giovedì, Aprile 18, 2024

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Il Cane della Prateria

Tassonomia

Classe: Mammiferi
Ordine: Roditori
Famiglia: Sciuridi
Genere: Cynomis
Specie: Cynomis Ludovicianus

Il cane della prateria è uno scoiattolo terricolo, un roditore appartenente alla stessa famiglia delle marmotte; il suo nome deriva dal verso caratteristico, molto simile al latrato di un cane, che emette per avvertire i propri simili di un pericolo incombente. Vive principalmente nell’Ovest degli Stati Uniti ed in alcune zone del Canada e del Messico.

Predilige le pianure erbose ma può vivere anche in zone desertiche, collinose e montuose, generalmente dal clima asciutto. Il cane della prateria è un animale sociale e gregario che vive in famiglie formate da un solo maschio sessualmente maturo, da quattro cinque femmine più la prole.

La sua tana è costituita da un intricato sistema di cunicoli e gallerie che collegano diverse camere sotterranee, che vengono adibite alle varie necessità della famigliola: il nido per le madri ed i piccoli in allattamento, la tana per gli altri componenti adulti, la toilette, etc. Le gallerie possono essere profonde fino a 4-5 metri e lunghe anche centinaia o migliaia di metri.

Solo il Cynomis Ludovicianus (cane della prateria dalla coda nera) può essere commerciato legalmente, mentre non è consentito detenere le altre specie.

 

Comportamento

Il cane della prateria è un animale che ha bisogno del contatto fisico con i suoi simili e scambia continue effusioni con tutti i membri della famiglia.

Se acquistati/adottati da cuccioli stabiliscono un forte legame affettivo con gli esseri umani, mentre se presi da adulti legheranno ugualmente con i proprietari ma ci vorrà più tempo prima che acquisiscano fiducia nell’essere umano. Amano essere coccolati in tutti i modi e adorano riposare accoccolati accanto al loro proprietario.

Dai 2 anni di età diventano molto protettivi nei confronti della famiglia che li ospita ed hanno la tendenza a difendere i loro familiari dagli estranei, arrivando persino a morderli. La femmina in linea di massima è meno affettuosa del maschio (ma queste sono solo regole generali, ogni cane della prateria ha un carattere a sé). Se tenuto troppo in gabbia sviluppa un atteggiamento aggressivo anche con il padrone, per cui si consiglia di tenere il cane della prateria libero per il maggior tempo possibile.

Durante il periodo del calore il maschio può essere molto nervoso, mostrare aggressività anche col padrone e avere degli strani atteggiamenti. L’iperprotettività nei confronti della femmina durante il periodo del calore è tale da costringerla talvolta a rimanere chiusa nella tana per giorni. Questi comportamenti aggressivi scompaiono spesso con la sterilizzazione.

Sono comunque animali affettuosissimi, molto intelligenti e dalle movenze buffe e tenere, dunque di grande soddisfazione come pet, anche se inadatti a bambini piccoli perchè se non trattati adeguatamente potrebbero avere repentini cambiamenti di umore e mordere.

Un cane della prateria in casa vi costerà molto in termini di arredamento! Essendo un roditore con incisivi a crescita continua, tenderà a rosicchiare tutto ciò che trova in casa, danneggiando soprattutto mobili e porte; gli spazi a loro disposizione andranno messi in sicurezza contro il rosicchiamento dei cavi elettrici (molto pericoloso per la loro incolumità e spesso causa di morte prematura).

Ricordate dunque che è un animale selvatico e quindi a volte imprevedibile, richiede molta attenzione e cure, non sopporta la solitudine ed ha bisogno di trascorrere il maggior tempo possibile fuori dalla gabbia.

 

Acquisto/Adozione

 

I cani della prateria reperibili attualmente in Italia sono solo animali nati in cattività: dal 2003 è stato posto un doppio blocco al loro commercio, sia in uscita dagli USA che in ingresso in Europa, perchè ritenuti portatori di un Poxvirus che causa il vaiolo delle scimmie, virus pericoloso anche per gli esseri umani. Nel settembre 2008 gli USA hanno rimosso il blocco della commercializzazione, mentre rimane tutt’ora il divieto di importazione in Europa.

E’ vivamente consigliato l’acquisto/adozione di due soggetti perché si facciano compagnia. L’ideale è prediligere animali giovani, poichè da adulti per i primi tempi potrebbero essere molto impauriti oppure aggressivi con voi. L’animale deve essere vivace e curioso, non deve presentare nel mantello delle chiazze senza pelo, i denti incisivi devono essere diritti e della giusta lunghezza, le narici devono essere pulite, le feci solide e compatte.

 

Alloggio

 

L’ideale sarebbe uno spazio esterno con un terrapieno in cui poter scavare, ma possono essere tenuti anche in casa purchè in gabbie molto grandi, che possono essere realizzate in poco spazio sviluppandole in altezza, cioè sovrapponendo una gabbia di 3-4 piani ad un piccolo terrapieno che farà da base alla gabbia. Il fondo deve essere robusto e le chiusure particolarmente solide, dal momento che i cani della prateria sono maestri nelle evasioni. Sul fondo ci deve essere la lettiera, da preferire il truciolo depolverizzato per cavalli (scaglie di legno pressate) o il pellet di legno pressato vergine. E’ importante tenerne almeno una coppia perchè sono animali altamente sociali che soffrono molto la solitudine. Devono poter uscire qualche ora al giorno. Nella gabbia dovranno trovare posto:

– un beverino per l’acqua tipo quello per conigli
– una o più ciotole per il cibo, ancora meglio una per ogni animale, per evitare litigi sul cibo
– una tana in legno (se monterete lungo gli spigoli una striscia metallica eviterete di cambiarla troppo spesso) oppure in cartone (da sostituire spesso perchè certamente la rosicchieranno) con dentro abbondante fieno; evitate le tane in plastica, poichè la condensa del loro respiro renderebbe il nido sempre umido
tubi di diametro adeguato
corde di nylon con dei nodi, che appenderete al soffitto della gabbia per farli giocare (di nylon e non di corda, perchè potrebbero ingerire i fili)
– un tronco di legno non tossico (vedi oltre)
– una scatola di cartone da masticare
– alcuni proprietari mettono anche delle ruote per correre, ma il diametro deve essere adeguato.

La gabbia va pulita almeno una-due volta alla settimana, mentre i residui di cibo e il fieno inutilizzato devono essere rimossi quotidianamente. E’ consigliabile cambiare l’acqua del beverino giornalmente e di togliere le feci così da diminuire i cattivi odori. I cani della prateria tendono a fare i loro bisogni sempre nello stesso punto. Per la pulizia è molto indicato il vapore, che vi eviterà di utilizzare detersivi potenti, ma tossici. Se tenuti all’interno di un appartamento, sarà opportuno posizionare la gabbia vicino anche ad una finestra chiusa, visto che i cani della prateria amano guardare il panorama; attenzione ai colpi di sole, alle correnti d’aria ed alle temperature troppo basse: i cani della prateria sono animali piuttosto freddolosi, che amano stare sdraiati al sole anche in piena estate. Se deciderete di tenerli all’esterno, fate attenzione che non mangino nulla di velenoso e mettete una rete interrata che impedisca loro di fuggire scavando sotto la recinzione.

 

Liberi di girare per casa

 

E’ consigliabile tenere i vostri piccoli amici il più a lungo possibile liberi poichè la gabbia costituisce per loro un grande stress. Da liberi però sono soggetti a molti pericoli per cui devono essere sempre sorvegliati, o deve essere dedicata loro una stanza messa in sicurezza da quelli che sono i pericoli più comuni per i cani della prateria: folgorazione da corrente elettrica, avvelenamento da sostanze tossiche o da piante tossiche, cadute da piccole e grandi altezze, cadute dai balconi. Attenzione ai danni ai vostri oggetti, per loro sarà indifferente addentare lo strofinaccio da cucina piuttosto che la vostra più preziosa tovaglia con pizzo al tombolo.

Alimentazione

 

L’alimentazione deve essere ricca di fibre e povera di grassi e proteine, adatta a degli animali che in natura mangiano solo erba, radici e qualche occasionale cavalletta e che tenuti in cattività tendono all’obesità. L’alimentazione del cane della prateria sarà costituita quasi esclusivamente da fieno o erba, con l’aggiunta di moderate quantità di qualcuno dei seguenti alimenti: patata americana, carota, germogli di soia, fagiolini, verdure amarognole tipo radicchio rosso, cicorione, insalata riccia; le verdure devono essere somministrate ben asciutte ed a temperatura ambiente. Il dente di leone e la frutta (mela, pera o comunque frutta non troppo zuccherina) vanno dati non più di due volte a settimana. Questa dieta va completata da un po’ di pellettato di produzione italiana, formulato appositamente sulle esigenze alimentari dei cani della prateria, a basso contenuto di proteine e lipidi e ricco di fibra. Anche se i cani della prateria bevono in genere poco perchè traggono il liquido necessario dai vegetali freschi, l’acqua va tenuta sempre a disposizione.

E’ sbagliatissimo, anche se purtroppo accade spesso, nutrirli con granaglie, semi di girasole o altri alimenti ricchi di grassi e proteine ma poveri di fibra, che produrranno gravi ed irreversibili danni al loro apparato digerente, accorciando di molto la loro aspettativa di vita.

Piante tossiche e commestibili per il cane della prateria: Sono tossiche l’oleandro, ippocastano, tasso, tutte le siepi, rododendro, azalea; queste sono le più comuni. Ce ne sono certamente altre, ma di sicuro non sono velenosi acero, melo, pero, melograno, ulivo, castagno.

 

Riproduzione

 

I cani della prateria in cattività raggiungono la maturità sessuale all’età di 1-2 anni. Vanno in calore una sola volta all’anno, tra gennaio e marzo. I maschi possono diventare aggressivi sia con la femmina che con i proprietari. Non ci sono segni certi di gravidanza in una femmina di cane della prateria, se non un lieve ingrossamento dei fianchi, un piccolo cerchio di pelo bianco che viene a crearsi attorno i capezzoli ed una maggior tendenza della femmina a stare nel nido. La riproduzione in cattività è piuttosto difficile, ma avviene spesso in coppie tenute in recinti esterni. La gravidanza dura 33-38 giorni, con un numero di cuccioli che varia da 1 a 8. I piccoli nascono privi di pelo e con gli occhi chiusi; aprono gli occhi dopo circa 30- 35 giorni. Usciranno dalla tana per iniziare lo svezzamento intorno alla sesta settimana di vita.

Come riconoscere il sesso: Maschi e femmine sono morfologicamente identici. L’unica caratteristica che permette di distinguere maschi e femmine è la distanza che c’è tra l’ano ed i genitali esterni. Nella femmina questi sono contigui mentre nel maschio c’è una distanza di circa 1-2 cm.

 

Malattie e cure

Non sono necessarie vaccinazioni. E’ bene fare periodicamente un esame delle feci per verificare la presenza di parassiti intestinali. Non è necessario lavarli, ma in caso di necessità il metodo migliore è quello di utilizzare un panno bagnato con acqua e poi asciugarli avvolgendoli in un asciugamano caldo; non utilizzate l’asciugacapelli per non spaventarli. Le unghie vanno accorciate periodicamente, ma fate attenzione a non tagliare troppo in basso, si potrebbe toccare qualche vaso sanguigno causando una consistente fuoriuscita di sangue.

Le malattie più frequenti

Odontoma: è una patologia degli incisivi superiori, molto temuta dai proprietari di cani della prateria perchè è spesso di difficile risoluzione e causa di morte prematura. Si tratta di una proliferazione anomala della radice dei denti, che si manifesta spesso dopo la rottura ripetuta degli incisivi superiori a seguito di cadute, o a seguito di microfratture derivate dal masticamento continuato delle sbarre della gabbia. L’occlusione delle cavità nasali causata dalla suddetta proliferazione può portare l’animale a morte per soffocamento

Micosi: Si manifesta con mancanza di pelo a chiazze, dovute al proliferare di funghi microscopici che si localizzano negli strati superficiali della pelle. E’ trasmissibile anche all’uomo, quindi è consigliabile non toccare queste zone e sottoporre quanto prima l’animale ad adeguato trattamento.

Pododermatite: è una infezione cutanea che colpisce le zampe, causata dal fondo della gabbia a griglie metalliche oppure da scarse condizioni igieniche. La zona appare gonfia ed arrossata e può essere facilmente curata se si interviene tempestivamente. Ma attenzione, se trascurata l’animale può arrivare anche alla morte, poichè l’infezione può propagarsi per via sistemica provocando una pericolosa setticemia.

Acariasi: La più comune è la rogna, ma solo la forma sarcoptica può essere trasmessa all’uomo. Si presenta con perdita di pelo, croste e prurito.

Obesità: E’ causata solo ed esclusivamente da errori alimentari da parte dei proprietari. Non si deve mai alimentare il cane della prateria con alimenti ipercalorici (noci, nocciole, arachidi, semi di girasole, dolciumi) poichè si svilupperebbero patologie mortali a carico del fegato.

Malocclusione: Se gli incisivi dei vostri cani della prateria si spezzano a causa di una caduta, bisogna stare attentissimi che questi non ricrescano storti provocando una malocclusione; gli incisivi possono crescere a dismisura e arrivare addirittura a perforare il palato e le narici.

Diarrea: Produzione di feci molli o liquide, causata da parassiti intestinali o da errori alimentari o colpi di freddo. Se la diarrea non è profusa potete provare ad eliminarla somministrando dei fermenti lattici.

Costipazione: E’ una progressiva stasi intestinale, dovuta ad un’alimentazione scarsa in fibre oppure all’ingestione di alimenti o corpi grossolani, che rende l’animale apatico e anoressico. E’ molto pericolosa e può portare a morte l’animale in poco tempo.

Meteorismo: Causato dalla fermentazione di cibi inadatti (frutta troppo ricca in zuccheri, dolciumi) o a cibi bagnati, marci o freddi, che provocano la formazione di gas intestinali. E’ una patologia grave che può portare a morte per difficoltà respiratorie, in quanto l’eccessiva volume dell’intestino può bloccare il diaframma.

Rinite: I sintomi più evidenti sono scolo nasale e starnuti; le cause possono essere svariate: agenti infettivi ma anche gas o vapori irritanti, oppure polveri come quelle generate da alcune lettiere.

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Federico Lavanche
Federico Lavanchehttps://www.animaleanimali.eu
Appassionato da sempre di animali di ogni genere, ho avuto la possibilità di allevarne molti, studiarli e apprezzarli. Non si finisce mai di imparare da loro.

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