Pappagallo Ara

Federico Lavanche
Federico Lavanche 8 Min Read

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Classificazione e distribuzione

ara3L’Ara ararauna (Linnaeus 1758) è uno dei più grossi pappagalli esistenti sul pianeta. Appartenente alla famiglia degli Psittacidae ed al genere Ara, occupa come areale di distribuzione con le proprie popolazioni prevalentemente il Centro ed il Sud America, vivendo lungo i corsi d’acqua di Bolivia, Paraguay, Brasile, Ecuador ecc….
Descrizione

Con i suoi 90 cm di lunghezza complessiva l’Ara blu e gialla (come viene chiamata comunemente) è un maestoso pappagallo dal becco nero. La particolarità più evidente e che accomuna tutte le ara è quella di possedere le zone guanciali nude, costituite da epidermide di colore bianco ed ornate con piccole piume nere. In particolare, secondo alcune mie osservazioni, è ipotizzabile che la disposizione di queste piume possano svolgere un significato comunicativo, identificando individualmente i soggetti.

La parte dorsale del corpo, vale a dire dalla nuca all’apice della coda, è di un bel blu-azzurro iridescente, mentre la parte ventrale, composta cioè dal petto, dal ventre, il sotto ala e sotto coda, sono di un giallo carico.
Forti e tozze le zampe, che sono di un colore grigio con unghie nere.
Vita in cattività e comportamento

L’Ara ararauna è uno dei pappagalli di grossa taglia maggiormente diffuso in cattività. Esistono essenzialmente due tipologie presenti negli ambienti domestici: le coppie riproduttrici e i soggetti allevati artificialmente, detenuti come animali da compagnia.

Il temperamento di questo uccello è pacifico, presentandosi particolarmente adatto alla stretta convivenza con l’uomo in virtù del forte legame che generalmente instaura con il proprietario e della sua innata pigrizia, che consente di allevarlo libero sui trespoli anche per lunghi periodi di tempo nell’arco della giornata senza che dimostri irrequietezza.

Molto docile quando allevato artificialmente, è uno dei pappagalli che maggiormente manifesta la sua spiccata intelligenza, ripetendo il linguaggio umano con facilità. Proprio per queste caratteristiche, però, è un animale molto vulnerabile dal punto di vista psichico, non tardando a manifestare sofferenze psicologiche se qualcosa turba la propria esistenza. Sono animali, quindi, che si legano in modo molto intimo all’essere umano e se non si provvede a mantenere ben saldo questo rapporto gli Ara ararauna sono tra i pappagalli più inclini a manifestare la temuta sindrome da autodeplumazione.

Purtroppo, infatti, non è episodio comune osservare Ara blu e gialla con un bel piumaggio composto, brillante e non martoriato; generalmente, al contrario, è invece particolarmente facile vedere soggetti con il petto deplumato e dall’espressione depressa.
ara1Gli alloggi

Per la sua imponenza l’Ara ararauna è un pappagallo che necessita di ampi spazi, dove poter muoversi liberamente e manifestare tutti i comportamenti tipici della specie.

Per quanto concerne i soggetti domestici le dimensioni delle voliere in cui sono ospitati possono anche essere di dimensioni inferiori, purché si garantisca all’animale una vita prevalentemente libera e a stretto contatto con l’uomo.

I soggetti selvatici e le coppie riproduttrici, invece, richiedo voliere prossime ai dieci/dodici metri di lunghezza, tre/quattro metri di altezza e una profondità tale da essere circa il triplo dell’apertura alare.

Anche se queste dimensioni possono sembrare eccessive, dobbiamo tutti ricordare che l’obiettivo primo di chi vuole allevare uccelli è quello di soddisfare tutte le esigenze psicofisiche che richiedono, poiché è soltanto un uccello psicologicamente appagato e con uno stato di salute ottimale che può donarci il piacere dell’allevamento. Se non abbiamo quindi lo spazio per garantire tutto questo è meglio optare per specie più piccole, a cui garantiremo le condizioni ottimali in modo sicuramente meno impegnativo.

Particolare attenzione va riposta ai materiali costituenti la struttura delle voliere, giacchè il forte becco e la noia che talvolta può investire animali detenuti in cattività, per ottimali che siano le condizioni, possono portare a distruttività della rete e del telaio, danni che non tardano ad essere effettuati.

Da preferire le sistemazioni all’aperto su terra nuda che, come tutti i pappagalli, anche le grandi Ara araraunadimostrano di preferire.
L’alimentazione

Come per la maggior parte dei pappagalli, anche per gli Ara ararauna vale la regola generale che più l’alimentazione è varia e basata su essenze alimentari fresche, più si garantirà un ottimale stato di salute dell’animale, scongiurando patologie legate a squilibri nutrizionali.

Profondamente sbagliata un’alimentazione a base di semi secchi, quali noci, nocciole, arachidi e quant’altro, che porta gli uccelli a gravi patologie a carico del fegato in pochi anni, causandone spesso la morte.

Pasta, riso, mais cotto e pannocchie immature, frutta e verdura in abbondanza, miele, yogurt, formaggi stagionati (tipo grana), frullati di frutta e verdura, polline, frutta esotica particolarmente nutriente (banana, mango ecc…), nonché omogeneizzati a base di carne da miscelare ai frullati di frutta per garantire un ottimale apporto proteico, sono tutti alimenti freschi che devono costituire l’alimentazione dell’Ara ararauna, consentendo un’integrazione con semi e pastoni secchi ma per non più di tre somministrazioni settimanali.
ara4Riproduzione

Nonostante l’imponenza di questi animali, la riproduzione in cattività risulta meno problematica che per altre specie; a dimostrazione di ciò basta notare quanti soggetti sono disponibili nelle realtà commerciali e private.

Una evidenziazione del sesso in questo soggetti attraverso un test molecolare atto ad evidenziare i marker sessuali a livello del DNA è fondamentale per poter avere la garanzia di possedere due soggetti di sesso opposto, dato che l’Ara ararauna è da considerarsi una specie monomorfa, cioè che non manifesta morfologicamente differenze tra il maschio e la femmina.

Depongono le uova in un grosso nido ricavato dal tronco di un albero cavo in natura, ed in cattività occorre necessariamente fornire la stessa condizione, anche presentando un nido in legno delle misure adeguate, un metro di diametro per un metro e più di altezza.

Sconsigliabili bidoni in lamiera e plastica che si usavano un tempo per la riproduzione di questi uccelli, a causa della facilità con cui si surriscaldano durante la stagione estiva.
La cova dura all’incirca 28-30 giorni e il numero delle uova raramente supera le 3/4 unità.
CITES

L’Ara ararauna è soggetto a tutela da parte della Convenzione di Washington e la sua detenzione è autorizzata soltanto per soggetti con anello inamovibile (comprovante la nascita in cattività) e documento CITES d’accompagnamento, che l’allevatore ci fornirà al momento dell’acquisto.

Eventuali nascite, fughe o decessi, nonché cessioni a terzi, vanno comunicate agli uffici del Corpo Forestale di Stato della propria provincia.

Inoltre la detenzione in cattività è regolamentata da specifiche norme delle A.S.L. locali, pertanto se si intende acquistare uno di questi pappagalli è necessario rivolgersi agli uffici veterinari dell’A.S.L. di competenza nella propria città.

Autore: Pierluca Costa, etologo

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Appassionato da sempre di animali di ogni genere, ho avuto la possibilità di allevarne molti, studiarli e apprezzarli. Non si finisce mai di imparare da loro.
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