezione. Ora la razza è molto diffusa nel suo Paese e abbastanza conosciuta in tutta Europa.

Aspetto generale

Cane di grande taglia, mesomorfo mesocefalo. Classificato morfologicamente come Molosso-Lupoide. È un cane di grande forza. Molto resistente. Molto ben proporzionato, armonioso. I suoi arti sono diritti e vigorosi. La sua costruzione è solida e molto robusta. I suoi rapporti sono molto proporzionati.

Carattere

Esemplare. Può essere definito una razza a triplice attitudine, poiché, ha assunto il ruolo di cane da guardia, di cane da difesa e di cane da compagnia. Questo è un tipo di cane che si affeziona grandemente ad una persona in particolare, e riconosce in esso un punto di riferimento per la vita. È una razza particolarmente attraente sia nell’aspetto, sia nel temperamento. Fedele compagno di avventure. Discreto cane da pastore. Sicuro, amichevole. Mai aggressivo.

Bovaro Bernese Bovaro del Bernese (foto www.bern-gross.ru)

Bovaro Bernese Bovaro del Bernese (foto www.cuxland-berner.de)

Bovaro Bernese Cucciolo di Bovaro del Bernese (foto www.berner-sennenhunde-von-tatanka.de)

Standard

Altezza:
– maschi da 64 a 70 cm al garrese. Altezza ideale 66-68 cm.
– femmine da 58 a 66 cm al garrese. Altezza ideale 60-63 cm.
Peso: da 40 a 48 kg.

Tronco: corto. Rapporto con l’altezza al garrese: lunghezza del corpo circa 9:10. petto ben aperto, scendente, al minimo, fino al gomito. Coste ben cerchiate. Reni muscolosi. Dorso solido, dritto. Groppa leggermente arrotondata, larga, forte, muscolosa.
Testa e muso: forte, cranio piatto con solco frontale poco evidente. Stop ben marcato ma tuttavia non troppo pronunciato. Il muso è forte e diritto. Labbra poco pronunciate.
Tartufo: di colore nero, voluminoso.
Denti: completa, fortemente sviluppata e ben chiusa. A cesoia, 42 denti.
Collo: forte, muscoloso di media lunghezza.
Orecchie: medie, attaccate alte, triangolari, pendenti in riposo.
Occhi: bruno scuro, a forma di mandorla con palpebre ben aderenti.
Arti: giunture piatte e ben muscolose. Metacarpi leggermente inclinati. Le membra sono diritte viste da qualsiasi punto, parallele viste di fronte. I posteriori hanno cosce abbastanza lunghe ed inclinate fino alla gamba. L’articolazione della gamba è ben inclinata, larga e forte. Gli speroni devono essere tolti. I piedi sono corti, arrotondati con dita chiuse.
Andatura: elastica ed allungata, regolare in ogni caso.
Spalla: lunghe, forti e oblique, formante un angolo largamente aperto verso l’indietro.
Muscolatura: molto ben sviluppata; più sviluppata negli arti posteriori che in tutte le altre parti del corpo.
Coda: scendente fino al tarso, poi leggermente rialzata. Ben fornita di pelo.
Pelo: fine, liscio, lungo, abbondante, leggermente ondulato, ma non arricciato.
Colori ammessi: nero intenso fino alla pelle, con macchie bruno rosso pulito alle guance, sopra gli occhi, ai 4 arti e al petto. Lista bianca dal cranio al muso. Petto bianco preferibilmente a forma di croce. Quattro piedi bianchi.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, colori del manto non ammessi, movimento scorretto, taglia fuori standard, mancanza di premolari, carattere aggressivo, carattere timido, tronco allungato, coda torta, cranio non piatto, monorchidismo, criptorchidismo, pelo arricciato.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Boxer

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri.

Gli esperti sono quasi tutti concordi nel pensare che i progenitori del Boxer siano stati dei grandi cani robusti chiamati “Bullenbeisser”, a loro volta discendenti dei grandi molossi macedoni. Lo sviluppo della razza moderna che noi tutti conosciamo, ha avuto inizio alla fine dell’Ottocento, quando nella città di Monaco di Baviera, alcuni cinofili decisero di incrociare i “Bullenbeisser” con i “Bulldog inglesi”; i risultati di questi incroci vennero battezzati “Boxer”, a causa della loro forza ed agilità. Ci fu in seguito molte selezioni per fissare bene i caratteri della nuova razza ed eliminare i soggetti con il mantello molto chiaro. Questa grande selezione permise di mandare avanti soggetti più snelli e con una maggiore agilità. Fu così che a Monaco di Baviera venne fondato il primo “Boxer club”. Nei decenni successivi la razza prese subito un rapido sviluppo ed una rapida diffusione in moltissimi paesi europei. Dalla sua creazione, questa razza è sempre stata in crescita e in continua evoluzione, anche in Italia, grazie soprattutto a grandi allevatori come “Mario Confalonieri”, il professor “Raffaello Mariotti” e molti altri.

Aspetto generale e carattere
Aspetto generale: cane di media taglia, mesomorfo brachicefalo. Razza di eccellente costruzione con struttura corta e quadrata. La sua muscolatura è asciutta e ha una buona ossatura rispetto alla mole. Possiede un pelo raso e lucido. E’ un tipo di cane diverso da tutte le altre razze per la sua particolare morfologia.
Carattere: essendo una razza sottoposta a prova di lavoro, è molto intelligente e facilmente addestrabile. E’ un cane docile e molto attaccato alla famiglia. E’ possibile anche tenerlo in appartamento, data la sua mole non troppo grande ed il suo pelo pulito. Ama moltissimo passeggiare insieme al padrone e scoprire luoghi diversi. Il suo carattere è magnifico se viene accudito e trattato in modo adeguato. Anche questa razza è classificata, giustamente, tra il gruppo dei cani da utilità, ma si può considerare anche a tutti gli effetto un eccellente cane da compagnia. Rimane sempre un cane dai nervi saldi, impavido, adatto anche per difendere dagli intrusi la proprietà. Talvolta può manifestare incertezza e insidia; questo determina un grave difetto nel giudizio.

Boxer Pilar del David, Boxer tigrato (proprietà: Saverio Mariotti www.deldavid.it)

Boxer

Ovidio del David, maschio Boxer, il più grande boxer della storia (pr. Mariotti Saverio www.deldavid.it)

Boxer

Standard

Altezza:
– maschi da 57 a 63 cm
– femmine da 53 a 59 cm
Peso:
– maschi circa 30 kg
– femmine circa 25 kg

Tronco: costruito nel quadrato, con il tronco definito da alcune linee delimitanti ben precise. La profondità del torace è circa uguale alla metà dell’altezza al garrese. Il fianco deve essere corto e chiuso.
Testa e muso: aspetto molto importante per questa razza. Di giusta proporzione rispetto al corpo. Ci deve essere un armonia tra il cranio ed il muso. Il muso deve presentarsi largo e potente. Non deve mostrare né pieghe né giogaia. Le mascelle anteriori sono molto larghe. Sulla fronte si vede un leggero solco frontale. L’occhio deve essere scuro. Gli assi cranio-facciali sono convergenti.
Tartufo: voluminoso e sempre di colore nero. Deve essere lievemente rincagnato.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: di giusta proporzione. Rotondo e privo di giogaia.
Pelle: aderente al corpo in ogni sua parte.
Arti: sempre in appiombo, forti e muscolosi. I posteriori sono fortemente muscolosi e sodi. La coscia deve essere di giuste dimensioni.
Spalla: scapole lunghe, ben aderenti ed inclinate.
Muscolatura: scolpita ed evidente in tutto il corpo.
Coda: è portata in su. Viene quasi sempre amputata.
Proporzioni: costruzione nel quadrato. La lunghezza del muso è circa la metà di quella del cranio e quindi 1/3 della lunghezza totale della testa.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; molto corto, liscio, fitto e lucente.
Colori ammessi: tigrato e fulvo (dal fulvo scuro al giallo).
Difetti più ricorrenti: parallelismo degli assi cranio-facciali, criptorchidismo, monorchidismo, colori diversi da quelli indicati dallo standard, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, mancanze di premolari, presenza di eccessiva pelle, dorso di carpa, groppa troppo curvata, piede di lepre, posteriore scorretto, espressione truce.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bull Terrier

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Gran Bretagna. Classificazione F.C.I.: Gruppo 3 – terriers.

La storia della razza, come la conosciamo noi, inizia nell’Ottocento in Inghilterra. Uno dei più grandi divertimenti di quell’epoca erano i combattimenti organizzati tra cani di vario genere. I “Bull”, tra cui i Bulldog, erano tra i “guerrieri” più spietati e feroci, perché venivano selezionati proprio per questo fine. Venivano svolti anche combattimenti tra cani e orsi o tra cani e tori. In quei tempi si cercò di creare una razza più agile e dinamica, in grado di resistere ad i combattimenti ed avere determinazione e scioltezza. Si provò allora ad accoppiare il Bulldog con alcuni terrier. Dall’accoppiamento nacque un cane ideale per questo tipo di disciplina. Fu chiamato “Bull and Terrier”, e fino all’ultimo decennio dell’Ottocento non ebbe rivali negli incontri canini. Un allevatore di nome Hinks lo incrociò nuovamente con il “White English Terrier”, con il “Dalmata” ed altre razze. Il risultato fu il “Bull Terrier”, il quale dopo essere sottoposto a diversi anni di selezione divenne il cane moderno che vediamo oggi. Nel 1887 nacque il primo Club di razza.

Aspetto generale

Cane di media-piccola taglia, mesomorfo mesocefalo. Razza di costruzione solida, forte e molto muscolosa. Cane compatto e robusto. La particolarità che lo rende unico è la sua testa che è unica, se si confronta con tutte le altre razze. La sua espressione è intelligente e decisa. Esiste una razza identica, ma di dimensioni più ridotte: il “Bull Terrier Miniature”.

Carattere

Alcuni autori lo hanno definito “il gladiatore delle razze canine”. Cane di indole coraggiosa e decisa. Il suo temperamento è calmo e non insofferente alla disciplina. Cane tranquillo quando sta con persone che conosce, ma sa anche essere un discreto cane da guardia se ci sono estranei che cercano di varcare il suo territorio, sia che si tratti di persone, sia che si tratti di animali. E’ anche un valido amico e compagno sul quale si può fare affidamento senza mai dubitare della sua lealtà.

Bull Terrier
Harry Potter, maschio Bull Terrier (foto www.casadevita.com)

Standard

Altezza e peso: nello standard non vengono espressi limiti di peso e di altezza. Il cane deve avere il massimo della sostanza nel minimo volume.
Tronco: deve essere tondeggiante, con una grande profondità. Il dorso deve essere corto. Il torace, visto dal davanti, deve apparire largo.
Testa e muso: deve essere lunga, con assi cranio-facciali divergenti. La testa deve presentarsi forte e profonda all’estremità del muso; mai grossolana. La parte superiore del cranio deve essere piatta. Il profilo della testa si deve incurvare dall’alto del cranio fino alla punta del naso.
Tartufo: largo e di colore nero.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero e nello sviluppo. La chiusura deve essere a forbice.
Orecchie: piccole, fini e vicine tra loro. Devono essere portate erette rigidamente.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo. Ossatura di tipo rotondo. Di moderata lunghezza.
Spalla: deve essere forte e muscolosa, senza pesantezza.
Muscolatura: di eccellente sviluppo in tutte le parti del corpo.
Linea superiore: diritta e solida.
Coda: piazzata bassa, corta e portata orizzontalmente.
Pelo: piatto e uniformemente corto. Duro al tatto.
Pelle: si adatta saldamente al corpo.
Colori ammessi: preferibile bianco, ma tollerato anche colorato, soprattutto tigrato.
Difetti più ricorrenti: cane leggero, movimento scorretto, linea superiore ceduta, posteriore scorretto, mancanza di premolari, mascella deviata, monorchidismo, criptorchidismo, appiombi scorretti, assi cranio-facciali paralleli, coda torta.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Bulldog Inglese

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Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Inghilterra
Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

Alcuni hanno definito il Bulldog Inglese un “paradosso naturale” e hanno scritto che “il Bulldog è un cane bellissimo nella sua bruttezza”. Che sia un paradosso naturale è ormai scientificamente provato, infatti questa razza deriva sicuramente da un’anomalia perpetuata nella specie. A fissare i suoi caratteri e le sue particolarità ci ha pensato l’uomo. D’altronde molte delle razze animali che noi oggi conosciamo sono derivate dal medesimo fattore naturale. Il suo nome in inglese significa “cane toro”, il quale gli venne assegnato perché verso la metà dell’Ottocento, questi soggetti venivano impiegati in sanguinosi combattimenti con i tori dentro le arene della Gran Bretagna. Il Bulldog discende certamente, come quasi tutti i molossi, dagli antichi “Mastini asiatici” importati dai commercianti fenici in Bretagna e che gli antichi Romani, dopo averli introdotti a Roma, facevano combattere contro gli schiavi e le bestie feroci. Oggi questa razza è abbastanza nota e apprezzata in tutto il mondo, anche grazie al cinema, che ha contribuito a far conoscere il suo simpatico aspetto. Negli Stati Uniti hanno creato da questa razza un’altra razza molto simile chiamata “American Bulldog”.

Aspetto generale

Cane di piccola taglia, brachimorfo brachicefalo. La sua statura è piccola ma è largo e molto robusto di costituzione. La sua testa è molto massiccia e molto ampia in rapporto alla sua taglia. Possiede masse muscolari molto sviluppate e toniche. Il suo corpo, visto da sopra, deve assumere la forma “a pera” con la parte anteriore del corpo più larga rispetto a quella posteriore. Il muso è corto e pieno. Molto simpatico ed affascinante nell’aspetto estetico.

Carattere

Anche se è stato classificato dalla Federazione Internazionale nel gruppo dei cani da utilità, il Bulldog è un perfetto cane da compagnia. Ama moltissimo stare insieme alle persone e cerca sempre di essere accarezzato e preso in considerazione da tutti quelli che lo circondano quotidianamente. Ama “poltrire”, passando la maggior parte del suo tempo a dormire. Possiede anche le doti per essere un discreto cane da guardia. E’ molto affettuoso e leale con il padrone. Ama molto viaggiare, ma non tollera il caldo, perciò bisogna sempre stare attenti a non farlo accaldare troppo. Il fattore caldo è una delle principali cause di morte in questa razza, poichè data la loro canna nasale troppo corta, ha diverse difficoltà respiratorie. E’ un cane di grande fascino. E’ abbastanza difficile da allevare, perché date le sue dimensioni del cranio e del corpo, quasi tutte le femmine vengono fatte partorire con il “parto cesareo”. Una delle razze più indicate per chi cerca un cane tranquillo.

Bulldog Inglese Femmina con cucciolo di Bulldog Inglese – Proprietà Vinattieri Federico  (foto www.difossombrone.it )

Bulldog Inglese Bulldog Inglese (foto www.agraria.org)

Bulldog Inglese Bulldog Inglese (foto www.agraria.org)

Standard

Peso:
– maschi 24-25 kg
– femmine 22-23 kg

Tronco: compatto, con petto molto ampio e con diametro grande. Dorso robusto e corto. Più largo davanti e più piccolo posteriormente.
Testa e muso: Cranio larghissimo; la sua circonferenza è circa pari all’altezza al garrese. La punta del cranio, la punta del tartufo e la punta del mento devono essere rigorosamente sulla stessa linea (un elemento fondamentale per il giudizio). Il muso ha una ruga ben evidente sul tartufo. Fronte ampia.
Tartufo: molto largo e voluminoso, con narici ben larghe e definite.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero. Chiusura prognata. I canini non devono essere visibili a bocca chiusa. La mascella non deve essere deviata.
Collo: forte e muscoloso. La sua lunghezza è moderata. Ben arcuato.
Orecchie: portate “a rosa”. Attaccate alte sulla testa.
Arti: molto vigorosi, con un notevole spessore e muscolatura. Gli arti anteriori sono più corti dei posteriori. Piedi rotondi e chiusi.
Spalla: larghe, profonde e oblique.
Muscolatura: sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: deve avere un lieve avvallamento dietro le spalle, poi la spina dorsale risale verso i reni, per poi ricadere nuovamente verso la coda. Una degli elementi più importanti nel giudizio.
Coda: con attaccatura bassa. Deve essere di forma rotonda e priva di frange di pelo. Portata verso il basso. Di giusta lunghezza.
Pelo: di tessitura abbastanza fine e di buona compattezza. Deve apparire corto e morbido.
Colori ammessi: tigrato, bianco, bianco pezzato, marrone, fulvo, bianco screziato. Il nero non è ammesso ed infatti è estremamente raro.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, soggetto troppo alto sugli arti, petto poco ampio, orecchio portato male, dorso scorretto, linea del muso scorretta, tartufo in fuori, canini sporgenti, dentatura scorretta, monorchidismo, criptorchidismo, colore nero, occhio chiaro, piede aperto, mascella deviata, movimento scorretto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.itAllevamento di Fossombrone sezione Bulldog

Bullmastiff

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Origine, classificazione e cenni storici

Origine: Inghilterra.
Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

Come tutti i molossoidi, gli antenati di questa affascinante razza, sono vissuti in secoli lontani. Il Bullmastiff odierno, invece, è relativamente recente, perché derivata da particolari incroci con diverse razze. Molti esperti suppongono che sia venuta fuori dall’accoppiamento di “Bulldog inglesi” con dei “Mastini”, altri pensano che sia stato l’incrocio tra il “Bulldog” e “l’Alano” a dar origine alla razza attuale. Come la maggior parte delle razze, non ci sono prove che possono dimostrare quale sia stato “l’accoppiamento di partenza”, si può solo supporre analizzando la morfologia della razza ed evidenziando le razze più simili ad essa. La persona che riuscì a fissare i caratteri di questa razza fu “Moseley”, che è indicato da molti come l’inventore del Bullmastiff. La razza venne riconosciuta ufficialmente nel 1924 e ebbe un immediato sviluppo in tutto il Regno Unito.

Aspetto generale

Cane di grande taglia e mole, mesomorfo brachicefalo. Il suo aspetto fisico è potente, con un’eccellente muscolatura e testa larga. Ha una forte costruzione che esprime forza.

Carattere

E’ una razza con un’intelligenza abbastanza sviluppata. Ha un buon temperamento. E’ un cane che sa alternare momenti di serietà, nei quali svolge perfettamente il suo lavoro di cane da guardia, e momenti in cui cerca l’affetto del padrone. E’ una razza che è stata selezionata, per molti anni, solamente per essere un perfetto cane da guardia; queste doti sono rimaste impresse geneticamente nel suo carattere, facendone veramente un perfetto guardiano. E’ un cane sufficientemente attivo e abbastanza resistente. Molto fedele e leale verso colui che lo accudisce.

Bullmastiff Rusty, cane Bullmastiff  dell’Allevamento “I Bravi Ragazzi” ( foto www.ibraviragazzi.com )

Bullmastiff Cucciolo di Bullmastiff ( foto www.ibraviragazzi.com )

Standard

Altezza:
– maschi da cm 63 a cm 69
– femmine da cm 60 a cm 66
Peso:
– maschi da kg 50 a kg 59
– femmine da kg 41 a kg 50
La taglia di un soggetto deve essere proporzionata al peso.
Tronco: abbastanza compatto e corto. Il dorso è corto e dritto. Il torace è largo e profondo.
Testa e muso: quadrata e forte. Deve presentarsi ben rugosa, quando il soggetto è in attenzione. Il muso è piuttosto corto, largo, quadrato e ben proporzionato al cranio. Lo stop e molto ben marcato.
Tartufo: largo e molto voluminoso. Non deve essere appuntito ma piatto.
Denti: regolarmente allineati, completi nel numero. Le mascelle devono essere di uguale lunghezza. Un leggero prognatismo è tollerato.
Collo: piuttosto muscoloso e di lunghezza giusta. Arcuato e con circonferenza all’incirca uguale a quella del cranio.
Pelle: abbastanza aderente al corpo.
Arti: sempre in appiombo, forti e muscolosi. Muscolatura ben sviluppata nel posteriore.
Spalla: possenti ed oblique.
Muscolatura:  molto sviluppata ed evidente in tutto il corpo.
Linea superiore: dritta e robusta.
Coda: con attaccatura abbastanza alta. Viene portata incurvata o dritta.
Orecchie: larghe e attaccate alte. Sono elementi importanti perché contribuiscono a dare alla testa la tipica forma quadrata.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo, abbastanza corto e duro.
Colori ammessi: tigrato, fulvo (in tutte le loro sfumature). Il muso deve essere nero.
Difetti più ricorrenti: colori diversi da quelli indicati dallo standard, ambio, misure fuori standard, occhio chiaro, occhio giallo, mancanze di premolari, monorchidismo, criptorchidismo, coda deviata, orecchie portate a rosa, tendenza al pelo lungo, posteriore scorretto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

La verita sul carattere del Pastore del Caucaso

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Il pastore del caucaso, un cane fiero e arcaico. Fedele custode della casa e della famiglia.

Un cane non andrebbe mai scelto esclusivamente per l’aspetto estetico: specialmente quando si tratta di una razza impegnativa come il Pastore del Caucaso.
Acquistare un cane significa cercare un buon compromesso tra l’estetica e le doti caratteriali: sono queste ultime, infatti, che fanno sì che esso possa essere più o meno idoneo a noi e alla nostra famiglia.
Bisogna anche valutare un altro punto fondamentale e cioè se siamo in grado di gestire al meglio il soggetto senza arrecare danni al prossimo o a noi stessi.
Ogni razza si discosta dalle altre per carattere, oltre che per morfologia: esistono sempre concrete differenze individuali, che si riscontrano anche tra soggetti della stessa cucciolata (è questo è abbastanza ovvio perché ogni cane, essendo un essere vivente, è unico, irripetibile…e non clonabile, almeno in natura!), ma ogni razza possiede attributi caratteriali specifici che rendono un soggetto “tipico” esattamente come le caratteristiche morfologiche.
E alla voce “carattere”, lo Standard del pastore del Caucaso cita la forte diffidenza verso gli estranei e la mordacità.
In realtà questo cane ha un carattere forte ed equilibrato, ed è in esso che trova il suo punto di forza.
Da cucciolo è un orsetto goffo, lento, sgraziato nei movimenti e abbastanza docile…ma con il passare dei mesi le sue origini prendono il sopravvento.
E’ un cane fiero, coraggioso, schematico, con forte propensione al compito di guardiano, gerarchicamente dominante (con poche eccezioni) e, cosa molto pericolosa se sottovalutata, ben consapevole della sua forza, tanto da sembrare non curarsi né dei propri simili né degli estranei che gli gravitano attorno.
Il Caucaso è talmente sicuro di sé e dei propri mezzi da permettersi il lusso di valutare se un’eventuale minaccia possa essere degna della sua attenzione solamente quando se la trova realmente di fronte.
Notevole è la sua reattività (cioè lo spazio di tempo che serve al soggetto per decidere di agire una volta percepito il pericolo: minore sarà il tempo, più reattivo sarà il cane).
Il Pastore del Caucaso è un cane diffidente nei confronti dell’estraneo, di conseguenza sarà poco socievole al di fuori della propria famiglia.
Spiccato è in lui anche l’istinto alla difesa verso un potenziale pericolo, che affronterà in modo più che attivo; tecnicamente può essere considerato un cane mordace ma non è assolutamente un cane imprevedibile in quanto, prima di mordere, avvisa sempre con posture del corpo ben precise.
Altra caratteristica di questa razza è quella di non temere gerarchicamente l’uomo: per questo il rapporto che si deve instaurare con lui non deve essere legato alla cieca sottomissione, ma piuttosto al rispetto ed alla fiducia che dovremo guadagnarci giorno dopo giorno.
Il cane dovrà vedere in noi un solido punto di riferimento, in poche parole un “leader”.
Tutte queste sue caratteristiche, insieme alla sua reattività, fanno sì che il Pastore del Caucaso non sia un cane adatto a tutti.
Il carattere del cucciolo cambia attorno ai 9-14 mesi di età: questo cambiamento avviene abbastanza rapidamente ed il periodo preciso dipende dalla maturità del soggetto, determinata – oltre che dalla genetica – dalle esperienze ambientali e dalle esperienze intraspecifiche e interspecifiche che il cane ha potuto affrontare nel corso della sua vita.
Quando si porta a casa un cucciolo di Pastore del Caucaso è difficile immaginare quanto possa cambiare crescendo.
Un errore da non fare assolutamente è quello di istigarne l’aggressività.
Esso infatti è un cane per natura diffidente nei confronti dell’estraneo, combattivo e non predatorio: di conseguenza la sua aggressività si potrà esprimere solo quando il cane sentirà di avere le capacità fisico-muscolari adeguate e si sentirà sicuro dei propri mezzi.
Ho letto, nel corso degli anni, diversi articoli riguardo a questa razza: in gran parte di essi si dipinge il Pastore del Caucaso come un enorme cucciolone affettuoso ed accomodante, insomma un cane per tutti, anche se in grado, al momento opportuno, di trasformarsi in un micidiale guardiano.
Non è esattamente così, ed è giusto dire la verità: il Pastore del Caucaso è un cane impegnativo.
Equilibrato e sicuro di sé, necessita di un proprietario altrettanto solido psicologicamente.
E’ un cane poco docile, e come ho già detto bisogna sapersi guadagnare la sua fiducia ed il suo rispetto; non teme assolutamente l’uomo ed è inutile pensare di poterlo sottomettere con la violenza.
Necessita invece di un proprietario metodico, che lo sappia rispettare mantenendo comunque sempre una certa autorità…altrimenti il vostro miglior amico potrebbe trasformarsi in un nemico.
Il Caucaso è un cane primitivo, poco modificato dall’uomo.
Essendo psicologicamente molto forte metterà spesso in discussione la vostra leadership, quindi se non chiarirete in modo serio la vostra posizione gerarchica potreste avere in futuro parecchi problemi (per esempio cane che ringhia se vi avvicinate alla sua ciotola o alla sua cuccia).
Non tollera altri cani di uguale massa e potenza al suo fianco: non ama affatto i propri simili, e possiede anche pochi freni inibitori.
Come detto precedentemente, è un cane che reagisce alla minaccia in modo attivo, ma prima di passare all’attacco dà segnali chiari e inequivocabili.
Di fronte ad un potenziale pericolo, quando si trova al guinzaglio, il Caucaso emette un leggero ringhio, molto profondo, difficilmente udibile ma percepibile tramite la vibrazione del guinzaglio: alzerà poi la coda ondeggiandola ritmicamente e all’avvicinarsi del potenziale pericolo sposterà la testa di lato, ma continuando a guardare di traverso il bersaglio.
Quando quest’ultimo sarà alla sua portata, e il cane sarà sicuro di non sbagliare, sferrerà il morso.
Quando il Caucaso è di guardia alla proprietà, invece, si limita a controllare senza abbai e schiamazzi l’intruso che si avvicina alla recinzione. In qualche caso potrebbe permettergli anche di entrare: ma una volta entrato dovrà fare i conti con lui.
Quindi, se attraverso una rete vedete un Caucaso che muove la coda e credete che sia felice di vedervi o che vi voglia fare le feste…be’, non avete capito niente!
Quando un cane ringhia o abbaia verso il vostro Pastore del Caucaso ed esso non risponde, non è per codardia (almeno nella maggioranza dei casi), ma semplicemente perché non lo reputa degno delle sue attenzioni.
Esso è un cane forte fisicamente ma soprattutto psicologicamente e solido sotto il profilo nervoso.
Personalmente lo paragonerei a una Ferrari: è bella e veloce, ma se data in mano ad una persona che non sa guidarla può diventare molto pericolosa.
Sono stato uno dei primi in Italia a possedere un Pastore del Caucaso, e sono stato in Ungheria parecchio tempo per studiarli: ho così dedotto due cose.
Primo: sono poche, a mio avviso, le persone che possono gestire veramente bene un Pastore del Caucaso.
Secondo: per informarsi davvero a fondo sul pastore del Caucaso non bisogna affidarsi semplicemente a chi li alleva, poiché per ovvie ragioni diversi allevatori (anche se non tutti) non vi diranno quanto sia impegnativo questo cane.
Per possedere un Pastore del Caucaso è bene avere invece una buona cultura cinofila, affiancandosi magari a chi questa razza l’ha studiata ed avuta, in poche parole l’ha vissuta realmente.
Naturalmente sto parlando di “veri” rappresentanti della razza: perché ogni tanto mi capita di visitare le esposizioni cinofile e di vedere Pastori del Caucaso che si fanno accarezzare e pasticciare da chiunque passi in quel momento. Li vedo in bella mostra su ring minuscoli, uno vicino all’altro…allora ripenso allo standard, e mi rimane l’amaro in bocca.
I Pastori del Caucaso che vedo mediamente in giro non sono altro che il
surrogato dell’orgoglioso guardiano di un tempo: e questo non è giusto.
Se un Caucaso in esposizione si azzarda a ringhiare al giudice viene immediatamente squalificato (“comportamento non idoneo al ring”), e neppure questo è giusto, perché lo Standard stesso specifica che è TIPICO l’essere “mordace e diffidente con gli estranei”…e inserisce ” forte indifferenza” e “soggetto non mordace” tra i DIFETTI GRAVI.
Invece spesso si ha la pretesa di toccare il pelo del soggetto o di controllarne personalmente la dentatura, esattamente come si farebbe con un Labrador o con un Terranova.
Che senso ha?
Come in tutte le razze anche il Pastore del Caucaso sta pagando, e secondo me a caro prezzo, le varie manipolazioni da parte dell’uomo che, nel nome della selezione, modifica (e spesso snatura) molti lati del carattere delle varie razze.
Ma possedere un Pastore del Caucaso non significa avere un cane da mostrare agli amici, o con cui passeggiare in centro: significa piuttosto avere al nostro fianco un amico fidato, capace anche di sacrificarsi per noi se ce ne fosse realmente bisogno…ma ancora dotato di tutte le caratteristiche che l’hanno reso prezioso in tanti secoli di storia.
Il pastore del Caucaso è un cane fiero e orgoglioso: non umiliamolo per il nostro comodo riducendolo al grosso e pacifico “peluche” che non è mai stato, e di certo non vorrebbe mai diventare.

di Ivan Farinazzo

Pastore Tedesco

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Origine, classificazione e cenni storici Origine: Germania. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 – cani da pastore e bovari.

Il Pastore Tedesco è la razza canina più diffusa e conosciuta al mondo. Il suo nome originario in tedesco è “Deutsche Schaferhund” (Schafer = pastore, Hund = cane). Chiamato da moltissimi profani “Cane lupo” per le sue somiglianze con il Lupo nelle linee generali. Ci sono molte teorie più o meno valide sulle sue origini. Alcuni esperti sostengono la teoria che la razza si sia originata dall’incrocio di un comune cane da pastore ed un Lupo. Molti altri studiosi dicono che il Cane da Pastore tedesco derivi dal “canis familiaris matris optimae” del quale si sono trovati residui in Austria, Moldavia e appunto in Germania. Vi è anche chi sostiene la derivazione da antichissimi cani che non hanno discendenza diretta dal Lupo e dallo Sciacallo, in sostanza un “cane primordiale”. Comunque, anche se si riconoscono le sue antiche origini, il Pastore tedesco come lo intendiamo oggi, cioè il “tipo moderno” fu esposto alla fine dell’Ottocento a Hannover per la prima volta. La razza dal Novecento si è diffusa sempre più in tutto il mondo fino a diventare la più popolare. Popolarità contribuita fortemente da grandi allevatori come Walter Martin dell’allevamento “Wienerau” e molti altri grandi personaggi della cinofilia.

Aspetto generale

Cane di media taglia, con un portamento elegante. Possiede una ottima costruzione che permette alla razza di avere una grande spinta nel movimento. Ha una eccellente muscolatura e dei rapporti molto buoni.
Vedere Tavole anatomiche

Carattere

Il Pastore Tedesco è un cane molto equilibrato e disinvolto. E’ il cane più indicato in assoluto per essere sottoposto ad addestramento, data la sua ineguagliabile intelligenza e indole. Adatto a molti tipi di utilizzo come la guardia, la difesa della persona e della proprietà. Utilizzato moltissimo dalla Polizia cinofila come “cane poliziotto”. E’ dotato di coraggio e sicurezza. Si affeziona molto all’individuo che lo accudisce, per il quale sarebbe disposto a dare la vita.

Pastore Tedesco
Femmina di Pastore Tedesco  “Oprah di Fossombrone”
Campionessa Auslese 2004 in Germania (www.difossombrone.it)

Pastore Tedesco
Maschio di Pastore Tedesco “Quarz di Fossombrone” (www.difossombrone.it)

 

Standard

Altezza:
– maschi da 60 cm a 65 cm
– femmine da 55 cm a 60 cm
Peso:
– maschi da 30 kg a 40 kg
– femmine da 22 kg a 32 kg

Tronco: con dorso solido, rene largo. La groppa deve essere lunga e inclinata di circa 23 gradi rispetto al piano orizzontale. Di giuste proporzioni rispetto alla testa e all’insieme.
Testa e muso: di tipo cuneiforme. Deve essere lunga circa il 40% dell’altezza al garrese. Il rapporto cranio-muso è di 50:50%. La canna nasale è sempre dritta. La lunghezza del cranio è circa pari alla sua larghezza.
Tartufo: deve essere sempre di colore nero.
Denti: sani, regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: robusto, privo di giogaia. Ha inclinazione di 45 gradi rispetto al tronco.
Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo, con scapola ed omero di pari lunghezza. L’angolatura scapolo omerale è di 90 gradi. Femore e tibia formano un angolo di circa 120 gradi. Sia i posteriori che gli anteriori sono forti e ben muscolosi.
Movimento: è uno dei punti fondamentali per il giudizio di questa razza in concorsi cinotecnici. Questa razza deve avere un movimento impeccabile, con un trotto armonico e spazioso. Il posteriore è il “motore” che deve spingere il più possibile.
Muscolatura: ben sviluppata ed evidente.
Linea superiore: si sviluppa dall’inserzione del colo verso il garrese ed il dorso senza interruzioni, leggermente inclinato inclinato, sino alla groppa leggermente inclinata.
Coda: deve arrivare almeno fino all’altezza dei garretti. Viene portata pendente.
Proporzioni:  lunghezza tronco supera la misura dell’altezza al garrese del 10-17%. La lunghezza e la larghezza del cranio sono pressoché uguali.
Pelo: duro con sottopelo. Fitto il più possibile e di giusta lunghezza.
Colori ammessi: Nero con focature brune-rosse, brune, gialle, grigie. Nero  e grigio unicolore.
Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, mancanza dei premolari (rarissima), prognatismo, dentatura a tenaglia, movimento con poca spinta, movimento non fluido, carattere non disinvolto.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Rottweiler

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La sua origine è comune alla maggior parte dei molossoidi; è quindi remota e ha come progenitore il Mastino tibetano. Cani di tipo molossoide erano presenti in tutta la Germania già in tempi antichi. Questi cani prendevano il nome dalla diversa zona di questo Paese. Il nome di questa razza infatti deriva da quello della città di Rottweiler, dove era molto diffuso il “cane dei macellai”, un antico cane in grado di difendere la proprietà, fare la guardia, di trainare carretti e di eseguire tanti altri impieghi. Oggi è un cane molto temuto, per colpa di persone che lo acquistano solamente per avere un cane temibile, addestrandolo in modo errato. In realtà il Rottweiler, pur essendo un cane predisposto alla difesa, è fondamentalmente buono e leale sempre.

Aspetto generale

Cane di taglia superiore alla media. Il suo corpo è ben muscoloso e leggermente allungato rispetto all’altezza. Cane compatto e molto vigoroso. È una razza evocante forza, ma anche elasticità e grande resistenza. Corpo molto muscoloso e di eccellente tonicità. Possiede delle mascelle eccezionalmente forti.

Carattere

E’ un cane tranquillo, fedele con coloro che considera amici, ma si rivela un temibilissimo difensore e guardiano nei confronti di intrusi o estranei. È una razza dotata di grande coraggio. È dotato di un morso potentissimo. È considerato anche un ottimo cane per la famiglia e da compagnia. Incredibile a dirsi, ma è considerato anche un ottimo cane da pista. È una razza interessantissima per le sue molteplici attitudini. È facilmente addestrabile, infatti la maggior parte degli esemplari di questa razza lo sono. Quasi tutti i soggetti sono molto dominanti. Assolutamente non bisogna mai accentuare l’aggressività di questa razza. Per quanto riguarda la salute è un cane molto rustico e robusto, che non ha problemi particolari di nessun genere. Si può benissimo tenere in casa, dove ama stare, ma può benissimo vivere anche all’aperto, basta che gli si assicuri un giusto esercizio fisico quotidiano.

 

Rottweiler

Nalle, cucciola Rottweiler a 6 mesi ( proprietà di Luca Dioguardi www.difossombrone.it )

Rottweiler (foto www.agraria.org)

 

Standard

Altezza:
– maschi tra i 61 ed i 68 cm
– femmine tra i 56 ed i 63 cm.

Tronco: tronco ben muscoloso, leggermene allungato rispetto all’altezza; compatto e vigoroso, evocante forza, resistenza ed elasticità. Petto largo e profondo; dorso è diritto, robusto e teso.
Testa e muso: la testa è imponente, di media lunghezza; il muso è lungo come il cranio (rapporto 1:1).
Tartufo: molto ampio, con narici ben aperte; sempre scuro.
Denti: completi nello sviluppo e nel numero. Dentatura molto forte.
Collo: robusto e asciutto, privo di giogaia.
Orecchie: sono di grandezza media, pendenti, di forma triangolare, molto distanti tra loro, attaccate alte.
Occhi: sono molto scuri, d grandezza media, a mandorla.
Arti: sono bene in appiombo, di ossatura robusta, ben muscolosi.
Spalla: con buona inclinazione.
Andatura: rapida, sciolta e disinvolta. Scattante nei movimenti.
Muscolatura: di eccellente sviluppo.
Coda: la coda robusta veniva tradizionalmente tagliata corta e portata orizzontalmente. Attualmente lo standard prevede che la coda non possa più essere amputata, ma questa regola non è seguita in tutti i Paesi ma, ad esempio, in Germania sì.
Pelo: di lunghezza media, duro, compatto, aderente, disteso; presenza di sottopelo.
Colori ammessi: nero con focature ben delineate, di colore bruno fulvo saturo, sulle guance, sugli occhi, sul muso, sulla parte inferiore del collo, sul petto, sulla parte interna degli arti, sulla radice della coda.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, appiombi irregolari, movimento scorretto, ambio, carattere aggressivo o timido, monorchidismo, criptorchidismo, mascella deviata, occhio chiaro, orecchie portate male, mancanza di premolari, tartufo depigmentato, retrotreno difettoso, piede di lepre, testa stretta, muso lungo, misure fuori standard, colori non ammessi, focature eccessive o poste in zone non previste dallo standard, angolazioni insufficienti, muscolatura insufficiente.

a cura di Vinattieri Federico – www.difossombrone.it

Maltrattamento Animali

Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia.

Capitolo II Articolo 3:

“Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia.

Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia.”

La legge n°189 del 20 luglio 2004 contiene le disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli animali in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate.

Viene inserita così una modifiche al codice penale, nel Libro II del codice penale viene aggiunto il Titolo IX bis – “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”.

Cosa fare quando si intende segnalare un caso di maltrattamento? Chiunque, che sia privato cittadino o un’associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, etc…) segnalando uno dei casi di illeciti previsti dalla nuova legge e richiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze.

Inoltre, presso molti comuni italiani, è istituito lo Sportello per i diritti degli animali aperto al pubblico per informazioni e segnalazioni.

Dalla LAV , al numero telefonico 06 4461325 , verranno fornite risposte e sostegno alle segnalazioni di maltrattamenti. Gli aggiornamenti sulle iniziative in corso saranno disponibili sul sito www.infolav.org, gli aggiornamenti normativi sul sito www.reteambiente.it

Combattere il randagismo, non il randagio.
Il paradosso è abbandonare un cane per poi lamentarsi dei cani randagi.

Molto più spesso di quanto si immagini il cane, il gatto o addirittura il furetto, viene abbandonato sulle strade fuori città oppure davanti ad un canile ma anche in piena autostrada.

Ogni estate in Italia vengono abbandonati circa 100mila cani e 50mila gatti. Siamo noi che causiamo il randagismo, non i cani e i gatti.

E’ la mancanza di coscienza civile e di senso di responsabilità che porta a lasciare il proprio cane o gatto per strada perché non lo si vuole più in casa.

L’abbandono è un reato punito dal Codice penale (art. 1 comma 3 Legge 189/2004) : “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

Si dovrebbe riflettere a lungo prima di decidere se avere o no un animale nella propria casa: sarà una convivenza di parecchi anni, che cambierà radicalmente alcune abitudini della nostra vita e della nostra famiglia. Rendersi conto di non poter accudire il cane potrebbe costringere alla scelta dolorosa di doversene separare.

In questo caso non si dovrebbe arrivare a sbarazzarsene attraverso sistemi incivili: esistono delle strutture (canili e rifugi) che, seppure tra mille difficoltà, ospitano il cane per poi renderlo adottabile.

Quasi sempre a causare problemi agli animali sono proprio gli esseri umani: maltrattamenti, abbandoni, combattimenti, e tutti quegli atti che possono avere come conseguenza la sofferenza o la morte di animali.

Ma, senza arrivare a situazioni estreme come quelle descritte, in varie occasioni a noi più consuete, si può rischiare di incrementare, senza volerlo, lo stato critico in cui versano quasi 150.000 tra cani e gatti ospiti dei canili italiani. Solo nel periodo tra il 21 giugno e il 31 agosto 2008 sono stati abbandonati in Italia, su strade e autostrade, 14.000 cani.

Anche i cani cosiddetti di razza sono vittime delle mode! Grazie ad un film, ad una pubblicità, il cane o il gatto divetta oggetto di “tendenza”. Ma non deve essere certo la moda il motivo che ci induce a scegliere un cane.

Vaccinare il Cane e il Gatto

Vaccinare il cane e il gatto. E’ necessario sempre seguire le istruzioni del proprio veterinario circa le vaccinazioni da effettuare al proprio cane o gatto.

Attenzione alle truffe.

Al momento dell’acquisto o adozione, accertarsi che la documentazione sanitaria che accompagna il cucciolo sia completa e accreditata: se il cucciolo è stato vaccinato deve avere un libretto con data, etichette dei vaccini, timbro e firma del veterinario.Oltre alle notizie del cane: età, sesso, data di nascita, numero microchip.

E se arriva da lontano? Un animale da compagnia importato, per essere in regola con la normativa europea e garantire una profilassi corretta, dovrebbe avere non meno di 111 giorni (tre mesi minimi per l’ingresso in Italia più 21 giorni dalla data della vaccinazione antirabbica indispensabile per il rilascio del passaporto).

Importazione e esportazione di animali da compagnia.

La Comunità Europea ha stabilito delle regole precise di prevenzione contro il commercio illegale di animali, indicando le direttive per l’importazione legale e controllata degli animali da compagnia.

Divieto di introduzione in Italia di cani, gatti e furetti di età inferiore a tre mesi, sia se spediti per fini commerciali e sia se movimentati al seguito dei rispettivi proprietari o responsabili”: questo è quanto ribadito con una circolare dal Ministero della Salute facendo riferimento al Regolamento 998/2003/CE art.5 paragrafo 2.

Leggi da rispettare, altrimenti si tratta di traffico clandestino.

L’ultimo rapporto 2008 dell’Osservatorio nazionale zoomafia della Lav parla di 500 mila cuccioli importati illegalmente dai Paesi dell’est ogni anno in Italia.

Non avendo i cuccioli nessuna profilassi vaccinatoria, sono portatori in tutta la comunità europea di molte patologie (cimurro, parvovirosi, epatite, rabbia, ecc) che mettono in pericolo si la vita stessa dell’animale sia quella degli animali che già vivono sul territorio.

Molto spesso commercianti senza scrupoli, che alimentano un vergognoso mercato clandestino, importano animali di età notevolmente inferiore a quella consentita (25-30 giorni), senza nessuna copertura sanitaria, in condizioni igieniche pessime e, ovviamente, sprovvisti passaporto.

Alla fine del loro viaggio, i cuccioli trovano posto dietro le vetrine di alcuni negozi compiacenti di animali. Un allevatore serio e appassionato non cederebbe mai i propri cuccioli ad un negozio.

Regole per I nostri cani in citta

Alcune buone abitudini. Bastano pochi ma indispensabili accorgimenti per fa si che la convivenza uomo-cane sia pacifica e soddisfacente.

Strade pulite. Oltre che previsto dalle Ordinanze e dai regolamenti emanati dai comuni italiani, è buona norma di civiltà rimuovere sempre gli escrementi che il proprio cane lascia sul suolo pubblico.

La bustina di plastica o l’apposita paletta con sacchetto, deve essere portata sempre con sé durante la passeggiata con il cane. Molto spesso l’intolleranza verso i nostri amici cani deriva proprio dal comportamento scorretto dei loro proprietari.

Paura dei cani. Ci sono persone che temono i cani o i gatti perché semplicemente non sono abituati a loro o per vere e proprie fobie. E’ nostro dovere rispettare i timori altrui e quando necessario tenere il nostro cane al guinzaglio più vicino a noi assumendo un atteggiamento rassicurante verso chi mostra di averne paura.

Cani grandi e cagnolini. Oltre che di tragiche aggressioni verso persone perfino di famiglia, spesso abbiamo notizia di grossi cani che attaccano, con esiti anche mortali, cagnolini di piccola taglia.

Se è aggressivo con gli altri cani, evitare di lasciare il proprio cane libero di fare ciò che vuole, specie se si trova di fronte ai suoi simili più piccoli.Anche questa dovrebbe far parte delle buone regole del vivere comune. La legge del più forte non è argomento valido né tra gli umani né tra i nostri animali domestici.

Se il cane è particolarmente aggressivo nei confronti di persone o altri animali, sarebbe buona norma da parte del proprietario osservare una particolare attenzione nel condurlo in luoghi pubblici, a non affidarlo a persone che non siano in grado di controllarlo (per esempio bambini o anziani).

Non ci sarebbero razze cosiddette pericolose nei confronti di altri cani e persone, se si osservassero queste poche regole di convivenza e di buon senso.

Viaggiare con i nostri amici

Sono sempre di più le strutture turistiche disposte ad accettare animali (ci sono circa 2.647 alberghi e 680 agriturismo italiani accessibili ai cani): alberghi, agriturismo, spiagge, ristoranti.

In auto (art. 169 comma 6 C.d.S.), in treno, in nave, in aereo: i nostri amici quadrupedi possono seguirci ovunque: basta informarsi per tempo sui regolamenti che le varie compagnie aeree applicano per il trasporto di animali da compagnia e controllare quali sono i treni che in Italia accettano cani, e la loro sistemazione (in Italia o nel Paese estero dove il nostro amico quadrupede ci accompagnerà).

Lo stesso vale per i viaggi in nave: le varie compagnie adottano sistemi diversi per ospitare gli animali. Anche in questo caso è bene contattatare per tempo le compagnie di navigazione per conoscere i regolamenti sul trasporto di animali.

Non dimentichiamo di portare il loro libretto sanitario e l’iscrizione all’anagrafe canina. Nel libretto sanitario sono indicate le vaccinazioni effettuate oltre alle informazioni relative al soggetto (nome, sesso, razza, tatuaggio, indirizzo proprietari).

Viaggiare all’estero

Cani e gatti hanno delle profilassi da seguire per recarsi all’estero, oltre alle normali vaccinazioni, procedure contro parassiti interni ed esterni, da effettuare annualmente. Per determinati Paesi, (Svezia, Inghilterrra, Malta), è necessario fare il “blood test”: un prelievo di sangue del cane su cui verranno effettuati i test per la positività alla rabbia. Questo test deve essere eseguito con determinate tempistiche e scadenze.

Regolamento 998/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003: movimentazione degli animali da compagnia.

Microchip. Dal 1° gennaio 2005 è obbligatorio l’inserimento del microchip sottocute per tutti i cani e gatti nati successivamente a questa data.
Passaporto. Dal 1° ottobre 2004 è obbligatorio per tutti gli animali d’affezione. Per ottenere il passaporto è necessario che il cane, il gatto o il furetto:
abbia già il microchip
sia iscritto all’anagrafe veterinaria dell’ASL di zona.
abbia effettuato la vaccinazione antirabbica.

Il passaporto può essere richiesto dopo 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica e non ha scadenza.

Ricordiamo che l’abbandono del cane o del gatto è un reato punito dal codice penale (art. 1 comma 3 Legge 189/2004) : “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro”.

Un cucciolo in ragalo Pensiamoci Bene

Perché, trascinati da una spinta emotiva, si potrebbe prendere un cucciolo come regalo per i nostri bambini che potrebbero “usarlo” come si fa con un giocattolo.

Ma poi, di fronte all’impegno e all’attenzione che richiede un cane a casa, magari si decide di portarlo al canile o, quando va bene, gli si cercherà un altro padrone.

Molti poi, purtroppo, ritengono ancora normale abbandonare il cane o il gatto che non è più gradito in casa. L’abbandono, oltre ad essere un gesto di grande inciviltà, è un reato punito dal Codice penale (art. 727 titolo IX – bis libro II codice penale)

In occasione di fiere e feste patronali commercianti con pochi scrupoli, allettati da possibili aumenti di richieste di cuccioli, si “riforniscono” da importatori illegali.

In generale, al momento dell’acquisto prestiamo attenzione ad alcuni suggerimenti:

Diffidare da chi propone cuccioli in vendita di molte razze: allevare cani non è un gioco, richiede tempo, denaro e tanta passione. Attenzione a chi dichiara “disponibilità di cuccioli di tutte le razze”. Le razze dei cani sono centinaia allevarle tutte è impossibile.
Il cane deve avere il libretto sanitario con annotate le vaccinazioni effettuate, vidimate dal veterinario, e un certificato di buona salute rilasciato dal servizio veterinario ASL oppure dal veterinario autorizzato ASL. Specifiche leggi regionali tutelano la salute e la movimentazione degli animali d’affezione.
Se di importazione, il cucciolo deve avere un’età non inferiore a 3 mesi: per legge (regolamento della comunità eurpopea 998/2003) 90 giorni è l’età minima per importare un cucciolo che deve possedere il certificato di vaccinazione antirabbica effettuata almeno 21 giorni prima della partenza. Tutti i dati, il numero di microchip, le altre vaccinazioni devono essere riportate sul passaporto del cane.
Il cucciolo dovrebbe restare con la madre almeno fino ai tre mesi di vita. Avrà modo così di apprendere dalla mamma e dai fratelli le nozioni di una normale vita sociale, garantendo così un normale sviluppo fisico e psichico.
Sarebbe bene avere la possibilità di vedere l’ambiente in cui il cucciolo di cane/gatto è cresciuto, che deve essere pulito, senza ciotole con cibo vecchio o residui di cibo; l’acqua pulita indica che viene cambiata spesso e il contenitore (ciotola, secchiello) pulito costantemente.
E’ preferibile poter vedere almeno uno dei genitori del cucciolo.
Conviene sempre chiedere informazioni sulla provenienza del cucciolo o dell’animale adulto ed avere il maggior numero possibile di notizie.
Cercare di avere un contatto diretto con l’allevatore o comunque con il proprietario di uno dei genitori del cucciolo.
Ricordiamo che è vietata la vendita di cuccioli prima dei due mesi di vita. Inoltre è vietata la vendita di cuccioli che non siano stati identificati mediante apposizione di microchip e registrati (Ordinanza Ministero della Salute del 6 agosto 2008. Gazzetta Ufficiale 20 agosto 2008).